Il CNSBII Richiede la Relazione sulla Contaminazione del Rio Sguazzatorio



Un’Analisi Approfondita della Situazione del Rio Sguazzatorio

Il Rio Sguazzatorio, un importante corso d’acqua che attraversa il centro della città di Scafati, è stato al centro di preoccupazioni ambientali e sanitarie negli ultimi anni. La contaminazione Rio è diventata una questione cruciale, con la qualità delle sue acque che si è deteriorata, suscitando timori sia tra i cittadini sia tra le autorità locali. Numerose segnalazioni di fanghi e inquinanti presenti nelle sue acque hanno messo in luce il problema, sollevando questioni riguardanti la sicurezza ambientale e la salute pubblica.

Le Prime Analisi e il Coinvolgimento del Consorzio di Bonifica Integrale Sarno

Nel marzo 2023, il Consorzio di Bonifica Integrale – Comprensorio Sarno ha condotto un’indagine su incarico della Giunta Regionale della Campania, prelevando campioni di sedimenti nel tratto del fiume che attraversa il centro di Scafati. I campioni sono stati successivamente analizzati dal laboratorio GEOCONSULTLAB S.r.l., con risultati che hanno destato grande preoccupazione: la contaminazione Rio è stata confermata dai sedimenti, inizialmente classificati con il codice CER 170505* (fanghi di dragaggio contenenti sostanze pericolose) e con la classificazione di tossicità HP5 e cancerogenicità HP7.

Questi risultati hanno immediatamente sollevato allarme tra la popolazione e le istituzioni locali, poiché tale contaminazione rappresenta un potenziale rischio per la salute pubblica e per l’ambiente. Tuttavia, successivamente è stato segnalato un errore di battitura nelle analisi, che ha portato a una riclassificazione della pericolosità dei campioni. Nonostante ciò, il sospetto e le preoccupazioni riguardanti l’impatto della contaminazione Rio Sguazzatorio sulla popolazione non sono stati dissipati.

L’Incarico al Prof. Antonio Giordano: Una Svolta nella Valutazione del Rischio

Per fare luce sulla situazione e valutare in modo più approfondito le possibili ripercussioni sulla salute pubblica, il Comune di Scafati ha affidato il 13 settembre 2024 al Prof. Antonio Giordano un incarico di supporto scientifico a titolo gratuito. Il Prof. Giordano, figura di spicco nella ricerca contro il cancro, è stato incaricato di esaminare i sedimenti presenti nel Rio Sguazzatorio per determinare l’effettiva minaccia che la contaminazione Rio rappresenta per la popolazione locale.

La “Relazione Tecnico-Scientifica sulla Contaminazione dei Fanghi di Drenaggio del Rio Sguazzatorio”, redatta dal Prof. Giordano, rappresenta il fulcro di questa indagine. Tuttavia, nonostante la sua importanza per la valutazione dei rischi ambientali e sanitari, la relazione non è stata resa pubblica, lasciando irrisolte molte domande sulla reale situazione del Rio Sguazzatorio.

La Richiesta del CNSBII per la Trasparenza e la Tutela della Salute

In questo contesto, il Corpo Civico Nazionale delle Sentinelle dei Bacini Idrografici Italiani (CNSBII), guidato da Michele Buscè, ha avanzato una richiesta ufficiale per ottenere una copia integrale della relazione. La mancanza di trasparenza ha sollevato preoccupazioni non solo tra gli attivisti ambientali, ma anche tra la popolazione locale che vive nelle vicinanze del corso d’acqua. L’accesso a questa documentazione è fondamentale per garantire una corretta informazione pubblica e per adottare le misure necessarie a tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente.

Destinatari della Richiesta e Coinvolgimento degli Enti Competenti

La richiesta del CNSBII è stata indirizzata al Comune di Scafati e, per conoscenza, sono stati coinvolti vari enti e organismi chiave tra cui:

  • Prefettura di Salerno: In qualità di ente di coordinamento in materia di protezione civile e sicurezza pubblica.
  • Consorzio di Bonifica Integrale Sarno: Direttamente coinvolto nella gestione dei corsi d’acqua e dei sedimenti.
  • Arpa Campania: Responsabile del monitoraggio ambientale.
  • Regione Campania – Assessorato all’Ambiente: Supervisione del progetto “Grande Progetto Fiume Sarno”.
  • SMA Campania: Incaricata della gestione di interventi di sicurezza e bonifica.
  • Gori S.p.A.: Gestore del servizio idrico integrato nell’area.
  • Segreteria Osservatori Civici Campania: Coordinamento delle attività di monitoraggio civico nell’area.

Importanza della Relazione per la Tutela dell’Ambiente e della Salute Pubblica

L’accesso alla relazione del Prof. Giordano è fondamentale per comprendere appieno la situazione della contaminazione Rio Sguazzatorio e valutare l’effettivo rischio per l’ambiente e la salute pubblica. Il CNSBII, che opera per la salvaguardia dell’ambiente e per promuovere un futuro in cui l’umanità possa vivere in armonia con la natura, ritiene che la divulgazione di queste informazioni sia un passo cruciale per affrontare le sfide ambientali attuali e adottare misure preventive adeguate.

Azioni Future e Impegno del CNSBII

Il CNSBII continuerà a monitorare attentamente la situazione del Rio Sguazzatorio e a promuovere la trasparenza e la partecipazione dei cittadini su temi di così grande importanza. È essenziale che le autorità locali e gli enti competenti collaborino per garantire la sicurezza ambientale e sanitaria dell’area interessata, adottando le misure necessarie per prevenire ulteriori danni.

Contattaci per Maggiori Informazioni

Per ulteriori dettagli e per sostenere questa iniziativa, il CNSBII resta a disposizione per qualsiasi chiarimento. Contattateci tramite PEC all’indirizzo cnsbii@pec.cnsbii.it.




Gestione Acque Clorate da Gori S.p.A.: Risposta al CNSBII



Introduzione

Nel contesto della crescente preoccupazione per la qualità dell’acqua e la tutela dell’ambiente naturale, il Corpo Civico Nazionale delle Sentinelle dei Bacini Idrografici Italiani (CNSBII) ha recentemente posto domande significative a Gori S.p.A., un’azienda responsabile della gestione dell’acquedotto che alimenta il Rio Foce, un affluente del fiume Sarno. L’obiettivo era comprendere la gestione delle acque clorate nell’acquedotto e le misure adottate per garantire la qualità dell’acqua nel Rio Foce.

La Richiesta del CNSBII

Nella lettera inviata da Michele Buscé, Coordinatore Nazionale del CNSBII, erano contenute quattro domande chiave:

  1. Processo di Clorazione: Il CNSBII ha chiesto dettagli sul processo di clorazione delle acque nell’acquedotto, inclusi informazioni sulla quantità di cloro utilizzata, il metodo di clorazione e la frequenza di aggiunta del cloro.
  2. Declorazione delle Acque: Si è domandato se venissero adottate misure di declorazione delle acque prima dell’immissione nel Rio Foce.
  3. Concentrazione Massima di Cloro: È stata posta una domanda sulla concentrazione massima di cloro consentita nell’acqua immessa nel Rio Foce in conformità alle normative vigenti.
  4. Monitoraggio della Qualità dell’Acqua: Infine, è stata richiesta informazioni sulla frequenza e sui metodi di monitoraggio della qualità dell’acqua nel Rio Foce.

La Risposta di Gori S.p.A.

In risposta alle domande del CNSBII, Gori S.p.A. ha fornito dettagli importanti sulla gestione delle acque nell’acquedotto e nel Rio Foce. L’azienda ha specificato che le acque non utilizzate per l’accumulo o l’immissione nella rete acquedottistica vengono rilasciate nel Rio Foce senza subire alcun trattamento, mantenendo le stesse caratteristiche della sorgente. Inoltre, la disinfezione dell’acqua prelevata dalla Sorgente di S.M. La Foce avviene mediante l’aggiunta continua di Biossido di Cloro con un dosaggio prestabilito.

Conclusioni

Sulla base delle informazioni fornite da Gori S.p.A., sembra che l’acqua non venga clorata prima dell’immissione nel Rio Foce. Pertanto, le preoccupazioni sulla declorazione delle acque e sulla concentrazione massima di cloro possono essere superate. Tuttavia, il CNSBII continua a vigilare sulla gestione delle acque e sulla qualità dell’ambiente naturale.

Questa interazione mette in evidenza l’importanza della trasparenza e della collaborazione tra organizzazioni ambientali e aziende per garantire la tutela delle risorse idriche e dell’ecosistema circostante. La ricerca di ulteriori informazioni e la comunicazione aperta rimangono fondamentali per il raggiungimento di un ambiente sano e sostenibile.