Gestione Acque Clorate da Gori S.p.A.: Risposta al CNSBII



Introduzione

Nel contesto della crescente preoccupazione per la qualità dell’acqua e la tutela dell’ambiente naturale, il Corpo Civico Nazionale delle Sentinelle dei Bacini Idrografici Italiani (CNSBII) ha recentemente posto domande significative a Gori S.p.A., un’azienda responsabile della gestione dell’acquedotto che alimenta il Rio Foce, un affluente del fiume Sarno. L’obiettivo era comprendere la gestione delle acque clorate nell’acquedotto e le misure adottate per garantire la qualità dell’acqua nel Rio Foce.

La Richiesta del CNSBII

Nella lettera inviata da Michele Buscé, Coordinatore Nazionale del CNSBII, erano contenute quattro domande chiave:

  1. Processo di Clorazione: Il CNSBII ha chiesto dettagli sul processo di clorazione delle acque nell’acquedotto, inclusi informazioni sulla quantità di cloro utilizzata, il metodo di clorazione e la frequenza di aggiunta del cloro.
  2. Declorazione delle Acque: Si è domandato se venissero adottate misure di declorazione delle acque prima dell’immissione nel Rio Foce.
  3. Concentrazione Massima di Cloro: È stata posta una domanda sulla concentrazione massima di cloro consentita nell’acqua immessa nel Rio Foce in conformità alle normative vigenti.
  4. Monitoraggio della Qualità dell’Acqua: Infine, è stata richiesta informazioni sulla frequenza e sui metodi di monitoraggio della qualità dell’acqua nel Rio Foce.

La Risposta di Gori S.p.A.

In risposta alle domande del CNSBII, Gori S.p.A. ha fornito dettagli importanti sulla gestione delle acque nell’acquedotto e nel Rio Foce. L’azienda ha specificato che le acque non utilizzate per l’accumulo o l’immissione nella rete acquedottistica vengono rilasciate nel Rio Foce senza subire alcun trattamento, mantenendo le stesse caratteristiche della sorgente. Inoltre, la disinfezione dell’acqua prelevata dalla Sorgente di S.M. La Foce avviene mediante l’aggiunta continua di Biossido di Cloro con un dosaggio prestabilito.

Conclusioni

Sulla base delle informazioni fornite da Gori S.p.A., sembra che l’acqua non venga clorata prima dell’immissione nel Rio Foce. Pertanto, le preoccupazioni sulla declorazione delle acque e sulla concentrazione massima di cloro possono essere superate. Tuttavia, il CNSBII continua a vigilare sulla gestione delle acque e sulla qualità dell’ambiente naturale.

Questa interazione mette in evidenza l’importanza della trasparenza e della collaborazione tra organizzazioni ambientali e aziende per garantire la tutela delle risorse idriche e dell’ecosistema circostante. La ricerca di ulteriori informazioni e la comunicazione aperta rimangono fondamentali per il raggiungimento di un ambiente sano e sostenibile.




Forestare la Valle del Sarno, ripristino dell’ecosistema naturale.



Forestare la Valle del Sarno. Forestare una valle urbanizzata può essere una sfida, ma ci sono alcune tecniche e strategie che possono essere utilizzate per raggiungere l’obiettivo.

Prima di tutto, è necessario considerare l’adattabilità delle specie vegetali alle condizioni climatiche e del terreno della zona. Si devono scegliere le specie giuste che possono prosperare nella zona urbanizzata, anche in presenza di inquinamento atmosferico o del suolo.

In secondo luogo, si può prevedere la creazione di “isole verdi” o corridoi di alberi. Questo permette di creare un ambiente naturale che può fungere da riparo per la fauna selvatica e che può essere utilizzato anche come spazio di svago per i residenti.

Inoltre, si possono programmare attività di piantagione di alberi su larga scala, soprattutto in spazi pubblici come parchi, giardini o lungo le strade. Questo può aumentare notevolmente la quantità di biomassa presente nella zona e migliorare la qualità dell’aria oltre a creare un ambiente più piacevole ed accogliente.

Infine, è importante coinvolgere attivamente la comunità locale, in modo da promuovere un senso di appartenenza e responsabilità nei confronti dell’ambiente. La partecipazione di volontari, scuole e aziende può contribuire a rendere la forestazione più efficace e duratura.

La Forestazione della Valle del Sarno è un modo per salvaguardare il Fiume Sarno e dei suoi affluenti.

Obiettivo del progetto:

L’obiettivo del progetto è quello di avviare un’iniziativa di forestazione nella Valle del Sarno al fine di ripristinare l’antico ecosistema forestale e migliorare la qualità ambientale della regione. Attraverso la creazione di corridoi e isole di alberature autoctone e alloctone, si mira a ridurre le temperature, favorire la fitodepurazione del terreno, promuovere la formazione di nuovi ecosistemi naturali, aumentare l’umidità del suolo e favorire il ritorno di specie animali selvatiche.

Descrizione del progetto:

  1. Studio preliminare: Condurre uno studio scientifico dettagliato sulla Valle del Sarno, analizzando gli aspetti geologici, morfologici e tecnici del territorio. Questo studio servirà da base per la progettazione dell’iniziativa di forestazione.
  2. Identificazione delle aree: Individuare specifiche aree nella Valle del Sarno adatte alla forestazione. Queste aree dovrebbero essere incolte o abbandonate, e preferibilmente di proprietà di soggetti disposti a partecipare al progetto.
  3. Progettazione e pianificazione: Elaborare un piano dettagliato per la forestazione, considerando la scelta delle specie arboree autoctone e alloctone da utilizzare, il posizionamento dei corridoi e delle isole di alberature, nonché la gestione delle aree destinate alla selvicoltura.
  4. Coinvolgimento degli stakeholder: Coinvolgere attivamente i proprietari dei terreni, le comunità locali, le organizzazioni ambientaliste e le autorità competenti nella pianificazione e implementazione del progetto. Organizzare incontri, workshop e sessioni informative per promuovere la consapevolezza e il sostegno all’iniziativa.
  5. Avvio della forestazione: Avviare la fase di forestazione, che prevede la piantumazione delle specie arboree selezionate lungo i corridoi e nelle isole identificate. Assicurarsi che vengano seguite pratiche di piantumazione appropriate per garantire la crescita e la sopravvivenza delle piante.
  6. Monitoraggio e valutazione: Stabilire un sistema di monitoraggio regolare per valutare l’andamento del progetto. Monitorare la crescita delle piante, l’evoluzione degli ecosistemi, i cambiamenti nella qualità del suolo e la presenza di specie animali. Utilizzare i dati raccolti per apportare eventuali aggiustamenti e migliorare le pratiche di gestione.
  7. Sensibilizzazione e divulgazione: Promuovere la consapevolezza ambientale e la comprensione dell’importanza della forestazione attraverso campagne di sensibilizzazione, attività educative, produzione di materiale divulgativo e coinvolgimento dei media. Coinvolgere le scuole, le università e il pubblico generale per creare un senso di responsabilità condivisa verso la protezione dell’ambiente.
  8. Espansione e replicabilità: Valutare la fattibilità di estendere l’iniziativa di forestazione ad altre aree della Valle del Sarno e ad altri bacini idrografici. Documentare le migliori pratiche e le lezioni apprese durante l’implementazione del progetto, in modo da facilitare la replicazione in altre regioni.

  1. Monitoraggio a lungo termine: Assicurarsi che venga istituito un sistema di monitoraggio a lungo termine per valutare l’efficacia dell’iniziativa di forestazione nel ripristino dell’ecosistema originario della Valle del Sarno. Continuare a coinvolgere la comunità locale e gli stakeholder per garantire la gestione sostenibile delle aree forestali create.

Conclusioni:
Attraverso l’iniziativa di forestazione della Valle del Sarno, si mira a ripristinare l’originario ecosistema forestale, migliorare la qualità ambientale e promuovere la biodiversità nella regione. La partecipazione attiva degli stakeholder locali e il coinvolgimento del pubblico generale saranno fondamentali per il successo del progetto. L’iniziativa potrebbe rappresentare un modello per altre aree geografiche che desiderano affrontare sfide ambientali simili e contribuire alla conservazione dell’ecosistema.

Benefici economici derivanti dal Progetto.

Il progetto di forestazione della Valle del Sarno potrebbe creare opportunità economiche attraverso la pratica della selvicoltura. La selvicoltura è la gestione e la coltivazione delle foreste per ottenere benefici sia ambientali che economici. Ecco alcuni modi in cui questo progetto potrebbe generare economia:

  1. Produzione di legname: La forestazione prevede la piantumazione di alberi autoctoni e alloctoni. Nel corso degli anni, gli alberi raggiungono la maturità e possono essere utilizzati per la produzione di legname. La vendita del legname può rappresentare una fonte di reddito per il progetto.
  2. Valorizzazione dei prodotti forestali non legnosi: Oltre al legname, le foreste offrono una vasta gamma di prodotti non legnosi, come frutta, funghi, miele, erbe medicinali, resine e altri prodotti forestali. La gestione oculata delle risorse forestali può permettere la loro valorizzazione economica attraverso la raccolta, la trasformazione e la commercializzazione.
  3. Turismo ecologico: La creazione di un ecosistema forestale ricco e diversificato può attrarre turisti interessati alla natura e alle attività all’aperto. L’ecoturismo può portare benefici economici alla comunità locale attraverso l’ospitalità, la guida turistica, le attività ricreative e la promozione del territorio.
  4. Servizi ecosistemici: La forestazione contribuisce alla fornitura di servizi ecosistemici fondamentali, come la regolazione idrologica, la conservazione del suolo, la cattura di carbonio e la protezione della biodiversità. Questi servizi possono essere valorizzati attraverso meccanismi di mercato, come i pagamenti per i servizi ambientali, creando un potenziale flusso di entrate per il progetto.
  5. Creazione di posti di lavoro: La gestione delle attività di forestazione, il monitoraggio, la manutenzione e altre operazioni legate al progetto richiedono personale specializzato. La creazione di posti di lavoro nel settore forestale può contribuire alla crescita economica e all’occupazione locale.

È importante sottolineare che l’aspetto economico deve essere bilanciato con la conservazione e la tutela dell’ecosistema. La selvicoltura sostenibile e responsabile è essenziale per garantire la longevità e la resilienza dell’area forestale, evitando impatti negativi sull’ambiente.

A chi è rivolto il progetto e chi sono gli interessati a partecipare.

Gli stakeholder che possono essere coinvolti in un progetto del genere possono essere molteplici e diversificati, inclusi:

  • Proprietari Terrieri (Essenziale per la continuità progettuale)
  • Amministrazioni pubbliche locali e nazionali
  • Organizzazioni ambientaliste e naturalistiche
  • Istituti di ricerca e accademici
  • Comunità locale, residenti e associazioni di quartiere
  • Imprese private e agricoltori
  • Turisti e visitatori
  • Volontari.

La partecipazione e la collaborazione attiva di questi soggetti può contribuire ad aumentare la consapevolezza sull’importanza della forestazione, migliorare l’efficacia del progetto, aumentare la sostenibilità e la continuità delle iniziative, e creare un’ottica di inclusione a livello sociale e culturale.

Forestare la Valle del Sarno. Gli enti che possono fare parte della rete.

Coinvolgimento degli enti pubblici: Gli enti pubblici, come l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ARPA) e gli enti locali, hanno un ruolo fondamentale nel supportare questo progetto. L’ARPA può offrire consulenza tecnica, supporto nella valutazione dell’impatto ambientale e contributi finanziari per la realizzazione della forestazione. I Consorzi di Bonifica del territorio sono di fondamentale importanza per l’attuazione del progetto. Le aziende Regionali in House. Le amministrazioni comunali, inoltre, possono fornire supporto logistico, permessi e autorizzazioni necessarie per l’implementazione del progetto.

Partecipazione degli enti privati e delle organizzazioni no-profit: Le organizzazioni ambientaliste possono offrire un prezioso supporto tecnico e consulenza. Inoltre, le imprese forestali specializzate nella piantumazione e nella gestione forestale possono contribuire fornendo servizi a costo ridotto o attraverso partenariati. Le fondazioni e gli istituti di ricerca, dediti alla protezione dell’ambiente, possono offrire consulenza tecnica, ricerca e sostegno finanziario per il progetto.

Coinvolgimento della comunità locale: La partecipazione attiva della comunità locale è fondamentale per il successo di questo progetto di forestazione. Gli abitanti della zona possono offrire volontariato, manodopera e supporto nel monitoraggio e nella gestione a lungo termine dell’area forestale. Inoltre, le scuole possono coinvolgere gli studenti in attività educative legate all’ambiente e alla forestazione, promuovendo una maggiore consapevolezza e responsabilità verso l’ecosistema.


I Costi basati su 1000 mq di terreno agricolo.

La forestazione di 1000 metri quadrati di terreno agricolo in nella Valle del Sarno ad un livello prossimo a quello del mare comporta una serie di costi da considerare. I costi possono variare a seconda delle specifiche esigenze e delle condizioni del terreno, ma di seguito vengono presentati alcuni elementi chiave da considerare nella stima dei costi.

  1. Preparazione del terreno: Prima di avviare il processo di forestazione, potrebbe essere necessario preparare il terreno. Questo potrebbe includere la rimozione di eventuali colture agricole precedenti, la bonifica di eventuali contaminazioni o inquinamenti presenti nel suolo e la pulizia del terreno da detriti e ostacoli.
  2. Acquisto delle piante: Un fattore fondamentale nella forestazione è l’acquisto delle piante. Il costo dipende dal tipo di piante selezionate, inclusa la scelta tra specie autoctone o alloctone. Le piante autoctone tendono ad essere più adattate all’ambiente locale, ma potrebbe essere necessario acquistare anche specie alloctone per raggiungere determinati obiettivi ecologici.
  3. Piantumazione: La piantumazione delle piante richiede manodopera qualificata e attrezzature adeguate. Potrebbe essere necessario assumere lavoratori o specialisti del settore per garantire che le piante vengano correttamente piantate e adattate al terreno.
  4. Manutenzione: Le nuove piante richiedono un adeguato periodo di crescita e sviluppo, durante il quale è essenziale fornire cure adeguate. Ciò può includere l’irrigazione, la potatura, la pulizia delle erbacce e l’applicazione di fertilizzanti o altre sostanze nutritive per favorire la crescita sana delle piante.
  5. Monitoraggio e gestione a lungo termine: Dopo la fase iniziale di piantumazione, è importante monitorare e gestire il sito di forestazione nel lungo periodo. Ciò può comportare l’implementazione di misure di protezione contro incendi, parassiti o malattie, nonché l’adeguamento delle pratiche di gestione in base alle esigenze dell’ecosistema in formazione.
  6. Valutazione e monitoraggio degli effetti: Per valutare l’efficacia del progetto di forestazione, potrebbe essere necessario condurre studi di monitoraggio per rilevare i cambiamenti nell’ecosistema, la biodiversità e la qualità del suolo. Questi studi possono richiedere il coinvolgimento di esperti e professionisti specializzati nel campo ambientale.

È importante sottolineare che i costi possono variare notevolmente in base al territorio di piantumazione, alle condizioni specifiche del terreno e alla complessità dell’ecosistema da ripristinare. Al progetto verranno coinvolti esperti o professionisti del settore per ottenere una valutazione accurata dei costi e dei requisiti specifici per la forestazione partendo da un’area di 1000 metri quadrati di terreno agricolo nella valle del Sarno.

Forestare la Valle del Sarno. Stima economica di spesa su 1000 mq.

Preparazione del terreno:

  • Rimozione delle colture agricole precedenti: I costi possono variare in base alla tipologia di colture presenti e al metodo di rimozione utilizzato. Si stima un costo medio tra 500€ e 1.000€ per l’intera area di 1.000 metri quadrati.
  • Bonifica del suolo: Se il terreno presenta contaminazioni o inquinamenti, potrebbe essere necessario un intervento specifico. I costi possono variare notevolmente in base al tipo e all’estensione della bonifica richiesta. Si stima un costo medio tra 1.000€ e 5.000€, a seconda delle condizioni del terreno.

Acquisto delle piante:

  • Specie autoctone: I costi delle piante autoctone possono variare a seconda delle specie e delle dimensioni delle piante. Si stima un costo medio tra 5€ e 20€ per pianta. Considerando una densità di piantumazione di circa 4-5 piante per metro quadrato, il costo totale potrebbe variare tra 20.000€ e 100.000€.
  • Specie alloctone: Le piante alloctone possono avere un costo simile alle piante autoctone. Tuttavia, è consigliabile consultare esperti per identificare le specie più adatte e valutare i costi specifici.

Piantumazione:

  • Manodopera e attrezzature: I costi per la piantumazione dipendono dalla complessità del terreno, dalla disponibilità di acqua e dall’accessibilità del sito. Si stima un costo medio tra 1.000€ e 3.000€ per la piantumazione di 1.000 metri quadrati.

Manutenzione:

  • Irrigazione: I costi per l’irrigazione dipendono dal sistema di irrigazione utilizzato, dalla disponibilità di acqua e dalla dimensione del sito. Si stima un costo medio tra 500€ e 1.500€ per la fornitura e l’installazione di un sistema di irrigazione.
  • Potatura e controllo delle erbacce: La frequenza e la complessità delle operazioni di potatura e controllo delle erbacce possono variare. Si stima un costo medio tra 500€ e 1.500€ all’anno per la manutenzione dell’area di 1.000 metri quadrati.

Monitoraggio e gestione a lungo termine:

  • Protezione contro incendi e parassiti: I costi per misure di protezione possono variare in base alle caratteristiche del territorio e alle normative locali. Si stima un costo medio tra 1.000€ e 5.000€ per l’implementazione di misure di protezione.
  • Adattamento delle pratiche di gestione: I costi per l’adattamento delle pratiche di gestione dipendono dalle esigenze specifiche dell’ecosistema. Si stima un costo medio tra 500€ e 2.000€ all’anno per la gestione a lungo termine.

Valutazione e monitoraggio degli effetti:

  • Studi di monitoraggio: I costi degli studi di monitoraggio possono variare in base alle specifiche esigenze e alla complessità delle analisi richieste. Si stima un costo medio tra 2.000€ e 10.000€ per un’indagine di monitoraggio completa.
Tenendo conto di questi intervalli di costo, una stima approssimativa per un anno di forestazione potrebbe essere compresa tra 24.000€ e 114.000€

Le Figure professionali per l’avvio preliminare del progetto.

Nel progetto di forestazione della Valle del Sarno, diverse figure tecniche e professionalità sono fondamentali per garantire il successo dell’iniziativa. Di seguito sono elencate alcune delle figure che potrebbero essere coinvolte:

  1. Ecologo: Un ecologo studia gli ecosistemi, le relazioni tra gli organismi viventi e il loro ambiente. La presenza di un ecologo è essenziale per valutare l’ecosistema esistente, identificare le specie autoctone e alloctone da reintrodurre e valutare l’impatto della forestazione sull’habitat.
  2. Agronomo: Un agronomo si occupa della gestione delle colture e delle pratiche agricole. Nel contesto della forestazione, un agronomo può fornire consulenza sulla preparazione del terreno, la scelta delle piante, le tecniche di piantumazione e la gestione dei terreni agricoli circostanti.
  3. Silvicoltore: Un silvicoltore è un esperto nella gestione e nella coltivazione delle foreste. Questa figura professionale può guidare l’implementazione della piantumazione, la scelta delle specie arboree, la gestione della crescita delle piante e la pianificazione della gestione a lungo termine dell’area forestale.
  4. Geologo: Un geologo è responsabile di studiare la composizione del suolo, la sua struttura e la sua stabilità. Nel contesto della forestazione, un geologo può fornire informazioni preziose sulla composizione del suolo della Valle del Sarno e sull’idoneità delle aree per la piantumazione.
  5. Tecnico forestale: Un tecnico forestale è specializzato nella gestione delle risorse forestali. Questa figura può supportare l’organizzazione delle attività sul campo, la supervisione della piantumazione e la gestione delle operazioni di manutenzione e monitoraggio dell’area forestale.
  6. Esperto in idrologia: Un esperto in idrologia può contribuire a valutare l’impatto della forestazione sul sistema idrografico della Valle del Sarno. Questo professionista può analizzare i flussi d’acqua, le falde acquifere e le possibili modifiche all’equilibrio idrologico causate dalla forestazione.
  7. Ingegnere ambientale: Un ingegnere ambientale può essere coinvolto nella progettazione e nella gestione dei sistemi di drenaggio delle acque, nell’analisi dell’impatto ambientale e nella pianificazione delle infrastrutture necessarie per il progetto di forestazione.
  8. Tecnico del monitoraggio ambientale: Un tecnico del monitoraggio ambientale può svolgere il compito di raccogliere dati sulle condizioni dell’ecosistema, misurare gli indicatori di salute delle piante, analizzare l’andamento delle specie animali e fornire un feedback costante sul progresso del progetto.

Oltre a queste figure tecniche, è importante coinvolgere anche personale amministrativo, comunicatori scientifici ed educatori ambientali per la gestione dei permessi, la comunicazione del progetto alla comunità locale e l’educazione sul valore della forestazione e della conservazione dell’ecosistema.


Gli stakeholder interessati a partecipare al progetto possono contattare il Corpo Civico Nazionale delle Sentinelle dei Bacini Idrografici Italiani (CNSBII) attraverso il proprio sito web o via email all’indirizzo info@cnsbii.it. Il CNSBII sarà felice di valutare le richieste di partecipazione e di coinvolgere attivamente la comunità locale e gli altri stakeholder interessati nel progetto di forestazione della Valle del Sarno.

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