Il CNSBII Richiede la Relazione sulla Contaminazione del Rio Sguazzatorio



Un’Analisi Approfondita della Situazione del Rio Sguazzatorio

Il Rio Sguazzatorio, un importante corso d’acqua che attraversa il centro della città di Scafati, è stato al centro di preoccupazioni ambientali e sanitarie negli ultimi anni. La contaminazione Rio è diventata una questione cruciale, con la qualità delle sue acque che si è deteriorata, suscitando timori sia tra i cittadini sia tra le autorità locali. Numerose segnalazioni di fanghi e inquinanti presenti nelle sue acque hanno messo in luce il problema, sollevando questioni riguardanti la sicurezza ambientale e la salute pubblica.

Le Prime Analisi e il Coinvolgimento del Consorzio di Bonifica Integrale Sarno

Nel marzo 2023, il Consorzio di Bonifica Integrale – Comprensorio Sarno ha condotto un’indagine su incarico della Giunta Regionale della Campania, prelevando campioni di sedimenti nel tratto del fiume che attraversa il centro di Scafati. I campioni sono stati successivamente analizzati dal laboratorio GEOCONSULTLAB S.r.l., con risultati che hanno destato grande preoccupazione: la contaminazione Rio è stata confermata dai sedimenti, inizialmente classificati con il codice CER 170505* (fanghi di dragaggio contenenti sostanze pericolose) e con la classificazione di tossicità HP5 e cancerogenicità HP7.

Questi risultati hanno immediatamente sollevato allarme tra la popolazione e le istituzioni locali, poiché tale contaminazione rappresenta un potenziale rischio per la salute pubblica e per l’ambiente. Tuttavia, successivamente è stato segnalato un errore di battitura nelle analisi, che ha portato a una riclassificazione della pericolosità dei campioni. Nonostante ciò, il sospetto e le preoccupazioni riguardanti l’impatto della contaminazione Rio Sguazzatorio sulla popolazione non sono stati dissipati.

L’Incarico al Prof. Antonio Giordano: Una Svolta nella Valutazione del Rischio

Per fare luce sulla situazione e valutare in modo più approfondito le possibili ripercussioni sulla salute pubblica, il Comune di Scafati ha affidato il 13 settembre 2024 al Prof. Antonio Giordano un incarico di supporto scientifico a titolo gratuito. Il Prof. Giordano, figura di spicco nella ricerca contro il cancro, è stato incaricato di esaminare i sedimenti presenti nel Rio Sguazzatorio per determinare l’effettiva minaccia che la contaminazione Rio rappresenta per la popolazione locale.

La “Relazione Tecnico-Scientifica sulla Contaminazione dei Fanghi di Drenaggio del Rio Sguazzatorio”, redatta dal Prof. Giordano, rappresenta il fulcro di questa indagine. Tuttavia, nonostante la sua importanza per la valutazione dei rischi ambientali e sanitari, la relazione non è stata resa pubblica, lasciando irrisolte molte domande sulla reale situazione del Rio Sguazzatorio.

La Richiesta del CNSBII per la Trasparenza e la Tutela della Salute

In questo contesto, il Corpo Civico Nazionale delle Sentinelle dei Bacini Idrografici Italiani (CNSBII), guidato da Michele Buscè, ha avanzato una richiesta ufficiale per ottenere una copia integrale della relazione. La mancanza di trasparenza ha sollevato preoccupazioni non solo tra gli attivisti ambientali, ma anche tra la popolazione locale che vive nelle vicinanze del corso d’acqua. L’accesso a questa documentazione è fondamentale per garantire una corretta informazione pubblica e per adottare le misure necessarie a tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente.

Destinatari della Richiesta e Coinvolgimento degli Enti Competenti

La richiesta del CNSBII è stata indirizzata al Comune di Scafati e, per conoscenza, sono stati coinvolti vari enti e organismi chiave tra cui:

  • Prefettura di Salerno: In qualità di ente di coordinamento in materia di protezione civile e sicurezza pubblica.
  • Consorzio di Bonifica Integrale Sarno: Direttamente coinvolto nella gestione dei corsi d’acqua e dei sedimenti.
  • Arpa Campania: Responsabile del monitoraggio ambientale.
  • Regione Campania – Assessorato all’Ambiente: Supervisione del progetto “Grande Progetto Fiume Sarno”.
  • SMA Campania: Incaricata della gestione di interventi di sicurezza e bonifica.
  • Gori S.p.A.: Gestore del servizio idrico integrato nell’area.
  • Segreteria Osservatori Civici Campania: Coordinamento delle attività di monitoraggio civico nell’area.

Importanza della Relazione per la Tutela dell’Ambiente e della Salute Pubblica

L’accesso alla relazione del Prof. Giordano è fondamentale per comprendere appieno la situazione della contaminazione Rio Sguazzatorio e valutare l’effettivo rischio per l’ambiente e la salute pubblica. Il CNSBII, che opera per la salvaguardia dell’ambiente e per promuovere un futuro in cui l’umanità possa vivere in armonia con la natura, ritiene che la divulgazione di queste informazioni sia un passo cruciale per affrontare le sfide ambientali attuali e adottare misure preventive adeguate.

Azioni Future e Impegno del CNSBII

Il CNSBII continuerà a monitorare attentamente la situazione del Rio Sguazzatorio e a promuovere la trasparenza e la partecipazione dei cittadini su temi di così grande importanza. È essenziale che le autorità locali e gli enti competenti collaborino per garantire la sicurezza ambientale e sanitaria dell’area interessata, adottando le misure necessarie per prevenire ulteriori danni.

Contattaci per Maggiori Informazioni

Per ulteriori dettagli e per sostenere questa iniziativa, il CNSBII resta a disposizione per qualsiasi chiarimento. Contattateci tramite PEC all’indirizzo cnsbii@pec.cnsbii.it.




Segnalazione di Incendio Doloso di Rifiuti nel Napoletano: L’Intervento del CNSBII



Il Corpo Civico Nazionale delle Sentinelle dei Bacini Idrografici Italiani (CNSBII) ha recentemente denunciato un sospetto incendio doloso di rifiuti verificatosi nel napoletano. L’incendio è avvenuto il 13 settembre 2024 in un’area rurale, ed è stato immediatamente segnalato dal CNSBII alle autorità competenti. Questa segnalazione sottolinea la necessità di una maggiore vigilanza e intervento contro i roghi di rifiuti che minacciano la salute pubblica e l’ambiente.

Dettagli dell’Incendio:
L’incendio è scoppiato in un casotto isolato situato in un’area rurale. Nonostante le difficoltà nella localizzazione dell’area a causa della natura remota del luogo, il CNSBII è riuscito a trasmettere tutte le informazioni necessarie alle autorità tramite il numero di emergenza 112. La situazione è stata prontamente segnalata come potenziale incendio doloso di rifiuti, vista la presenza di elementi riconducibili a questa pratica illecita.

Richiesta di Chiarimenti e Azione:
In seguito alla segnalazione, il CNSBII ha richiesto alle autorità locali e ai Vigili del Fuoco un riscontro dettagliato sulle procedure attivate per la gestione dell’incendio. In particolare, sono state sollecitate informazioni riguardanti:

  1. L’individuazione e la tipologia dell’incendio.
  2. Le procedure di messa in sicurezza dell’area.
  3. L’identificazione dei materiali combusti.
  4. La verifica della presenza di telecamere di sorveglianza.
  5. Gli eventuali sopralluoghi effettuati.

L’Impegno del CNSBII nella Lotta ai Roghi di Rifiuti:
Il CNSBII opera costantemente per monitorare e denunciare attività illecite come l’abbandono e il rogo di rifiuti, fenomeni che purtroppo sono ancora troppo diffusi in Campania. Attraverso il coinvolgimento delle autorità e la collaborazione con i cittadini, l’organizzazione mira a prevenire questi atti che causano danni irreparabili all’ambiente e alla salute delle comunità locali.

Come Segnalare Roghi e Incendi di Rifiuti:
I cittadini sono invitati a segnalare tempestivamente qualsiasi sospetto di incendio doloso o roghi di rifiuti attraverso i canali ufficiali, come il sito del CNSBII (www.cnsbii.it). Ogni segnalazione contribuisce a rafforzare la tutela ambientale e a garantire interventi più rapidi ed efficaci.

Unisciti alla Lotta contro i Roghi di Rifiuti:
Il CNSBII chiede alle autorità un riscontro dettagliato riguardo agli sviluppi dell’incendio e agli interventi effettuati, auspicando una maggiore collaborazione per prevenire e combattere questi fenomeni illeciti. La lotta contro i roghi di rifiuti è una sfida che richiede l’impegno di tutti per proteggere il nostro ambiente e la nostra salute.




Abbandono Illecito di Rifiuti nel Matese: Intervento del CNSBII per la Tutela dell’Area Protetta



L’area montuosa del Matese, una delle zone naturali più pregiate della Campania, è stata recentemente oggetto di una segnalazione da parte del Corpo Civico Nazionale delle Sentinelle dei Bacini Idrografici Italiani (CNSBII). L’organizzazione ha denunciato la presenza di rifiuti abbandonati nei pressi del Rifugio Valle Santa Maria, a 1390 metri di altitudine nel Comune di Castello Matese. Questa pratica, che viola le normative vigenti sulla tutela ambientale, rappresenta un serio rischio per l’integrità di questa area naturale protetta.

I Rischi Ambientali nel Parco del Matese:
L’abbandono illecito di rifiuti in aree naturali protette come il Parco Regionale del Matese ha un impatto devastante sull’ecosistema. I rifiuti segnalati includono materiali di grandi dimensioni come mobili, terreno di scavo e altri rifiuti solidi, che deturpano il paesaggio e possono provocare la contaminazione del suolo. Secondo la Legge Regionale N. 33/1993, che disciplina la tutela dei parchi e delle riserve naturali in Campania, l’abbandono di rifiuti in queste zone costituisce una grave violazione delle misure di conservazione. La tutela di tali aree è fondamentale per preservare la biodiversità e garantire un ambiente sano per le generazioni future.

Dettagli della Segnalazione del CNSBII:
Il CNSBII ha effettuato la segnalazione il 16 settembre 2024, indicando la presenza di rifiuti abbandonati rilevati il 14 settembre 2024 nei pressi del Rifugio Valle Santa Maria. L’organizzazione ha fornito le coordinate precise del luogo e ha richiesto un intervento urgente per la rimozione dei rifiuti e la messa in sicurezza dell’area. Attraverso un’analisi temporale basata su immagini satellitari aggiornate al 2022 e 2023, è stato possibile stabilire che l’abbandono dei rifiuti è avvenuto dopo maggio 2023.

Un cumulo di terra e detriti abbandonati accanto a un edificio in pietra. Sono visibili anche rifiuti ingombranti, come divani e altri materiali, sul terreno erboso
Rifiuti ingombranti e materiali di scarto abbandonati vicino a un edificio nel Parco Regionale del Matese.

Richiesta di Intervento e Collaborazione con le Autorità:
La segnalazione è stata inoltrata alla Polizia Locale di Castello Matese, alla Prefettura di Napoli e ad altri enti competenti, tra cui il Parco Regionale del Matese e SMA Campania. Il CNSBII ha richiesto di:

  1. Avviare un accertamento urgente della situazione.
  2. Applicare le sanzioni amministrative previste dalla normativa regionale ai responsabili dell’abbandono dei rifiuti.
  3. Coinvolgere il Parco Regionale del Matese per l’intervento di bonifica e tutela dell’area.
  4. Verificare la presenza di sistemi di videosorveglianza per identificare i responsabili.
  5. Installare ulteriori sistemi di monitoraggio per prevenire futuri abbandoni di rifiuti.

L’Importanza della Protezione del Matese:
Il Parco Regionale del Matese è una delle aree naturali più preziose della Campania, caratterizzata da una biodiversità unica e da paesaggi di grande valore. L’abbandono dei rifiuti in questa zona non solo rappresenta un danno ambientale, ma compromette anche l’esperienza dei visitatori e l’integrità del patrimonio naturale. La collaborazione tra istituzioni, organizzazioni civiche come il CNSBII e cittadini è essenziale per garantire la protezione di questi luoghi.

Come Segnalare Casi di Abbandono Illecito di Rifiuti:
Il CNSBII incoraggia i cittadini a contribuire alla tutela dell’ambiente segnalando situazioni di abbandono illecito di rifiuti. Le segnalazioni possono essere inviate attraverso il sito ufficiale del CNSBII (www.cnsbii.it) o contattando le autorità competenti. La protezione del territorio è una responsabilità condivisa e ogni segnalazione può fare la differenza.

Unisciti all’Impegno per il Matese:
Il CNSBII chiede di essere aggiornato sugli sviluppi del caso e sulle azioni intraprese, al fine di monitorare l’evoluzione della situazione e collaborare attivamente con le autorità locali per la tutela dell’area. Proteggere il Matese significa proteggere una parte importante del patrimonio naturale della Campania.




Emergenza Rifiuti a Benevento: Intervento del CNSBII



Aggiornamenti sull’abbandono illecito di rifiuti in Contrada Separone, Airola

Il CNSBII ha ricevuto buone notizie dalla Città di Airola riguardo alla segnalazione di abbandono illecito di rifiuti in Contrada Sepalone. A seguito dell’accertamento sul campo, le autorità locali hanno avviato un procedimento amministrativo per l’emanazione di un’ordinanza sindacale, mirata alla rimozione dei rifiuti abbandonati, in conformità all’art. 192 del Decreto Legislativo 152/2006. Il CNSBII continuerà a monitorare l’evoluzione della situazione e a collaborare con le autorità competenti per garantire la protezione dell’ambiente.

La provincia di Benevento, come molte altre aree della Campania, sta affrontando una crescente emergenza legata all’abbandono illecito di rifiuti. Questo problema ha un impatto significativo sull’ambiente locale, con ripercussioni sulla salute pubblica e sulla sicurezza. In risposta a questa situazione critica, il Corpo Civico Nazionale delle Sentinelle dei Bacini Idrografici Italiani (CNSBII) è intervenuto con una nuova segnalazione riguardante l’accumulo di rifiuti pericolosi in un’area rurale del territorio.

I Rischi Ambientali in Provincia di Benevento:
L’abbandono dei rifiuti è un fenomeno che affligge diverse zone della provincia di Benevento. Secondo il rapporto dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Campania (ARPAC), nel 2023 sono stati registrati 741 casi legati ai rifiuti. Inoltre, ci sono stati 142 interventi nella “Terra dei Fuochi”​(arpac-in-cifre). Questi dati sottolineano la gravità del problema e il rischio costante di contaminazione e incendi, fenomeni già tristemente noti in questa regione. I rifiuti abbandonati includono spesso materiali altamente infiammabili, come guaine bituminose e frammenti di poliuretano, oltre a rifiuti ingombranti come materassi, aumentando il rischio di innesco di incendi e danni all’ecosistema locale.

Dettagli della Segnalazione del CNSBII:
Il CNSBII ha recentemente denunciato un caso specifico di abbandono illecito di rifiuti in un’area rurale della provincia di Benevento. Tra i rifiuti segnalati figurano materiali da costruzione e rifiuti solidi urbani, accumulati in prossimità di aree verdi. La presenza di questi materiali rappresenta non solo un degrado ambientale, ma anche un potenziale innesco per incendi, un problema che ha già colpito questa zona in passato.

Testimonianze e Documentazione:
Giulia, una volontaria del CNSBII, ha dichiarato: “Abbiamo ricevuto segnalazioni dai residenti preoccupati per la situazione. La presenza di questi rifiuti rende l’area un pericolo, specialmente durante i mesi più caldi, quando il rischio di incendi è elevato.” Sono state raccolte prove fotografiche e testimonianze locali che confermano la situazione allarmante e la necessità di un intervento immediato.

Richiesta di Intervento e Collaborazione con le Autorità:
Il CNSBII ha richiesto alle autorità locali un intervento tempestivo per l’accertamento della situazione e la rimozione dei rifiuti, sottolineando l’importanza della messa in sicurezza dell’area. In collaborazione con gli enti preposti, l’obiettivo è ridurre il rischio di incendi e prevenire ulteriori danni ambientali. Questa azione fa parte dell’impegno continuo del CNSBII per la tutela dei bacini idrografici e dell’ambiente in Campania.

L’Importanza della Segnalazione da Parte dei Cittadini:
Il CNSBII invita i cittadini a partecipare attivamente alla tutela dell’ambiente. Segnalare i casi di abbandono illecito di rifiuti è fondamentale per proteggere il territorio. I cittadini possono segnalare situazioni sospette attraverso il sito ufficiale del CNSBII (www.cnsbii.it) o contattando direttamente le autorità locali. La collaborazione tra comunità e organizzazioni civiche è essenziale per contrastare efficacemente il fenomeno e preservare la qualità dell’ambiente.

Dati e Impatto dell’Abbandono dei Rifiuti:
Il rapporto dell’ARPAC evidenzia l’urgente necessità di affrontare la questione dei rifiuti in Campania, evidenziando 4112 sopralluoghi e 5086 attività tecniche-istruttorie nel corso dell’anno​ (arpac-in-cifre). L’abbandono dei rifiuti può portare al rilascio di sostanze tossiche nel suolo e nelle acque sotterranee, causando un impatto negativo sugli ecosistemi e sulla salute della popolazione locale. È fondamentale continuare a sensibilizzare l’opinione pubblica e ad attuare misure di prevenzione per proteggere il nostro ambiente.

Unisciti all’Impegno per l’Ambiente:
Il CNSBII incoraggia tutti a rimanere vigili e a contribuire attivamente alla salvaguardia dell’ambiente. Ogni segnalazione può fare la differenza. Insieme, possiamo lavorare per un futuro in cui l’abbandono dei rifiuti sia solo un ricordo e il nostro territorio possa prosperare in sicurezza e armonia.




Il CNSBII Sollecita Screening Sanitario e Monitoraggio Ambientale per le Aree di Solofra e Montoro

Il Corpo Civico Nazionale delle Sentinelle dei Bacini Idrografici Italiani (CNSBII), attraverso il suo Coordinatore Nazionale, ha avanzato una richiesta urgente di screening sanitario e monitoraggio ambientale per le aree di Solofra e Montoro, colpite da una grave contaminazione delle falde acquifere profonde. Le indagini hanno rivelato la presenza di metalli pesanti come Arsenico, Piombo, Cromo VI, e altre sostanze pericolose, tra cui composti organici volatili (VOC), che rappresentano un serio rischio per l’ambiente e per la salute della popolazione locale e dei lavoratori.

L’intervento del CNSBII: Un Impegno per la Salute Pubblica

Il CNSBII ha inviato la richiesta il 9 agosto 2024 alle principali autorità competenti, tra cui l’ARPAC e l’ASL di Avellino, chiedendo un intervento tempestivo per affrontare i rischi sanitari e ambientali. Il Piano di Caratterizzazione della Regione Campania ha già evidenziato livelli di contaminazione significativi, con implicazioni che potrebbero estendersi anche ai comuni limitrofi.

“La nostra priorità è garantire che la popolazione di Solofra e Montoro sia adeguatamente protetta dai rischi legati alla contaminazione delle risorse idriche. La situazione è grave e richiede un’azione immediata da parte di tutte le autorità competenti,” ha dichiarato Michele Buscè, Coordinatore Nazionale del CNSBII.

Risposta dell’ARPAC: Un Quadro Analitico Completo, ma Serve di Più

L’ARPAC, nella sua comunicazione del 22 agosto 2024, ha confermato che le attività di monitoraggio ambientale sono attualmente in corso, ma ha dichiarato che non ci sono abbastanza elementi per giustificare ulteriori campagne di monitoraggio straordinario. L’ARPAC ha ribadito che il monitoraggio della qualità dell’aria è effettuato regolarmente nella zona industriale di Solofra, con una centralina fissa e un laboratorio mobile.

Tuttavia, l’ARPAC si è limitata agli aspetti tecnici e analitici, senza esprimere giudizi sulle implicazioni sanitarie, lasciando questo aspetto di competenza dell’ASL di Avellino.

Silenzio dell’ASL di Avellino: Necessario un Sollecito

Ad oggi, l’ASL di Avellino non ha fornito alcun riscontro alla richiesta di avviare uno screening sanitario, nonostante siano passati oltre 30 giorni. Il CNSBII ha quindi inviato un sollecito formale, sottolineando l’importanza di monitorare la salute della popolazione e dei lavoratori esposti a contaminanti tossici.

“Ci aspettiamo che l’ASL intervenga prontamente, poiché la tutela della salute pubblica è una priorità assoluta,” ha aggiunto Buscè.

Call to Action: Unisciti a Noi nella Richiesta di Azione

La situazione attuale richiede il coinvolgimento di tutta la comunità. Invitiamo i cittadini a:

  • Firmare la petizione per sollecitare l’ASL di Avellino ad avviare immediatamente gli screening sanitari necessari.
  • Contattare le autorità locali e chiedere un intervento rapido e deciso per la tutela della salute pubblica.

La petizione è in attesa di approvazione dal SENATO.

Aggiornamenti Costanti: Il CNSBII al Servizio della Comunità

Il CNSBII continuerà a monitorare la situazione e fornirà aggiornamenti continui sui progressi. Invitiamo i lettori a seguire il nostro sito per rimanere informati sugli sviluppi

Immagini e Grafici




Rifiuti Abusivi nelle Opere Idrauliche: Il CNSBII Segnala i Rischi di Inquinamento e Alluvioni

Discariche Abusive nelle Opere Idrauliche Post-Frana: Un Rischio per l’Ambiente e la Sicurezza Pubblica

Durante un’ispezione condotta dagli Osservatori Civici Campania, in collaborazione con il CNSBII (Corpo Civico Nazionale delle Sentinelle dei Bacini Idrografici Italiani), sono stati individuati numerosi siti di abbandono di rifiuti nelle opere idrauliche realizzate dopo la frana del 1998 a Sarno. La situazione rilevata è preoccupante: oltre 50 metri cubi di rifiuti sono stati scoperti lungo i canali di drenaggio, rappresentando una grave minaccia per la sicurezza idrogeologica e la salute pubblica.

Un Degrado Preoccupante: i Dati dell’Ispezione

L’area ispezionata include opere di fondamentale importanza per la difesa idraulica, oggi soffocate da un cumulo di rifiuti che comprende plastica, vetro, elettrodomestici dismessi, e materiali tossici. Questi rifiuti, oltre a deturpare il paesaggio, bloccano il corretto deflusso dell’acqua, aumentando il rischio di inondazioni durante le piogge.

Gli effetti sull’ambiente sono devastanti: la decomposizione dei rifiuti tossici inizia un lento processo di contaminazione del suolo e delle falde acquifere, esponendo la popolazione a rischi di salute, tra cui malattie respiratorie e altre patologie legate all’inquinamento.

Le Testimonianze e il Ruolo degli Osservatori Civici

Michele Buscè, coordinatore del CNSBII, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“È inaccettabile che opere fondamentali per la sicurezza idraulica siano trasformate in discariche abusive. Le autorità locali e nazionali devono intervenire immediatamente per bonificare queste aree e prevenire ulteriori danni ambientali. I nostri volontari hanno segnalato la situazione tramite l’app SMA Campania, evidenziando la gravità del problema.”

Questa iniziativa rientra nell’attività di monitoraggio degli Osservatori Civici Campania, che lavorano in sinergia con la Prefettura di Napoli, guidata dal Viceprefetto Ciro Silvestro, responsabile del contrasto ai roghi di rifiuti. Grazie al rinnovo del Protocollo di Collaborazione con la Prefettura, il CNSBII e gli Osservatori Civici hanno intensificato le segnalazioni e le attività di monitoraggio dei siti inquinati.

Le Conseguenze per la Salute Pubblica e l’Ambiente

Oltre ai pericoli immediati di alluvioni, l’abbandono indiscriminato dei rifiuti crea un ambiente favorevole alla diffusione di malattie. La presenza di materiali tossici come plastica e metalli pesanti può comportare conseguenze a lungo termine per l’ambiente e per la salute delle comunità locali.

I rifiuti abbandonati in aree strategiche per la sicurezza idraulica devono essere rimossi con urgenza, al fine di ripristinare il corretto funzionamento delle opere e prevenire ulteriori rischi.

Chiamata all’Azione: La Partecipazione dei Cittadini

I cittadini possono fare la differenza! Vi invitiamo a segnalare prontamente qualsiasi caso di discariche abusive attraverso l’app SMA Campania o contattando direttamente gli Osservatori Civici Campania. Insieme possiamo fermare questo degrado e proteggere il nostro territorio dalle catastrofi ambientali e dai rischi per la salute pubblica.




In agosto i Sindaci contro l’inquinamento del Fiume Sarno



Emergenza inquinamento nel territorio di Scafati: Una richiesta di coordinamento alle istituzioni locali

Scafati, 9 Agosto 2023 – L’allarme inquinamento nel territorio di Scafati suona sempre più forte. Pasquale Aliberti, sindaco di Scafati, ha sollevato seri dubbi sulla situazione delle esalazioni malsane provenienti dal fiume Sarno e dai suoi affluenti, che stanno mettendo a repentaglio la salute dei cittadini e l’equilibrio ambientale. “Ogni anno, con l’arrivo dell’estate, molte zone del nostro territorio subiscono le esalazioni provenienti dal Fiume Sarno e dai suoi canali – spiega Aliberti – I nostri concittadini sono costretti a rinchiudersi in casa e in alcuni casi addirittura a ricorrere alle cure ospedaliere. Questa emergenza sanitaria richiede un’azione coordinata e preventiva da parte di tutti gli attori coinvolti.”

Il sindaco ha invocato la creazione di una cabina di regia permanente presso la Prefettura di Salerno per coordinare le azioni dei vari enti preposti al controllo ambientale. Aliberti ha indicato la necessità di coinvolgere Organismi di Polizia Giudiziaria, Enti Locali, il Consorzio di Bonifica Integrale e altre organizzazioni, al fine di adottare strategie efficaci per affrontare il problema e limitare le ripercussioni sulla salute pubblica.

Questo appello per un coordinamento istituzionale mira a creare un approccio unitario per risolvere l’emergenza, attraverso una programmazione condivisa che possa prevenire o almeno ridurre significativamente le esalazioni dannose. Il coinvolgimento di tutte le parti interessate è essenziale per affrontare questa sfida complessa e proteggere la salute dei cittadini.

Inquinamento del canale Fosso Imperatore a San Valentino Torio: Una lotta congiunta per la tutela dell’ambiente

San Valentino Torio, 11 Agosto 2023 – Nel tentativo di contrastare l’inquinamento del Canale Fosso Imperatore, il Comune di San Valentino Torio ha condotto un sopralluogo congiunto con il Consorzio di Bonifica e i Carabinieri locali. Il sindaco Michele Strianese, insieme all’Assessore all’Ambiente Pasqualina Garofalo e ad altre autorità, ha ispezionato il Canale Fosso Imperatore, testimoniando direttamente la situazione critica.

L’inquinamento del canale rappresenta una minaccia diretta per l’ecosistema circostante e la salute pubblica dei residenti. Nel corso dell’ispezione, sono state raccolte prove visive e campioni d’acqua che attestano la gravità del problema. Il coinvolgimento delle forze dell’ordine e delle autorità locali dimostra un impegno concreto per affrontare l’emergenza ambientale.

Il sindaco Strianese ha lanciato un appello agli industriali responsabili degli scarichi nel canale, esortandoli a rispettare rigorosamente le leggi ambientali e a considerare l’ambiente e la salute pubblica come priorità assolute. Questo sforzo congiunto per indagare sull’inquinamento e intraprendere azioni correttive è un passo significativo verso la salvaguardia dell’ecosistema locale e il benessere dei cittadini.

Controllo dell’inquinamento nel Canale Fosso Imperatore a Nocera Inferiore: Una lotta continua per la qualità dell’acqua

Nocera Inferiore, 11 Agosto 2023 – Le autorità locali di Nocera Inferiore hanno intensificato gli sforzi per affrontare l’inquinamento nel Canale Fosso Imperatore. In attesa del completamento dei lavori di rete fognaria e di altre misure preventive, la Polizia Locale e l’Ufficio Ambiente del Comune hanno eseguito prelievi di campioni d’acqua dagli scarichi industriali. Questa azione è finalizzata a comprendere appieno l’entità dell’inquinamento durante un periodo di intensa attività produttiva.

Questi sforzi dimostrano un impegno continuo nel monitorare e affrontare l’inquinamento idrico. La raccolta e l’analisi dei campioni d’acqua aiuteranno a identificare le fonti di inquinamento e a implementare misure adeguate per proteggere la qualità dell’acqua e l’ambiente circostante.

Progressi nel risanamento del fiume Sarno: Una speranza per l’ecosistema fluviale

Nocera Inferiore, 10 Agosto 2023La chiusura dello scarico di via Dentice D’Accadia a Nocera Inferiore nel torrente Solofrana. Nuovi passi avanti nel risanamento del bacino idrografico del fiume Sarno sono stati compiuti grazie all’azione di Gori, l’azienda responsabile dei lavori di completamento della rete fognaria. Lo scarico diretto nel torrente Solofrana è stato chiuso, rappresentando un importante passo in avanti nel processo di depurazione del fiume.

Questa iniziativa fa parte di un piano più ampio denominato “Energie per il Sarno“, che mira a ridurre l’inquinamento del fiume attraverso una serie di interventi mirati. Il piano prevede la chiusura di numerosi scarichi inquinanti entro il 2025 e l’estensione dei servizi di fognatura e depurazione a un vasto numero di abitanti.

L’impegno di Gori e delle autorità locali nell’affrontare l’inquinamento del fiume Sarno rappresenta un passo importante verso il ripristino dell’ecosistema fluviale e la tutela della salute pubblica. Il coinvolgimento attivo delle istituzioni e la trasparenza nei progressi compiuti sono elementi chiave per affrontare con successo le sfide ambientali.




Potenziamento fognario centro storico a Boscotrecase



Boscotrecase – Potenziamento fognario centro storico.

Gori sta attualmente implementando nuovi interventi per potenziare il servizio fognario e depurativo e ridurre l’inquinamento del fiume Sarno. I lavori sono in corso per estendere la rete fognaria nel centro storico di Boscotrecase. Gori è il soggetto responsabile di questa importante opera, che consentirà di convogliare i reflui di circa 300 abitanti all’impianto di Foce Sarno per la depurazione. Ciò contribuirà a superare alcune problematiche igienico-sanitarie e a ridurre l’inquinamento del fiume. Questo intervento fa parte del programma Energie per il Sarno, che è il risultato della collaborazione tra Gori, la Regione Campania e l’Ente Idrico Campano.

Il 7 giugno 2023 si è svolto un sopralluogo nell’area di cantiere allestita in via Annunziatella. L’intervento prevede la posa di una doppia condotta per un totale di 260 metri, oltre alla realizzazione di 20 nuovi allacciamenti. Inoltre, saranno eseguiti 46 nuovi allacciamenti in corso Umberto I, 7 nuovi allacciamenti in via Marani e l’estensione della rete fognaria di ulteriori 100 metri con 7 nuovi allacciamenti in via Lepanto.

I lavori sono già stati completati in via Rivo Carotenuto e via Iossa. Il sindaco Pietro Carotenuto ha dichiarato che, in collaborazione con Gori, si sta lavorando dal 2016 per completare la rete fognaria, intervenendo anche in altre aree di Boscotrecase, comprese quelle periferiche. Inoltre, a breve inizieranno i lavori in via Ugo Foscolo, via Settembrini e via Fruscio, grazie a un finanziamento di 2 milioni e mezzo di euro. Tali interventi beneficeranno anche i comuni limitrofi e risolveranno il problema degli allagamenti in via Sepolcri, a Torre Annunziata.

Gori si impegna al potenziamento fognario del centro storico e depurativo in collaborazione con la Regione Campania, l’Ente Idrico Campano e le Amministrazioni Comunali, al fine di adottare strategie adeguate alle esigenze del territorio. L’amministratore delegato di Gori, Vittorio Cuciniello, ha sottolineato l’importanza di tali interventi nel contesto del programma Energie per il Sarno.

Il programma Energie per il Sarno, che coinvolge anche il territorio di Boscotrecase, mira a bonificare completamente il fiume Sarno, rispondendo alle necessità della comunità che desidera un servizio moderno, efficiente e attento alle questioni ambientali. La collaborazione tra la Regione Campania, l’Ente Idrico Campano e Gori ha reso possibile la realizzazione di questo programma. Secondo il Coordinatore del Distretto Sarnese Vesuviano dell’Ente Idrico Campano, Raffaele Coppola, tale iniziativa rappresenta un passo importante per il territorio.

Il Presidente dell’Ente Idrico Campano, Luca Mascolo, ha evidenziato che l’avvio dei lavori per l’estensione della rete fognaria nel centro storico di Boscotrecase rappresenta una tappa nel percorso avviato da EIC, Regione Campania e Gori per risolvere le principali problematiche ambientali presenti in Campania e raggiungere l’ambizioso obiettivo di bonificare completamente il fiume Sarno entro la fine del 2025.

Ente Idrico CampanoRegione Campania




L’inquinamento idrico: una minaccia tangibile che richiede azioni immediate

Negli ultimi decenni, l’inquinamento è diventato un tema sempre più rilevante e preoccupante. Fin dai primi anni ’90, quando eravamo bambini e frequentavamo la scuola elementare, ci ricordiamo delle lezioni di geografia e educazione civica che ci sensibilizzavano sull’inquinamento. Già allora si parlava del buco nell’ozono e delle acque contaminate dagli scarichi industriali, e si intravedeva un futuro poco promettente. Oggi, dopo tanti anni, la situazione è ancora più grave di quanto potessimo immaginare. La distruzione dell’ecosistema è diventata sempre più evidente e non possiamo più ignorare le conseguenze di questo fenomeno.

L’inquinamento si estende su scala globale e coinvolge l’atmosfera, la terra e il mare, con conseguenze per tutti gli esseri viventi. Purtroppo, molte specie vegetali e animali sono a rischio di estinzione. I dati raccolti dagli esperti non lasciano spazio a dubbi: è giunto il momento di agire. Prima di affrontare l’argomento centrale di questo articolo, l’inquinamento idrico, è importante avere una visione generale di questo grave problema che ci riguarda da vicino.

Pollution on the River Aire
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Cosa significa esattamente inquinamento? Come si origina e quali sono le sue conseguenze?

L’inquinamento è l’alterazione degli equilibri naturali e ambientali, con conseguenti danni gravi all’ambiente e alla natura. I cicli naturali subiscono modifiche non positive. Ad esempio, le stagioni intermedie come la primavera e l’autunno, che erano caratterizzate da temperature miti e ci preparavano al caldo o al freddo, sembrano scomparse. Questi cambiamenti ambientali non riguardano solo gli esseri umani, ma coinvolgono anche la natura in modo grave e determinante. Le fioriture delle piante avvengono sempre più spesso prima del periodo “naturale” a causa delle temperature anomale. Questo porta a danni alle colture agricole e all’allevamento del bestiame, che dipende dalla vegetazione.

L’inquinamento idrico e il suo legame con il clima sono parte di una catena di fenomeni interconnessi nell’ecosistema. Acqua, suolo e aria sono strettamente collegati e il loro equilibrio è essenziale per la vita, la produzione, la crescita e il benessere. L’inquinamento idrico, che riguarda l’acqua e le falde acquifere, è una delle forme più gravi di inquinamento. L’acqua è un bene indispensabile per la vita umana, animale e vegetale.

L’acqua presente sul nostro pianeta è influenzata dalle piogge, dai venti e dalle condizioni climatiche in generale. Tuttavia, l’utilizzo e lo spreco eccessivo di acqua hanno messo a dura prova le nostre risorse idriche. Abbiamo sprecato litri e litri di acqua senza rendersi conto delle gravi conseguenze. Le nostre azioni hanno modificato i corsi d’acqua e le falde acquifere in modo negativo.

Polluted stream flowing through the Lon Goch Recreation Ground
Polluted stream flowing through the Lon Goch Recreation Ground by Eric Jones is licensed under CC-BY-SA 2.0

L’inquinamento idrico colpisce innanzitutto la qualità dell’acqua che abbiamo a disposizione.

Si parla di inquinamento idrico quando l’acqua è contaminata da sostanze nocive, tossiche e da rifiuti di natura biologica. Le cause dell’inquinamento delle acque, sia marine che fluviali, sono molteplici e comprendono gli scarichi delle industrie, le attività agricole e le abitudini quotidiane di ognuno di noi. Non è corretto pensare che solo le grandi aziende siano responsabili dell’inquinamento, poiché ognuno di noi contribuisce a questo fenomeno.

A lungo termine, gli scarichi inquinanti causano l’acidità delle piogge. Questo meccanismo ciclico provoca un alto tasso di acidità che ricade sulla Terra durante il processo di evaporazione delle acque inquinate. Questo problema è dannoso non solo per l’ecosistema, ma anche per la nostra salute. Le conseguenze dell’inquinamento delle acque includono i cambiamenti climatici, di cui sentiamo parlare molto spesso.

È nostra responsabilità affrontare l’inquinamento idrico e cercare rimedi.

Questi fenomeni stanno avendo un impatto negativo su tutti i settori che contribuiscono alla nostra esistenza. L’agricoltura, l’allevamento e l’acqua che beviamo sono contaminati. Inoltre, si verificano sempre più frequentemente malattie parassitarie, malattie infettive e disturbi del sistema nervoso, cardiovascolare ed endocrino. È evidente che il numero di persone malate continua ad aumentare, indipendentemente dall’età.

È importante comprendere che il cambiamento è possibile e deve partire da ciascuno di noi. Effettuare controlli periodici sulle acque potrebbe essere costoso, quindi dobbiamo conoscere i prodotti nocivi che possono causare inquinamento idrico e limitarne il consumo, se non evitarlo del tutto. Il nostro pianeta non può sopportare ulteriori abusi e deviazioni. Dobbiamo limitare i danni già causati e agire per il bene del pianeta, della nostra salute e delle future generazioni.




Canale Marna, il CNSBII invia informativa alla Procura

Il CNSBII, ha raccolto una serie di informazioni utili nell’arco di qualche mese ad individuare alcune fonti di inquinamento nel Canale Marna. Corso d’acqua del Consorzio di Bonifica del Comprensorio Sarno.

Il Marna, ubicato tra i comuni di Sant’Antonio Abate (NA), Scafati (SA), Santa Maria la Carità (NA) e Pompei (NA) presenta alcune immissioni provenienti da scarichi industriali, scaricatori di piena fognari e dell’impianto di depurazione Regionale che potenzialmente potrebbero arrecare un danno ambientale al canale nel caso di imprevisti o di immissioni abusive.

Per tale ragione, i nostri operatori hanno effettuato dei sopralluoghi al canale. L’obiettivo è documentare le criticità ed inviarle con una informativa alla Procura territoriale. Ricordiamo che il controllo della qualità degli scarichi spetta ai Sindaci del territorio.

Inoltre il CNSBII ha inviato per conoscenza al Consorzio di Bonifica Sarno quanto rilevato.