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Abbandono Illecito di Rifiuti nel Matese: Intervento del CNSBII per la Tutela dell’Area Protetta



L’area montuosa del Matese, una delle zone naturali più pregiate della Campania, è stata recentemente oggetto di una segnalazione da parte del Corpo Civico Nazionale delle Sentinelle dei Bacini Idrografici Italiani (CNSBII). L’organizzazione ha denunciato la presenza di rifiuti abbandonati nei pressi del Rifugio Valle Santa Maria, a 1390 metri di altitudine nel Comune di Castello Matese. Questa pratica, che viola le normative vigenti sulla tutela ambientale, rappresenta un serio rischio per l’integrità di questa area naturale protetta.

I Rischi Ambientali nel Parco del Matese:
L’abbandono illecito di rifiuti in aree naturali protette come il Parco Regionale del Matese ha un impatto devastante sull’ecosistema. I rifiuti segnalati includono materiali di grandi dimensioni come mobili, terreno di scavo e altri rifiuti solidi, che deturpano il paesaggio e possono provocare la contaminazione del suolo. Secondo la Legge Regionale N. 33/1993, che disciplina la tutela dei parchi e delle riserve naturali in Campania, l’abbandono di rifiuti in queste zone costituisce una grave violazione delle misure di conservazione. La tutela di tali aree è fondamentale per preservare la biodiversità e garantire un ambiente sano per le generazioni future.

Dettagli della Segnalazione del CNSBII:
Il CNSBII ha effettuato la segnalazione il 16 settembre 2024, indicando la presenza di rifiuti abbandonati rilevati il 14 settembre 2024 nei pressi del Rifugio Valle Santa Maria. L’organizzazione ha fornito le coordinate precise del luogo e ha richiesto un intervento urgente per la rimozione dei rifiuti e la messa in sicurezza dell’area. Attraverso un’analisi temporale basata su immagini satellitari aggiornate al 2022 e 2023, è stato possibile stabilire che l’abbandono dei rifiuti è avvenuto dopo maggio 2023.

Un cumulo di terra e detriti abbandonati accanto a un edificio in pietra. Sono visibili anche rifiuti ingombranti, come divani e altri materiali, sul terreno erboso
Rifiuti ingombranti e materiali di scarto abbandonati vicino a un edificio nel Parco Regionale del Matese.

Richiesta di Intervento e Collaborazione con le Autorità:
La segnalazione è stata inoltrata alla Polizia Locale di Castello Matese, alla Prefettura di Napoli e ad altri enti competenti, tra cui il Parco Regionale del Matese e SMA Campania. Il CNSBII ha richiesto di:

  1. Avviare un accertamento urgente della situazione.
  2. Applicare le sanzioni amministrative previste dalla normativa regionale ai responsabili dell’abbandono dei rifiuti.
  3. Coinvolgere il Parco Regionale del Matese per l’intervento di bonifica e tutela dell’area.
  4. Verificare la presenza di sistemi di videosorveglianza per identificare i responsabili.
  5. Installare ulteriori sistemi di monitoraggio per prevenire futuri abbandoni di rifiuti.

L’Importanza della Protezione del Matese:
Il Parco Regionale del Matese è una delle aree naturali più preziose della Campania, caratterizzata da una biodiversità unica e da paesaggi di grande valore. L’abbandono dei rifiuti in questa zona non solo rappresenta un danno ambientale, ma compromette anche l’esperienza dei visitatori e l’integrità del patrimonio naturale. La collaborazione tra istituzioni, organizzazioni civiche come il CNSBII e cittadini è essenziale per garantire la protezione di questi luoghi.

Come Segnalare Casi di Abbandono Illecito di Rifiuti:
Il CNSBII incoraggia i cittadini a contribuire alla tutela dell’ambiente segnalando situazioni di abbandono illecito di rifiuti. Le segnalazioni possono essere inviate attraverso il sito ufficiale del CNSBII (www.cnsbii.it) o contattando le autorità competenti. La protezione del territorio è una responsabilità condivisa e ogni segnalazione può fare la differenza.

Unisciti all’Impegno per il Matese:
Il CNSBII chiede di essere aggiornato sugli sviluppi del caso e sulle azioni intraprese, al fine di monitorare l’evoluzione della situazione e collaborare attivamente con le autorità locali per la tutela dell’area. Proteggere il Matese significa proteggere una parte importante del patrimonio naturale della Campania.




Il CNSBII Sollecita Screening Sanitario e Monitoraggio Ambientale per le Aree di Solofra e Montoro

Il Corpo Civico Nazionale delle Sentinelle dei Bacini Idrografici Italiani (CNSBII), attraverso il suo Coordinatore Nazionale, ha avanzato una richiesta urgente di screening sanitario e monitoraggio ambientale per le aree di Solofra e Montoro, colpite da una grave contaminazione delle falde acquifere profonde. Le indagini hanno rivelato la presenza di metalli pesanti come Arsenico, Piombo, Cromo VI, e altre sostanze pericolose, tra cui composti organici volatili (VOC), che rappresentano un serio rischio per l’ambiente e per la salute della popolazione locale e dei lavoratori.

L’intervento del CNSBII: Un Impegno per la Salute Pubblica

Il CNSBII ha inviato la richiesta il 9 agosto 2024 alle principali autorità competenti, tra cui l’ARPAC e l’ASL di Avellino, chiedendo un intervento tempestivo per affrontare i rischi sanitari e ambientali. Il Piano di Caratterizzazione della Regione Campania ha già evidenziato livelli di contaminazione significativi, con implicazioni che potrebbero estendersi anche ai comuni limitrofi.

“La nostra priorità è garantire che la popolazione di Solofra e Montoro sia adeguatamente protetta dai rischi legati alla contaminazione delle risorse idriche. La situazione è grave e richiede un’azione immediata da parte di tutte le autorità competenti,” ha dichiarato Michele Buscè, Coordinatore Nazionale del CNSBII.

Risposta dell’ARPAC: Un Quadro Analitico Completo, ma Serve di Più

L’ARPAC, nella sua comunicazione del 22 agosto 2024, ha confermato che le attività di monitoraggio ambientale sono attualmente in corso, ma ha dichiarato che non ci sono abbastanza elementi per giustificare ulteriori campagne di monitoraggio straordinario. L’ARPAC ha ribadito che il monitoraggio della qualità dell’aria è effettuato regolarmente nella zona industriale di Solofra, con una centralina fissa e un laboratorio mobile.

Tuttavia, l’ARPAC si è limitata agli aspetti tecnici e analitici, senza esprimere giudizi sulle implicazioni sanitarie, lasciando questo aspetto di competenza dell’ASL di Avellino.

Silenzio dell’ASL di Avellino: Necessario un Sollecito

Ad oggi, l’ASL di Avellino non ha fornito alcun riscontro alla richiesta di avviare uno screening sanitario, nonostante siano passati oltre 30 giorni. Il CNSBII ha quindi inviato un sollecito formale, sottolineando l’importanza di monitorare la salute della popolazione e dei lavoratori esposti a contaminanti tossici.

“Ci aspettiamo che l’ASL intervenga prontamente, poiché la tutela della salute pubblica è una priorità assoluta,” ha aggiunto Buscè.

Call to Action: Unisciti a Noi nella Richiesta di Azione

La situazione attuale richiede il coinvolgimento di tutta la comunità. Invitiamo i cittadini a:

  • Firmare la petizione per sollecitare l’ASL di Avellino ad avviare immediatamente gli screening sanitari necessari.
  • Contattare le autorità locali e chiedere un intervento rapido e deciso per la tutela della salute pubblica.

La petizione è in attesa di approvazione dal SENATO.

Aggiornamenti Costanti: Il CNSBII al Servizio della Comunità

Il CNSBII continuerà a monitorare la situazione e fornirà aggiornamenti continui sui progressi. Invitiamo i lettori a seguire il nostro sito per rimanere informati sugli sviluppi

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