L’inquinamento delle acque del fiume Sarno: una sfida ambientale

Introduzione:
Il fiume Sarno, situato nella regione Campania, Italia, è da lungo tempo oggetto di preoccupazione a causa del suo grave inquinamento. Nonostante sia stato un’importante risorsa idrica per le comunità locali, il fiume Sarno ha subito una drastica degradazione a causa delle attività industriali e dello scarico di rifiuti non trattati. Questo articolo esplorerà l’inquinamento delle acque del fiume Sarno, le sue cause, gli impatti sulla salute e gli sforzi per affrontare questa sfida ambientale.


Alveo Comune Nocerino in San Marzano sul Sarno al confine con Angri.

Cause dell’inquinamento del fiume Sarno:
Le principali cause dell’inquinamento del fiume Sarno sono legate all’attività industriale e all’uso improprio delle risorse idriche. Nella zona circostante, sono presenti numerose aziende industriali che scaricano rifiuti chimici e tossici direttamente nel fiume o nei suoi affluenti senza una corretta depurazione. Questo contribuisce all’accumulo di sostanze inquinanti e alla contaminazione delle acque.

Un altro fattore significativo è lo scarico non controllato delle acque reflue domestiche e urbane. Il sistema di trattamento delle acque reflue non è adeguatamente sviluppato nella regione, il che porta a una quantità significativa di scarichi non trattati nel fiume Sarno. Questo include anche il lancio illegale di rifiuti solidi, che contribuiscono alla formazione di discariche abusive lungo le sue rive.

Rifiuti abbandonati nel controfosso destro del Fiume Sarno in Scafati

Impatti sulla salute e sull’ambiente:
L’inquinamento delle acque del fiume Sarno ha gravi conseguenze sulla salute delle persone e sull’ecosistema circostante. Le sostanze chimiche e tossiche presenti nelle acque possono contaminare le falde acquifere sotterranee e, di conseguenza, compromettere l’approvvigionamento idrico potabile per le comunità locali. L’uso di queste acque in agricoltura può anche contaminare i prodotti alimentari, mettendo a rischio la salute umana.

Inoltre, l’inquinamento delle acque influisce negativamente sulla biodiversità del fiume. La presenza di sostanze inquinanti dannose può causare la morte di pesci e altre specie acquatiche, alterare gli equilibri ecologici e ridurre la qualità dell’habitat naturale.

Gli sforzi per affrontare l’inquinamento del fiume Sarno:
Negli ultimi anni, sono stati fatti sforzi per affrontare l’inquinamento del fiume Sarno e ripristinare la sua qualità delle acque. Le autorità locali, insieme ad agenzie ambientali e organizzazioni non governative, hanno adottato misure per migliorare il trattamento delle acque reflue e contrastare lo scarico illegale di rifiuti.

Sono state implementate campagne di sensibilizzazione per educare la popolazione locale sull’importanza della gestione corretta dei rifiuti e sull’uso responsabile delle risorse idriche. Allo stesso tempo, si è lavorato per promuovere la responsabilità delle industrie nell’adozione di pratiche sostenibili e nella riduzione delle emissioni inquinanti.

Tuttavia, affrontare completamente l’inquinamento del fiume Sarno richiederà un impegno continuo e un coordinamento tra le parti interessate. Saranno necessari ulteriori investimenti nella modernizzazione delle infrastrutture idriche e nel potenziamento dei sistemi di depurazione delle acque reflue.

Conclusioni:
L’inquinamento delle acque del fiume Sarno è un problema ambientale critico che richiede l’attenzione di tutti gli attori coinvolti. Solo attraverso una cooperazione efficace tra le istituzioni, le imprese e la comunità locale sarà possibile affrontare questa sfida e ripristinare la salute del fiume. La salvaguardia delle risorse idriche è essenziale per la tutela dell’ambiente e il benessere delle future generazioni.




Bacino del Sarno: per l’estate attivate le sentinelle civiche ambientali.

Il CNSBII; organo civico indipendente a tutela degli ecosistemi e della salute, quest’anno in vista dell’avvio della campagna conserviera ha intensificato la rete delle Sentinelle Civiche Ambientali.

Diventa un Sentinella Civica Ambientale

Nella scorsa estate 2021, dove circa 40 sentinelle si trovavano a monitorare i corpi idrici superficiali nel bacino idrografico del Fiume Sarno, abbiamo denunciato, tra la provincia di Napoli, Salerno e Avellino, oltre 50 illeciti in materia ambientale ai danni dei corpi idrici superficiali; oltre 80 denunce di abbandono di rifiuti tra i corsi d’acqua e su terra.

Abbiamo creato una mappatura degli illeciti per l’anno 2020-21. Questa ci permetterà di avere una maggiore conoscenza delle criticità nuove e che già si presentano ogni anno; per poi sovrapporle a quelle che ritroveremo per tutto l’anno 2022.

Il nostro sistema di osservazione civica è totalmente indipendente. E’ basato sulla vigilanza del territorio e ad una strettissima ramificazione delle fonti umane e conoscenze territoriali. Le nostre sentinelle sono principalmente i cittadini. questo rende il CNSBII un “muro impenetrabile” da influenze esterne con alla base il concetto di cittadinanza attiva.

In vista di questa dell’avvio della Campagna Conserviera, 2022 porremo le attenzioni in modo continuo e determinato su:

  • Industrie Conserviere Agro Alimentari
  • Industrie Chimiche
  • Scarichi autorizzati
  • Scarichi abusivi
  • Apparati fognari
  • Impianti di depurazione industriali
  • Impianti di Depurazione Regionali

L’Impegno del CNSBII non inizia e non finisce con l’estate perché il nostro organismo è attivo sui Bacini Idrografici Italiani per tutto l’anno.

Diventa un Sentinella Civica Ambientale




Rifiuti nel Sarno, CNSBII chiede la rimozione

Barriera galleggiante che ha come scopo il trattenere i rifiuti transitanti in acqua

Nel Bacino Idrografico del Fiume Sarno e nei suoi corsi d’acqua, avviene il fenomeno dell’abbandono di rifiuti solidi urbani e di vario genere. Oltre all’abbandono voluto da parte dell’uomo vi è anche la caduta accidentale dei rifiuti in acqua.

L’area del Bacino del Sarno è fortemente urbanizzata e la produzione di rifiuti è alta ma le politiche di intercettazione di questi non danno i risultati sperati ed i Sindaci del territorio non si attivano in modo programmato e strutturale per limitare l’abbandono e la dispersione dei rifiuti.


La barriera galleggiante

Il 28 febbraio 2022 il CNSBII ha effettuato un sopralluogo sul Fiume Sarno tra Striano (NA), Poggiomarino (NA) e San Valentino Torio (SA). Il fiume è la linea di confine di questi comuni.

Nel corso d’acqua è presente una barriera galleggiante di rifiuti che ha lo scopo di intercettare i rifiuti che transitano nel Sarno. Durante questi mesi ha raggiunto il suo obiettivo, ossia di intercettare i rifiuti ma non quello di essere gestita in modo puntuale; nel frattempo l’ammasso di rifiuti nel fiume ha raggiunge importanti dimensioni. Il CNSBII continua a monitorare il corso d’acqua.

Il transito dei rifiuti verso il Ponte “Americano”

Nella notte tra il 5 e 6 aprile l’enorme “isola” di rifiuti presente in alveo, non si sa come, si è distaccata dalla barriera galleggiante e si è diretta verso San Marzano Sul Sarno e Scafati impattando presso il Ponte che collega questi comuni.

Ora i rifiuti stazionano a ridosso di questo ponte e il CNSBII ha chiesto la immediata rimozione ai fini della tutela dell’ecosistema fluviale e dell’abitato.

Ponte viario che collega San Marzano Sul Sarno a Scafati

La richiesta di rimozione dei rifiuti è stata inviata alla Regione Campania presso la Direzione Generale per l’Ambiente, la Difesa del Suolo e L’Ecosistema, Direzione Generale per i Lavori pubblici e la Protezione Civile. Al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare presso l’ Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale. Agli Enti di Ambito dei Rifiuti di Napoli e Salerno. Al Parco Regionale del Bacino Idrografico del Fiume Sarno.

La barriera galleggiante ubicata in alveo non ha ricevuto manutenzione per diverso tempo. Non se ne conoscono i motivi dell’incuria dell’area e di chi abbia sganciato questa barriera facendo defluire pericolosamente i rifiuti verso valle. Non è da escludere che la barriera abbia ceduto strutturalmente. Per tali ragioni abbiamo anche inviato una nota all’Autorità Giudiziaria.

I rifiuti non possono stazionare in acqua e vanno urgentemente rimossi. Abbiamo inoltre sottolineato come sia importante la creazione di un ente che si occupi in modo programmato della ordinaria e straordinaria gestione dei corsi d’acqua Naturali del Bacino del Sarno. Questo accade per i corsi d’acqua di Bonifica Integrale che sono gestiti e manutenzionati dal Consorzio di Bonifica del Comprensorio Sarno.




CNSBII e La Grande Onda uniti per la tutela dei Fiumi e Mari

Il CNSBII – Corpo Civico Nazionale delle Sentinelle dei Bacini Idrografici Italiani ha siglato un protocollo di intesa con l’Associazione no profit “La Grande Onda” – Osservatorio Civico per la salute del mare e dell’ambiente.

Tra gli obiettivi di questo accordo vi è il supporto nelle attività di tutela, salvaguardia e vigilanza civica dei litorali marini e dei corsi d’acqua che si immettono nel Mare. A La Grande Onda verrà dato supporto tecnico e operativo sulle problematiche ambientali generate da scarichi inquinanti che provengono dai comparti fluviali in transito dalla penisola.


LA GRANDE ONDA, Osservatorio Civico per la salute del mare e dell’ambiente, è una associazione apartitica e senza fini di lucro, costruita sul volontariato. La Grande Onda ha organizzato un puntuale sistema di monitoraggio delle stato delle acque e delle coste: un vero e proprio “osservatorio”, che ha consentito e consente di segnalare e denunciare gli illeciti inerenti l’inquinamento causato da scarichi illegali, le problematiche dovute all’ invasione di plastica e rifiuti alla deriva, i danni ecologici derivanti dalle difformità di scarichi fognari impropri e – non ultimo – la pesca illegale dei datteri di mare, attività illegale che sta causando danni irreparabili ai fondali della penisola sorrentina.


Laura Cuomo
Presidente “La Grande Onda”

Sono molto soddisfatta di aver sottoscritto un protocollo di intesa tra la La Grande Onda e il Corpo Civico Nazionale delle Sentinelle dei Bacini Idrografici Italiani. Seguo da tempo e con interesse l’impegno volontario e le attività a difesa del territorio, portate avanti con passione dal Presidente Michele Buscè e dai componenti del gruppo CNSBII: sono sempre stata convinta che l’unione delle forze su tematiche ambientali importanti, come l’inquinamento di mari e corsi d’acqua, sia un’arma veramente efficace per trovare risposte e possibili soluzioni ai mali del territorio. Sono sicura che quella che è appena stata siglata sarà l’inizio di una reciproca e fruttuosa collaborazione.

Michele Buscè
Coordinatore e Fondatore CNSBII

L’unione tra Enti del Terzo Settore che si occupano di tutelare l’ambiente è un asset sociale e strategico. La cittadinanza indipendente e attiva può e deve adoperarsi per vigilare sulle inerzie della Pubblica Amministrazione e promuovere le best-pratice alla cittadinanza sul rispetto dell’ambiente e degli ecosistemi naturali. Quando ho creato il CNSBII mi sono reso conto che mancava sul territorio nazionale una compagine sociale civica indipendente che con la sola cittadinanza attiva si occupasse di tutelare l’ambiente. I Fiumi che si immettono nei i Mari o Laghi sono fondamentali per l’apporto di nutrienti e sedimenti per lo sviluppo della biodiversità marina.


Penisola Sorrentina

Il CNSBII darà supporto all’associazione, qualora se ne riterrà necessario, anche nelle attività di formazione sul Servizio Idrico Integrato composto dai seguenti settori: Acquedotti, Fognatura e Depurazione. Importante sarà la formazione sui Corsi d’Acqua Naturali e di Bonifica.

Entra in azione con il CNSBII, riscoprirai “l’indipendenza civica”.

La penisola sorrentina e le aree marine confinanti vivono diverse criticità derivanti anche dal non corretto funzionamento del sistema del Servizio Idrico Integrato. Inoltre alcune immissioni abusive nei corsi d’acqua tra questi torrenti, rii, canali, mettono in pericolo la biodiversità fluviale e marina. Sono segnalati anche alcuni malfunzionamenti degli impianti di depurazione.

Il CNSBII si occupa di vigilare la tutela degli ambienti montani, fluviali e costieri, quindi le osservazioni civiche saranno continue e le eventuali presunte o concrete violazioni del codice ambientale verranno prontamente segnalate.

Un accordo di collaborazione civica sarà utile a fare gruppo con il fine di osservare anche il corretto funzionamento della Pubblica Amministrazione che verrà sollecitata ogni qualvolta si riscontreranno inerzie sulla tutela degli ambienti naturali.


Visita il sito dell’Associazione La Grande Onda: https://www.lagrandeonda.net/




Montoro, l’ARPAC monitora i corsi d’acqua Labso, Laura e Fiumicello Borgo

Il CNSBII da diverso tempo monitora in modo indipendente i corsi d’acqua del sottobacino idrografico del Solofrano e Montorese. Il macro bacino di riferimento è il Bacino Idrografico del Fiume Sarno. Le canalizzazioni interessate dalle nostre osservazioni sono il Labso e la Laura, questi sono ubicati nella frazione di Montoro, Preturo; il Torrente Canale Fiumicello Borgo che nasce dalla frazione Borgo.

Da diverso tempo queste canalizzazioni subiscono diverse fonti di inquinamento alcune accertate in modo indipendente e da parte della Pubblica Amministrazione. ITorrenti Canali Laura e Labso ricevono i reflui da Forino; quest’ultimo Bacino Endoreico e comune attiguo a Montoro. Questo accade per via di problematiche legate alle fogne e alla meteorologia e per il malfunzionamento di un impianto di sollevamento.

Esposto alla Procura di Avellino

Il CNSBII a gennaio del 2021 ha effettuato un esposto alla Procura di Avellino. Da indagini durate un anno, non sono stati ritrovati colpevoli in merito ad uno sversamento di reflui nella condotta carsica che collega Forino a Montoro.

Questa condotta collega Forino a Canali Torrenti e Sorgenti Labso e Laura. Diverse sono state le nostre attività di segnalazioni e dialoghi con la Pubblica Amministrazione, la quale sollecitavamo ad attivarsi abbattendo le inerzie. Precedentemente non vi erano stati casi di approfondimento e accertamento delle criticità.

Rio Labso

Monitoraggio dei corsi d’acqua, accordo Arpac e comune di Montoro

L’Arpac – Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente ha stipulato un accordo con il Comune di Montoro per il monitoraggio di tre corsi d’acqua. I rii saranno Fiumicello Borgo, Labso e Laura.

I punti di prelievo saranno periodici.

Analizzeranno le acque allo scopo di trovare eventuali contaminazioni organiche e fecali. La domanda biochimica e la domanda chimica di ossigeno (BOD5, COD), azoto totale, azoto ammoniacale e Escherichia coli.

Un importante passo avanti che finalmente metterà una sentinella tecnologica ambientale su di un territorio che vive forme di inquinamento devastanti per la biodiversità fluviale. Queste attività hanno lo scopo di tutelare le acque e a nostro dire anche della biodiversità acquatica che è presente e prospera nelle canalizzazioni Labso e Laura.

Il monitoraggio è finalizzato a valutare lo stato della rete di gestione delle acque reflue. I dati raccolti verranno trasmessi al comune per adottare, nel caso, i provvedimenti di competenza al fine di salvaguardare la salute di queste acque che vengono utilizzate, tra l’altro, per l’irrigazione dei campi circostanti. 

L’inquinamento proviene i maggioranza da Forino

I Torrenti Labso e Laura subiscono un inquinamento di tipo fognario. Quando si verificano gli allagamenti in Celzi di Forino, le acque nere si miscelano alle acque piovane. Tramite della condotta carsica naturale, queste vengono immesse nel canale Labso e Laura.

Le azioni di tutela, salvaguardia delle acque e di mitigazione dal rischio idraulico vanno fatte anche a Forino.

Nella piana montorese sono minime le immissioni fognarie nei canali Labso e Laura, il torrente Fiumicello Borgo subisce inquinamento derivante dallo sversamento di carcasse animali.

Trasparenza dei risultati

Il CNSBII chiederà al Comune di Montoro e all’Arpac le modalità di pubblicazione dei dati.

Per maggiori informazioni: https://www.arpacampania.it/-/monitoraggio-dei-corsi-d-acqua-accordo-arpac-e-comune-di-montoro




Il CNSBII chiede l’accesso ai Depuratori del Bacino del Sarno

Il CNSBII in una nota inviata a Gori, EIC e Regione Campania ha fatto richiesta ufficiale di accesso agli impianti di Depurazione del Bacino Idrografico del Fiume Sarno.

I motivi della richiesta

Il Cnsbii ne fa richiesta in quanto vorrebbe visionare lo stato dell’arte degli impianti in vista dell’avvio della prossima “Campagna Conserviera” che nel periodo estivo dell’anno 2021 e negli anni precedenti, in concomitanza a carenze strutturali degli impianti depurativi; della eventuale mancanza di rispetto delle norme di tutela ambientale da parte delle industrie che si servono degli impianti di depurazione regionale, sono stati generati notevoli problematiche ai danni dei corpi idrici superficiali.

L’anno 2021 nel Bacino del Sarno ha segnato momenti critici ai danni dell’ambiente. Si sono succedute innumerevoli comunicazioni da parte di molti attori deputati al controllo degli sversamenti nei corpi idrici superficiali, ma nulla hanno potuto dinnanzi alla grande mole di reflui non depurati che sono stati riversati nei fiumi e mari.

Numerosi sono stati i controlli da parte delle forze dell’ordine ma anche queste non hanno, fattivamente, portato a concrete soluzioni.

il 31 agosto del 2021 alcuni Sindaci del Bacino del Sarno e altri rappresentanti si sono dati appuntamento sotto invito dell’Assessore all’Ambiente Regionale al fine di trovare soluzioni utili a fronteggiare la prossima estate 2022.

Il Cnsbii chiede di entrare anche nel Depuratore di Solofra

“Il CNSBII tiene a far sapere a EIC e Regione Campania che invierà simile richiesta al soggetto gestore nel “Distretto Calore Irpino” anche per poter accedere all’impianto Depurativo di Solofra (AV) in quanto seppur facente parte di un distretto differente, appunto del “Distretto Calore Irpino”, tale impianto inciderebbe in modo determinante ed in alcuni casi in modo – negativo – sul funzionamento del Depuratore di Mercato San Severino ricadente nel Distretto Sarnese Vesuviano decretandone un aggravio del malfunzionamento e ricaduta negativa nel Bacino Idrografico del Fiume Sarno.

A tal proposito il CNSBII ha richiesto di poter accedere ai Depuratori e comparare cosa è stato migliorato nel tempo e le nuove norme regionali annunciate nell’agosto 2021 sono in vigore.




Inquinamento fiume Sarno: sanzionata un’industria conserviera

L’attività è operante a Sant’Antonio Abate. Continua la task force dei carabinieri

Continua la task force dei Carabinieri volti a controllare gli sversamenti illegali di rifiuti liquidi nel fiume Sarno e nei suoi affluenti. I militari appartenenti al NIPAAF Nucleo Investigativo di polizia ambientale agroalimentare e forestale di Napoli del Gruppo Carabinieri forestale di Napoli hanno effettuato un controllo presso un’azienda conserviera operante nel comune di Sant’Antonio Abate.


I militari hanno riscontrato molteplici irregolarità

Denunciato il proprietario per smaltimento illecito di rifiuti, sequestrando un’area di stoccaggio rifiuti non autorizzata di circa 500 mq e soprattutto 5 fori posti lungo il muro perimetrale del piazzale dell’azienda che permettevano il deflusso dei rifiuti liquidi direttamente nel canale Marna di competenza del Consorzio di Bonifica del Sarno.


I fori sono stati cementati

I fori una volta individuati sono stati riempiti con cemento al fine di interrompere il deflusso dei fanghi di lavorazione. Il personale Arpac intervenuto ha proceduto ad effettuare il campionamento delle acque reflue. Il valore economico dei beni sequestrati ammonta a circa 200mila euro.




Allagamenti via Nuova San Marzano. La cittadinanza protesta.

Una problematica seria quella di Via Nuova San Marzano a Scafati in provincia di Salerno. Un’area oggetto di allagamenti che confina con la provincia di Napoli. Altri comuni incidono sui ripetuti allagamenti viari per l’esattezza i comuni di Striano, Poggiomarino, Terzigno e San Giuseppe Vesuviano.

L’ arteria, in parte, di competenza della Provincia di Salerno

L’ arteria stradale che collega la provincia di Salerno a quella di Napoli è una strada provinciale, la SP5 che appartiene alla provincia salernitana, una terra di confine che solo nell’ultima parte subisce e riceve le acque di chilometri quadrati di aree napoletane.

Molteplici i motivi che generano gli allagamenti

Tanti sono i fattori che incidono sugli allagamenti e che si possono suddividere in problemi di tipo fognario, dove vi è l’assenza dei sottoservizi e le acque del Somma Vesuvio che non hanno adeguate canalizzazioni per il recepimento delle acque.

Collettamento fognario dei reflui urbani, rifunzionalizzazione idraulica delle Vasche pedemontane e del Canale Conte di Sarno.

Il Canale Conte di Sarno potrebbe essere una soluzione per raccogliere le acque meteoriche che provengono dal monte e vulcano. Una vera e propria grondaia che tarda ad essere rifunzionalizzata. Inoltre ad aggravare la condizione già pessima sono le immissioni presumibilmente abusive di industrie che fanno defluire i propri reflui nelle canalizzazioni di acque bianche a bordo strada di Via Nuova San Marzano.

  • Strada allagata in Via Nuova San Marzano e Via Lo Porto in Scafati (Sa)
  • Strada allagata in Via Nuova San Marzano e Via Lo Porto in Scafati (Sa)

La popolazione locale è stremata, a loro abbiamo chiesto di rilasciare delle dichiarazioni:

Abito in Via Nuova San Marzano da 27 anni. Ogni volta che piove questa strada diventa un fiume in piena. Acqua nera di fogna che puzza talmente tanto che non si riesce a respirare. Con il passaggio degli autocarri si allagano tutte le abitazioni. In tutti questi anni le Istituzioni non si sono mai viste.

Luigia Faiella

Luigia ricorda del tempo passato nel corso degli anni dove non si è riuscito a risolvere le problematiche idrauliche e fognarie.

Via Nuova San Marzano è un teatro di degrado ambientale da ormai 30 anni. Lavori, lavoretti, condizioni peggiorate, quattro gocce di pioggia e la strada è un fiume in piena che trasporta di tutto e che poi inevitabilmente finisce nel Sarno. Acqua di fogna infetta e aria malsana che siamo costretti a respirare. Non si esce, non si rincasa, si ferma tutto, diventa pericoloso anche affacciarsi sull’uscio. Le condizioni sono peggiorate dopo gli ultimi interventi; sempre peggio! Le abitazioni lungo la strada cominciano a scricchiolare con il passaggio dei mezzi pesanti. Quanti anni ancora dobbiamo aspettare? Siamo allo stremo.

Rosa Oliva

Rosa fa riferimento ad una condizione di peggioramento che sembra aumentare di anno in anno. La continua urbanizzazione a monte degli abitati di via Nuova San Marzano, incide pesantemente sulla vivibilità e alla tutela dell’ambiente dell’area.

Abito in via Nuova San Marzano, anche noi abbiamo sempre problemi con questi allagamenti, ho sempre casa allagata e non si può nemmeno uscire di casa; io abito porta a porta con mia mamma Rosa e mia sorella Mariarosaria entrambe malate oncologiche. Non ne possiamo più di questa situazione! Ogni volta che piove dobbiamo avere sempre la casa allagata e respirare la puzza. Dobbiamo pulire le schifezze di queste acque. Se stiamo male non può venire nessuno ad aiutarci perché i mezzi di soccorso hanno difficoltà ad attraversare la via. Abbiamo bisogno che si risolva il problema al più presto!

Elisabetta Oliva

Alla luce degli allagamenti che, nei giorni scorsi, hanno interessato gran parte del territorio cittadino a seguito delle abbondanti piogge, provocando danni e disagi, il Sindaco Cristoforo Salvati ha convocato una conferenza di servizi che si terrà lunedì 13 settembre, alle ore 10.30, a Palazzo Meyer.

Sono stati invitati a partecipare: il Presidente della Giunta regionale, on. Vincenzo De Luca,  il Direttore generale per l’Ambiente, la Difesa del suolo e l’Ecosistema – Regione Campania, dott. Mchele Palmieri, il Direttore generale per i Lavori pubblici e la Protezione civile – Regione Campania, dott. Italo Giulivo, il Presidente di Ente Idrico campano, prof. Luca Mascolo, l’Amministratore delegato di Gori S.p.A., ing. Vittorio Cuciniello e il Commissario straordinario del Consorzio di bonifica integrale – Comprensorio Sarno, avv. Mario Rosario D’Angelo e il CNSBII con il Coordinatore Nazionale Michele Buscè.


Il CNSBII, partecipa alla conferenza di servizi e porta sul tavolo le istanze dei cittadini di Via Nuova San Marzano

Il CNSBII ha chiesto al Sindaco di Scafati di partecipare alla conferenza di servizi per portare le istanze dei cittadini delle aree periferiche della città oggetto di allagamenti. Anche altre sono le aree della città di Scafati che subiscono allagamenti, basti pensare il centro città che riceve le acque da diverse direzioni, dal settore vesuviano e dai sottobacini idrografici a monte, come il Solofrana, Calvagnola, Rio Secco, Cavaiola e Lavinaio.

La proposta del CNSBII

Il CNSBII non è nuovo a proposte operative e nella giornata dell’11 settembre il coordinamento nazionale ha inviato ai nuclei di protezione civile del territorio confinante con Via Nuova San Marzano la richiesta dell’istituzione di una Cabina di Regina di analisi, studio e intervento sulla questione allagamenti nell’area al confine con San Marzano Sul Sarno. Serve un’attività di studio degli eventi meteorici e della quantità e qualità delle acque che arrivano da monte, bisogna comprendere se i prossimi lavori di collettamento dei reflui possono risultare inefficaci alla raccolta delle acque meteoriche e fognarie.

Inoltre nella proposta si parla di istituire un gruppo di tecnici volontari e osservatori per valutare se la portata idraulica dei corsi d’acqua possa ad oggi essere sufficiente a recepire tutte le acque che cadono in un’area vasta che sta diventando sempre più urbanizzata, dove non si parla di opere di trattenimento delle acque meteoriche a monte.




Partita la gara per l’efficientamento del Depuratore di Mercato San Severino

E’ stato pubblicato il bando di gara per l’efficientamento del Depuratore di Costa per il potenziamento del Ciclo Depurativo con l’obiettivo di dare uno stop ai miasmi

Arrivano notizie positive nell’ambito della Depurazione delle acque e per lo stop ai miasmi derivati dal processo di depurazione. È stato pubblicato, infatti, il bando di gara per i lavori di adeguamento del depuratore situato nella frazione di Costa, recentemente trasferito in gestione a Gori dalla Regione Campania, che ha finanziato gli interventi.

Importo complessivo di 4.829.081,15 euro.

Le opere, di cui Gori è soggetto attuatore, attraverso la sostituzione di alcune apparecchiature oramai obsolete, consentiranno di potenziare il ciclo depurativo, riducendo anche le emissioni in atmosfera, con particolare riferimento ai cattivi odori provenienti dall’impianto, e i rumori molesti legati ad alcune fasi della depurazione.

Dall’ufficio stampa di Gori SpA arrivano le affermazioni dell’amministratore Delegato Gori:

“Il nostro obiettivo è quello di potenziare e migliorare sempre più il servizio attraverso l’efficientamento degli impianti, alcuni dei quali di recente acquisizione, tra cui l’impianto di Mercato San Severino. Le numerose azioni che stiamo portando avanti sul territorio, dando massima rilevanza alle esigenze della comunità e interloquendo costantemente con i cittadini e con le amministrazioni comunali, hanno come obiettivo prioritario la salvaguardia dell’ambiente e il benessere dei cittadini”

Vittorio Cuciniello


L’ obiettivo per Gori e della Regione Campania è il superamento dell’emergenza ambientale che interessa il fiume Sarno e i suoi affluenti, scandito dalle numerose opere alla rete fognaria che sono in corso nell’agro nocerino-sarnese, e da una proficua sinergia con tutti gli attori sociali coinvolti, portata avanti anche attraverso le azioni di sostenibilità ambientale messe in campo.


Il Sindaco di Mercato San Severino apprende la notizia della pubblicazione della gara e afferma:

“Apprendiamo con favore che finalmente è stata pubblicata la gara per i lavori di ammodernamento del depuratore di Costa. Gori, in quanto nuovo soggetto attuatore dal mese di gennaio, ha svolto attività di miglioramento e mitigazione che tuttavia non hanno risolto definitivamente le criticità a cui sono ancora soggetti i residenti nelle aree prossime al depuratore. Questi interventi, insieme ad una maggiore attività di controllo soprattutto rispetto agli sversamenti illeciti, contribuiranno a migliorare la qualità di vita della nostra comunità”

Antonio Somma


Il Ruolo del CNSBII

Il ruolo del CNSBII in questa importante opera di ammodernamento dell’impianto di Mercato San Severino continua e continueremo ad osservare l’impianto data il dialogo tra il nostro organismo e Gori che tende a tenere massima l’attenzione sulla corretta depurazione delle acque. Del resto il CNSBII si può dire che nasce proprio dai territori del Solofrana estendendosi poi in tutta Italia in particolare modo nel Sud del Paese.

Rimane l’incognita a monte dell’impianto di Costa

L’avvio dei lavori all’impianto di Depurazione di Mercato San Severino per noi deve essere il punto di inizio di una messa definitiva a norma dell’intera struttura che necessita ancora di ulteriori accorgimenti. Il lavoro più grosso va fatto a monte dell’impianto perché abbiamo ancora l’incognita Solofra, l’area industriale di Fisciano, la cartiera di Montoro che a breve partirà che impatteranno gravemente sull’impianto di Mercato San Severino e ci porteranno continuamente a fare esposti e denunce nei confronti di ignoti che la faranno ancora una volta franca. Ecco le dichiarazioni del Coordinatore del CNSBII:

La proposta dell’istituzione di una Task-Force


Ora che l’impianto avrà una messa a norma, bisognerà agire sui criminali che sversano in fogna reflui non depurati. Inoltre la mia preoccupazione è che la copertura possa ulteriormente coprire condizioni di aumento dei miasmi ed essere una sorta di filtro a maggiori immissioni anomale fino a che che neanche la copertura potrà fermare i fetidi odori generati dalla grande mole di reflui non trattati che arrivano in depurazione e che sostanzialmente mettono in crisi l’impianto. Ecco perché parallelamente a questi lavori bisogna agire con quello che ho proposto qualche settimana fa, l’istituzione di una task-force che attui una repressione multidisciplinare nei confronti delle piccole, medie e grandi aziende che commettono illeciti ambientali. D’altra parte è d’obbligo da parte della Regione Campania finanziare al più presto anche un ammodernamento dell’impianto fognario e mettere in campo la tanta auspicata dualizzazione delle fogne.

Michele Busce’





Il CNSBII richiede i verbali di riunione dell’incontro in Regione su problema Depurazione

Il 31 agosto 2021 presso gli uffici pubblici della Vice Presidenza della Regione Campania alle 15.30 è avvenuto un incontro alla presenza di altri pubblici rappresentanti che ha trattato le gravi problematiche depurative che stanno creando notevoli danni ambientali al reticolo idrografico del Bacino Idrografico del Fiume Sarno. Le criticità che vengono lamentate dagli abitanti residenti nelle immediate vicinanze degli impianti di depurazione sono la forte presenza di miasmi, acque sporche che fuoriescono da alcuni impianti di depurazione, l’inquinamento delle acque superficiali e il rischio di inquinamento delle acque sotterranee.

L’incontro chi lo ha richiesto

L’incontro presso la Vice Presidenza della Regione Campania è stato voluto e sollecitato dai Sindaci dei Comuni di Scafati e Sant’Antonio Abate. Precedentemente, il 24 agosto è stata realizzata una riunione organizzata dal Sindaco di Scafati presso la sede Municipale. Invitati a quell’incontro i Sindaci dei paesi confinanti all’impianto di depurazione di Scafati e quindi presenti i Sindaci di Santa Maria la Carità e Sant’Antonio Abate. Presente all’incontro l’ARPAC e Gori Spa. Invitati ma non presenti la Regione Campania e NOE.

Il CNSBII saputo dell’incontro in Scafati del 24 agosto 2021, essendo un Ente del Terzo Settore che opera sul territorio proprio in riferimento a problematiche ambientali, essendo che l’oggetto della riunione richiamava una della nostre attività civiche di osservazione e individuazione delle fonti di inquinamento, abbiamo chiesto di presenziare nella seduta.

Il Sindaco ha accettato la nostra richiesta e abbiamo preso, formalmente parte all’incontro.

La proposta da parte del CNSBII

In quella seduta il CNSBII ha formulato una proposta, gradita da tutti i presenti, di incaricare le Prefetture territoriali presenti nel Bacino Idrografico nel Sarno per valutare l’Istituzione di una Cabina di Regia con la stipula di un patto tra cittadinanza, Istituzioni Pubbliche e forze di Polizia che vada a contrastare gli illeciti ambientali ricalcando il metodo già attivo nella “Terra dei Fuochi”. Una proposta che avrebbe dovuto avere un migliore approfondimento per constatarne l’effettiva fattibilità sulla tematica degli sversamenti di Reflui e i vari ambiti laddove gli sversamenti avvengono. Trattandosi quindi di attività produttive che metterebbero in affanno gli impianti di depurazione sicuramente l’azione di controllo, coordinata e multidisciplinare avrebbe portato migliori e maggiori risultati al contrasto del fenomeno inquinante.

La richiesta ufficiale di partecipazione all’incontro in Regione Campania

Il CNSBII, sapendo dell’incontro del 31 agosto che si sarebbe tenuto negli Uffici Pubblici della Vice Presidenza della Regione Campania e sapendo che a questa riunione avrebbero partecipato altri organismi sociali come ANICAV, abbiamo ritenuto di richiedere la partecipazione all’incontro essendo il CNSBII soggetto portatore di interesse e Ente del Terzo Settore. Quindi non solo partecipanti i Sindaci, ma anche realtà Sociali come Associazioni. Ricordiamo che è stata lecita la richiesta di partecipazione trattandosi di argomenti ambientali di grande interesse pubblico perché toccano sia il tema dell’inquinamento ambientale che di ipotetici danni alla salute umana.

Il 27 agosto abbiamo depositato presso l’email dell’Assessore all’Ambiente nonché Vice Presidente della Regione Campania la richiesta di voler partecipare all’incontro. Questo perché abbiamo notato che nessuno dei partecipanti alla passata riunione in Scafati hanno richiesto alla Vice Presidenza Regionale di accreditare tra gli inviati il CNSBII. Essendo che la riunione organizzata presso il “Palazzo Santa Lucia” ha una valenza importante di interesse pubblico perché tratta di tematiche ambientali e queste ultime dovrebbero essere sempre accessibili a tutti, il CNSBII, avendo avuto notizia dalla Bacheca del profilo Facebook del Sindaco di Sant’Antonio Abate, leggendo la lista degli inviati e notando l’assenza del nostro Ente e di importanti uffici che richiamano la tutela delle acque e dell’intero reticolo idrografico ha inviato per conoscenza la notizia di questo incontro in modo che gli interessati potessero accreditarsi per tempo e partecipare qualora gli venisse permesso. Abbiamo quindi inviato una comunicazione dell’evento all’Autorità Distrettuale di Bacino dell’Appennino Meridionale, il Consorzio di Bonifica Integrale del Comprensorio Sarno, l’Ente Idrico Campano, al Comune di San Marzano Sul Sarno e Sma Campania.

Nella comunicazione di richiesta di accreditamento abbiamo anche inserito la nostra proposta accennata alla riunione dei Scafati del 24 agosto e che avremmo poi portato con estremo dettaglio all’incontro in Vice Presidenza.

Il rifiuto all’accesso in riunione

Il giorno della riunione il nostro Coordinatore non avendo ricevuto alcuna riposta dalla Vice Presidenza si è recato presso via Santa Lucia chiedendo di poter accedere. Il CNSBII è stato respinto e non gli è stato permesso di partecipare alla pubblica riunione per mancato accreditamento.

La richiesta del verbale della Riunione

Per tale ragione il CNSBII ha chiesto agli uffici della Vice Presidenza della Regione Campania, promotori dell’incontro del 31 agosto 2021, tra Sindaci e Associazioni, di indicarci dove è possibile visionare il verbale di riunione o di inviarci una nota di verbale del pubblico incontro in modo da sapere quali sono stati gli argomenti trattati e le decisioni ed eventuali appuntamenti futuri presi.