Dal 2019 il CNSBII si è attivato con gli enti locali che operano su Siano, comune in provincia di Salerno insistente nel Bacino Idrografico del Fiume Sarno, per risolvere una difficile condizione che si stava perpetrando da anni in un’area che era ormai diventata una discarica di rifiuti di varia natura.
L’ area èstata segnalata più volte agli organi di Polizia locali, nulla è stato fatto. Dagli Enti Locali sono furono state fatte promesse di ripristino dei luoghi. Nei fatti nulla di concreto. Nel mese di maggio del 2022 il CNSBII ha deciso di inoltrare al NIPAF – Nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale di Salerno una formale denuncia di abbandono e deposito di rifiuti in una proprietà privata e in una proprietà pubblica.
Una vasta area di rifiuti di vario genere abbandonati in un vallone adiacente alla proprietà privata invasa da rifiuti.
Tre sono stati gli anni di attività portata avanti dalle Sentinelle Civiche Ambientali. Effettuata la denuncia, l’area è stata posta sotto sequestro. Per i rifiuti abbandonati nei valloni cementati creati post Alluvione di Sarno e Quindici del 1998 non si hanno notizie in merito.
I canaloni post Alluvione di Sarno e Quindici del 1998 sono in una condizione pessima, pieni di rifiuti. Non è stato individuato ad oggi un soggetto gestore delle opere di mitigazione del rischio idraulico.
E’ necessario fare chiarezza sulla gestione di queste opere idrauliche. E’ essenziale che per queste venga stabilito una programmazione della ordinaria e straordinaria gestione.
Le opere sono state realizzate a Sarno e Quindici e giacciono allo stato di abbandono.
Resta alta l’attenzione del nostro ente; aumentando il controllo civico sulla pubblica amministrazione. Continueranno alacremente le attività di individuazione di ogni singolo abbandono o deposito incontrollato di rifiuti sul territorio cittadino.
Rifiuti nell’Alveo Comune Nocerino, esposto in Procura
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Il CNSBII ha depositato un esposto per i reati di Abbandono di rifiuti e combustione illecita di rifiuti nelle acque superficiali dell’Alveo Comune Nocerino in San Marzano Sul Sarno (Salerno) all’altezza di via Guglielmo Marconi presso il ponte viario che collega la città ad Angri.
L’Alveo Comune Nocerino è il corso d’acqua naturale che trasporta le acque dei Torrenti Cavaiola e Solofrana e dello stesso Alveo nel Fiume Sarno.
Il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti e l’appicco degli stessi nei corsi d’acqua è ormai una condizione che si replica in forma abituale nel Bacino Idrografico del Fiume Sarno. La pubblica amministrazione locale, ad oggi, non è riuscita a correre ai ripari; i criminali che abitualmente abbandono e appiccano i rifiuti continuano la loro attività in modo indisturbato.
E’ stato programmato l’abbattimento del ponte viario di Via Guglielmo Marconi, l’annuncio è stato dato da diverso tempo. E’ di questi giorni la notizia che verranno installate ulteriori barriere galleggianti per intercettare i rifiuti, ma ad oggi non ci sono soluzioni concrete per limitare l’accesso dei rifiuti nelle acque superficiali. Il problema resta.
Ora la Procura della Repubblica competente sul territorio dovrà capire se quanto documentato può ritrovare dei responsabili.
Scafati. Miasmi in Via Nuova San Marzano
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I Cittadini di Via Nuova San Marzano sono di nuovo sul piede di guerra. Da qualche giorno una puzza nauseabonda di Cipolla e Aglio lavorato, presumibilmente con metodi industriali, sta invadendo le abitazioni dell’area.
L’aria è letteralmente irrespirabile.
Il CNSBII da sempre vicino alla cittadinanza locale, ha effettuato un sopralluogo ed ha ispezionato dei tombini fognari che al proprio interno hanno acqua stazionante fetida e putrida. Eppure quella è acqua che non dovrebbe starci; perché in via Nuova San Marzano non ci sono fognature.
Quindi, di quali “fogne” stiamo parlando?
Sono fogne bianche che dovrebbero raccogliere solo acque di pioggia che poi vengono rilasciate nel Controfosso Destro del Fiume Sarno. Ad oggi il canale di competenza del Consorzio di Bonifica del Comprensorio Sarno riceve acque fognarie!
Responsabile della tenuta e salubrità delle fogne bianche è la Provincia di Salerno a cui porteremo a conoscenza di tale scempio, perpetrato nel tempo.
Stiamo relazionando una comunicazione da inviare all’Autorità Giudiziaria dove chiederemo il controllo quanto prima di questi scarichi e dei miasmi con la richiesta di far annullare l’immissione dei fetidi odori che stanno tediando la cittadinanza locale.
Bacino del Sarno: per l’estate attivate le sentinelle civiche ambientali.
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Il CNSBII; organo civico indipendente a tutela degli ecosistemi e della salute, quest’anno in vista dell’avvio della campagna conserviera ha intensificato la rete delle Sentinelle Civiche Ambientali.
Nella scorsa estate 2021, dove circa 40 sentinelle si trovavano a monitorare i corpi idrici superficiali nel bacino idrografico del Fiume Sarno, abbiamo denunciato, tra la provincia di Napoli, Salerno e Avellino, oltre 50 illeciti in materia ambientale ai danni dei corpi idrici superficiali; oltre 80 denunce di abbandono di rifiuti tra i corsi d’acqua e su terra.
Abbiamo creato una mappatura degli illeciti per l’anno 2020-21. Questa ci permetterà di avere una maggiore conoscenza delle criticità nuove e che già si presentano ogni anno; per poi sovrapporle a quelle che ritroveremo per tutto l’anno 2022.
Il nostro sistema di osservazione civica è totalmente indipendente. E’ basato sulla vigilanza del territorio e ad una strettissima ramificazione delle fonti umane e conoscenze territoriali. Le nostre sentinelle sono principalmente i cittadini. questo rende il CNSBII un “muro impenetrabile” da influenze esterne con alla base il concetto di cittadinanza attiva.
In vista di questa dell’avvio della Campagna Conserviera, 2022 porremo le attenzioni in modo continuo e determinato su:
Industrie Conserviere Agro Alimentari
Industrie Chimiche
Scarichi autorizzati
Scarichi abusivi
Apparati fognari
Impianti di depurazione industriali
Impianti di Depurazione Regionali
L’Impegno del CNSBII non inizia e non finisce con l’estate perché il nostro organismo è attivo sui Bacini Idrografici Italiani per tutto l’anno.
Ed ecco a voi la nostra stazione meteorologica! In funzione da alcune settimane, grazie al team di lavoro della serra didattica, la nostra stazione meteorologica ha iniziato a trasmettere i dati all’autorevole community nazionale MeteoNetwork dove è possibile vedere i dati in tempo reale e gli andamenti delle ore precedenti
dalla Pagina Facebook del Liceo Scientifico – Bonaventura Rescigno
Il punto di installazione
Il Liceo ha installato la centralina nella serra didattica dello Scientifico, l’ubicazione dell’apparato è al centro di Roccapiemonte nelle vicinanze del pedemontano e sarà ancor più interessante analizzare i dati meteorologici generati durante il tempo. La centralina analizzerà in tempo reale: temperatura, umidità, pressione atmosferica, pioggia, vento, i tempi di rugiada ed altri dati.
La centralina ad oggi è stata inserita Meteonetwork un sito web che raggruppa centraline meteo di tutta Italia. Sarà possibile anche fare accesso ai giorni e mesi precedenti, in questo modo sarà possibile analizzare in miglior modo gli andamenti meteorologici e nel tempo quelli climatici.
Una seconda centralina ubicata sul territorio
In collaborazione con il CNSBII a Roccapiemonte esiste anche una ulteriore centralina meteo ubicata nella frazione Casali. La centralina Bresser di proprietà di Gabriele Somma analizza già da qualche anno la meteorologia locale a ridosso del piccolo complesso montuoso che divide Roccapiemonte e Nocera Superiore; i monti sono Monte Solano e Pizzo Acuto. Accoppiando i dati delle due centraline seppur di diversi modelli e marca si potrà così comprendere in determinate condizioni meteo i livelli di piovosità, di temperatura e vento. Il CNSBII utilizza i dati della centralina per monitorare la meteorologia locale.
Abbiamo chiesto al Sig. Somma di rilasciarci una sua dichiarazione sulla nascita di una nuova centralina meteo sul territorio di Roccapiemonte:
Adesso più che mai, è molto importante monitorare il clima e l’ambiente: per farlo è possibile adoperare alcune strumentazioni tecnologiche che ci consentono in modo semplice e immediato di conoscere i dati meteorologici della località in cui vogliamo installare lo strumento, per poi fruirne anche a grande distanza grazie all’inserimento sul web del dispositivo di trasmissione dei dati.
Da circa 3 anni condivido in rete la mia stazione meteo personale sita a Roccapiemonte provincia di Salernomettendola a disposizione al CNSBIIche dal primo momento a sostenuto la mia attività, e precisamente alla frazione Casali sui maggiori Network meteo: Campania LiveWeater CloudLa mia stazione meteo è composta da una serie di sensori per la registrazione dei vari parametri; Velocità e direzione del vento; temperatura attuale; umidità dell’aria; precipitazioni (pioggia); e pressione atmosferica.
La raccolta dati è un elemento di fondamentale importanza nell’uso di una stazionemeteorologica, sia per quanto riguarda il processo di realizzazione di una previsione che per controllare le condizioni atmosferiche della propria zona di interesse. Il controllo della situazione meteo è molto importante anche al fine di una previsione del tempo a breve termine della zona immediatamente circostante, predicendo anche un cambiamento repentino che magari le previsioni meteorologiche a scala sinottica fornite dai centri meteorologici non riescono a cogliere. Nella mia zona sono installate anche altre centraline meteo più o meno professionali e questo a me fa molto piacere in quanto posso confrontare i dati della mia stazione meteo con le altre centraline.
Il CNSBII accoglie con interesse e piacere l’installazione di una nuova sentinella meteorologica per il territorio. Le stazioni meteorologiche indipendenti sono di fondamentale importanza per noi e seguiremo costantemente gli andamenti attraverso i nostri operatori territoriali.
I responsabili di un burrificio operante sul territorio del comune di Sant’Antonio Abatesversavano direttamente in pubblica fognatura e senza alcun titolo autorizzativo i reflui derivanti dalla lavorazione del burro, in particolare la parte più inquinante della trasformazione del latte. Gli scarichi alteranti finivano così, senza alcuna autorizzazione, nel Canale Marna, affluente del Sarno, e di lì in mare. Sequestrato l’impianto di 2.000 metri quadri e denunciati all’Autorità Giudiziaria i vertici aziendali.
Smaltimento di acque reflue
Avrebbero dovuto provvedere a raccogliere i reflui industriali in apposite cisterne e a smaltirli con i tempi e le modalità previste dalla legge attraverso ditte autorizzate che si occupano del trasporto e del conferimento in siti appositamente attrezzati. Oppure avrebbero dovuto trattarli e depurarli in impianti di depurazione presenti in azienda e poi scaricare le acque, così depurate, nella pubblica fognatura previa specifica autorizzazione.
L’operazione
La Polizia della Città Metropolitana di Napoli – nell’ambito delle indagini sul fiume Sarno disposte dalla Procura di Torre Annunziata diretta dal Procuratore Nunzio Fragliasso – ha, invece, scoperto che i responsabili di un burrificio operante sul territorio del comune di Sant’Antonio Abate sversavano direttamente nella fognatura pubblica e senza alcun titolo autorizzativo, attraverso una manichetta montata ad hoc all’occorrenza, i reflui derivanti dalla lavorazione del burro, in particolare la parte più inquinante della trasformazione del latte. Gli scarichi alteranti finivano così, senza alcuna autorizzazione, nel Canale Marna, affluente del Sarno, e di lì in mare.
Rapidità nell’azione di contratto agli illeciti
Gli agenti della Polizia Metropolitana, coordinati dal Comandante Lucia Rea, hanno colto in flagranza i responsabili e hanno così proceduto al sequestro dell’impianto, di circa 2.000 metri quadri, nel quale venivano effettuate attività di lavorazione, commercio all’ingrosso e al dettaglio ed export del latte e dei suoi derivati.
Le divise di piazza Matteotti – che nell’operazione hanno beneficiato della collaborazione dei tecnici della GORI, il soggetto gestore del Servizio Idrico Integrato dell’Ambito Distrettuale Sarnese-Vesuviano comprensivo di 76 comuni, distribuiti tra le province di Napoli e Salerno, tra cui Sant’Antonio Abate – hanno, poi, proceduto a denunciare all’Autorità Giudiziaria i vertici aziendali per il reato di scarico non autorizzato in pubblica fognatura, in violazione dell’art. 124 comma 1 sanzionato dall’art. 137 del D. Lgs. 152/06.
Attività del CNSBII
Il CNSBII nel corso degli anni ha effettuato una serie di attività di lungo il Marna tributario del Fiume Sarno, più volte le nostre osservazioni si sono concluse con Esposti e Segnalazioni alla Autorità Giudiziaria.
Rifiuti nel Sarno, CNSBII chiede la rimozione
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Nel Bacino Idrografico del Fiume Sarno e nei suoi corsi d’acqua, avviene il fenomeno dell’abbandono di rifiuti solidi urbani e di vario genere. Oltre all’abbandono voluto da parte dell’uomo vi è anche la caduta accidentale dei rifiuti in acqua.
L’area del Bacino del Sarno è fortemente urbanizzata e la produzione di rifiuti è alta ma le politiche di intercettazione di questi non danno i risultati sperati ed i Sindaci del territorio non si attivano in modo programmato e strutturale per limitare l’abbandono e la dispersione dei rifiuti.
La barriera galleggiante
Il 28 febbraio 2022 il CNSBII ha effettuato un sopralluogo sul Fiume Sarno tra Striano (NA), Poggiomarino (NA) e San Valentino Torio (SA). Il fiume è la linea di confine di questi comuni.
Nel corso d’acqua è presente una barriera galleggiante di rifiuti che ha lo scopo di intercettare i rifiuti che transitano nel Sarno. Durante questi mesi ha raggiunto il suo obiettivo, ossia di intercettare i rifiuti ma non quello di essere gestita in modo puntuale; nel frattempo l’ammasso di rifiuti nel fiume ha raggiunge importanti dimensioni. Il CNSBII continua a monitorare il corso d’acqua.
Il transito dei rifiuti verso il Ponte “Americano”
Nella notte tra il 5 e 6 aprile l’enorme “isola” di rifiuti presente in alveo, non si sa come, si è distaccata dalla barriera galleggiante e si è diretta verso San Marzano Sul Sarno e Scafati impattando presso il Ponte che collega questi comuni.
La richiesta di rimozione dei rifiuti è stata inviata alla Regione Campania presso la Direzione Generale per l’Ambiente, la Difesa del Suolo e L’Ecosistema,Direzione Generale per i Lavori pubblici e la Protezione Civile. Al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare presso l’ Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale. Agli Enti di Ambito dei Rifiuti di Napoli e Salerno. Al Parco Regionale del Bacino Idrografico del Fiume Sarno.
La barriera galleggiante ubicata in alveo non ha ricevuto manutenzione per diverso tempo. Non se ne conoscono i motivi dell’incuria dell’area e di chi abbia sganciato questa barriera facendo defluire pericolosamente i rifiuti verso valle. Non è da escludere che la barriera abbia ceduto strutturalmente. Per tali ragioni abbiamo anche inviato una nota all’Autorità Giudiziaria.
I rifiuti non possono stazionare in acqua e vanno urgentemente rimossi. Abbiamo inoltre sottolineato come sia importante la creazione di un ente che si occupi in modo programmato della ordinaria e straordinaria gestione dei corsi d’acqua Naturali del Bacino del Sarno. Questo accade per i corsi d’acqua di Bonifica Integrale che sono gestiti e manutenzionati dal Consorzio di Bonifica del Comprensorio Sarno.
CNSBII e Viviamo il Marna siglano un Protocollo d’Intesa
Gli obiettivo di questo protocollo di cooperazione sono la tutela e salvaguardia comune del principale corso d’acqua presente in Sant’Antonio Abate, denominato Canale Marna, che nasce proprio nella campagne Marnesi. Il “Marna” Nasce a Sant’Antonio Abate e transita per i Comuni di Scafati, Santa Maria la Carità e Pompei immettendosi nel Fiume Sarno nei pressi di Via di Bonifica proprio in Pompei.
Altri obiettivi sono la tutela dei versanti montani dei “Monti Lattari” per la prevenzione degli incendi e dal dissesto idrogeologico
Le immissioni che mettono a rischio l’ecosistema fluviale e acquatico
Il Canale Marna riceve anche le immissioni di un ulteriore Canale denominato “San Tommaso o Canale Angri” che trasporta acque sia risorgive delle tante Polle d’acqua e pozzi artesiani presenti, ma anche delle fogne di diversi comuni, come Angri e Scafati. Attualmente sono in opera lavori di collettamento dei reflui verso il Depuratore comprensoriale tra Scafati e Sant’Antonio Abate.
La perdita della funzionalità ecosistemica e idraulica
Sono presenti anche altre piccoli canali come il Canale del Mulino che nel tempo stanno perdendo la loro funzionalità di trasporto di acque naturali, infatti queste canalizzazioni il più delle volte restano in secca o trasportano le acque degli scaricatori di piena fognari.
Le principali fonti di inquinamento
Il Canale Marna da diverso tempo subisce fonti di inquinamento derivanti dalla eccessiva antropizzazione dell’area attigua al corso d’acqua. Al suo interno sono presenti immissioni abusive e non conformi che mettono a serio rischio e pericolo la biodiversità locale.
Sulla tutela dell’Ecosistema Fluviale che la cooperazione civica e indipendente tra CNSBII e l’Organizzazione “Viviamo il Marna” punta a ristabilire “il silenzio” naturale dell’area con l’obiettivo di ri-garantire alla biodiversità presente il rispetto del proprio ecosistema fluviale e acquatico a cui è connesso l’ecosistema terra.
L’Impianto di Depurazione Regionale
Nei pressi del Canale marna è presente anche un impianto di Depurazione Regionale che depura le acque civili e delle tante industrie agro alimentari presenti nell’area. Sono state riscontrante diverse criticità nello stesso impianto di depurazione che ha il suo sbocco proprio nel Canale Marna per il tramite di una canalizzazione accessoria al corso d’acqua.
L’ antropizzazione massiva dell’area
Attorno al Marna sono presenti innumerevoli insediamenti abitati, commerciali e industriali. Purtroppo è inevitabile la constatazione di diverse fonti di inquinamento. Allo stesso tempo i campi coltivati attigui al corso d’acqua al Marna, i contadini nei decenni, hanno sfruttato il terreno utilizzando composti chimici del passato che ad oggi sono banditi. Inoltre continua una intensiva coltivazione dei campi. La coltivazione non biologica non arreca beneficio ai terreni, mettendo a serio rischio anche la qualità delle acque delle falda freatica e falda artesiana, famose e importanti per l’ecosistema fluviale locale.
L’associazionismo ambientalista, la vera svolta territoriale!
Nelle tante difficoltà presenti su questa Canalizzazione nasce l’Organizzazione di Volontariato “Vivi…amo il marna” che con i suoi associati vigila il territorio come sentinella ambientale.Alcuni componenti dell’Associazione sono Sentinelle del CNSBII e vengono periodicamente formate sulle tematiche e norme ambientali.
Il CNSBII darà supporto all’associazione, qualora se ne riterrà necessario, anche nelle attività di formazione sul Servizio Idrico Integrato composto dai seguenti settori: Acquedotti, Fognatura e Depurazione. Importante sarà la formazione sui Corsi d’Acqua Naturali e di Bonifica.
Il CNSBII si occupa di vigilare la tutela degli ambienti montani, fluviali e costieri, quindi le osservazioni civiche saranno continue e le eventuali presunte o concrete violazioni del codice ambientale verranno prontamente segnalate.
Un accordo di collaborazione civica sarà utile a fare gruppo con il fine di osservare anche il corretto funzionamento della Pubblica Amministrazione che verrà sollecitata ogni qualvolta si riscontreranno inerzie sulla tutela degli ambienti naturali.
Tra gli obiettivi di questo accordo vi è il supporto nelle attività di tutela, salvaguardia e vigilanza civica dei litorali marini e dei corsi d’acqua che si immettono nel Mare. A La Grande Onda verrà dato supporto tecnico e operativo sulle problematiche ambientali generate da scarichi inquinanti che provengono dai comparti fluviali in transito dalla penisola.
LA GRANDE ONDA,Osservatorio Civico per la salute del mare e dell’ambiente, è una associazione apartitica e senza fini di lucro, costruita sul volontariato. La Grande Onda ha organizzato un puntuale sistema di monitoraggio delle stato delle acque e delle coste: un vero e proprio “osservatorio”, che ha consentito e consente di segnalare e denunciare gli illeciti inerenti l’inquinamento causato da scarichi illegali, le problematiche dovute all’ invasione di plastica e rifiuti alla deriva, i danni ecologici derivanti dalle difformità di scarichi fognari impropri e – non ultimo – la pesca illegale dei datteri di mare, attività illegale che sta causando danni irreparabili ai fondali della penisola sorrentina.
“Sono molto soddisfatta di aver sottoscritto un protocollo di intesa tra la La Grande Onda e il Corpo Civico Nazionale delle Sentinelle dei Bacini Idrografici Italiani. Seguo da tempo e con interesse l’impegno volontario e le attività a difesa del territorio, portate avanti con passione dal Presidente Michele Buscè e dai componenti del gruppo CNSBII: sono sempre stata convinta che l’unione delle forze su tematiche ambientali importanti, come l’inquinamento di mari e corsi d’acqua, sia un’arma veramente efficace per trovare risposte e possibili soluzioni ai mali del territorio. Sono sicura che quella che è appena stata siglata sarà l’inizio di una reciproca e fruttuosa collaborazione.“
“L’unione tra Enti del Terzo Settore che si occupano di tutelare l’ambiente è un asset sociale e strategico. La cittadinanza indipendente e attiva può e deve adoperarsi per vigilare sulle inerzie della Pubblica Amministrazione e promuovere le best-pratice alla cittadinanza sul rispetto dell’ambiente e degli ecosistemi naturali. Quando ho creato il CNSBII mi sono reso conto che mancava sul territorio nazionale una compagine sociale civica indipendente che con la sola cittadinanza attiva si occupasse di tutelare l’ambiente. I Fiumi che si immettono nei i Mari o Laghi sono fondamentali per l’apporto di nutrienti e sedimenti per lo sviluppo della biodiversità marina. ”
Il CNSBII darà supporto all’associazione, qualora se ne riterrà necessario, anche nelle attività di formazione sul Servizio Idrico Integrato composto dai seguenti settori: Acquedotti, Fognatura e Depurazione. Importante sarà la formazione sui Corsi d’Acqua Naturali e di Bonifica.
La penisola sorrentina e le aree marine confinanti vivono diverse criticità derivanti anche dal non corretto funzionamento del sistema del Servizio Idrico Integrato. Inoltre alcune immissioni abusive nei corsi d’acqua tra questi torrenti, rii, canali, mettono in pericolo la biodiversità fluviale e marina. Sono segnalati anche alcuni malfunzionamenti degli impianti di depurazione.
Il CNSBII si occupa di vigilare la tutela degli ambienti montani, fluviali e costieri, quindi le osservazioni civiche saranno continue e le eventuali presunte o concrete violazioni del codice ambientale verranno prontamente segnalate.
Un accordo di collaborazione civica sarà utile a fare gruppo con il fine di osservare anche il corretto funzionamento della Pubblica Amministrazione che verrà sollecitata ogni qualvolta si riscontreranno inerzie sulla tutela degli ambienti naturali.
Montoro, l’ARPAC monitora i corsi d’acqua Labso, Laura e Fiumicello Borgo
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Il CNSBII da diverso tempo monitora in modo indipendente i corsi d’acqua del sottobacino idrografico del Solofrano e Montorese. Il macro bacino di riferimento è il Bacino Idrografico del Fiume Sarno. Le canalizzazioni interessate dalle nostre osservazioni sono il Labso e la Laura, questi sono ubicati nella frazione di Montoro, Preturo; il Torrente CanaleFiumicello Borgo che nasce dalla frazione Borgo.
Da diverso tempo queste canalizzazioni subiscono diverse fonti di inquinamento alcune accertate in modo indipendente e da parte della Pubblica Amministrazione. ITorrenti Canali Laura e Labso ricevono i reflui da Forino; quest’ultimo Bacino Endoreico e comune attiguo a Montoro. Questo accade per via di problematiche legate alle fogne e alla meteorologia e per il malfunzionamento di un impianto di sollevamento.
Esposto alla Procura di Avellino
Il CNSBII a gennaio del 2021 ha effettuato un esposto alla Procura di Avellino. Da indagini durate un anno, non sono stati ritrovati colpevoli in merito ad uno sversamento di reflui nella condotta carsica che collega Forino a Montoro.
Questa condotta collega Forino a Canali Torrenti e Sorgenti Labso e Laura. Diverse sono state le nostre attività di segnalazioni e dialoghi con la Pubblica Amministrazione, la quale sollecitavamo ad attivarsi abbattendo le inerzie. Precedentemente non vi erano stati casi di approfondimento e accertamento delle criticità.
Monitoraggio dei corsi d’acqua, accordo Arpac e comune di Montoro
Analizzeranno le acque allo scopo di trovare eventuali contaminazioni organiche e fecali. La domanda biochimica e la domanda chimica di ossigeno (BOD5, COD), azoto totale, azoto ammoniacale e Escherichia coli.
Un importante passo avanti che finalmente metterà una sentinella tecnologica ambientale su di un territorio che vive forme di inquinamento devastanti per la biodiversità fluviale. Queste attività hanno lo scopo di tutelare le acque e a nostro dire anche della biodiversità acquatica che è presente e prospera nelle canalizzazioni Labso e Laura.
Il monitoraggio è finalizzato a valutare lo stato della rete di gestione delle acque reflue. I dati raccolti verrannotrasmessi al comune per adottare, nel caso, i provvedimenti di competenza al fine di salvaguardare la salute di queste acque che vengono utilizzate, tra l’altro, per l’irrigazione dei campi circostanti.
L’inquinamento proviene i maggioranza da Forino
I Torrenti Labso e Laura subiscono un inquinamento di tipo fognario. Quando si verificano gli allagamenti in Celzi di Forino, le acque nere si miscelano alle acque piovane. Tramite della condotta carsica naturale, queste vengono immesse nel canale Labso e Laura.
Le azioni di tutela, salvaguardia delle acque e di mitigazione dal rischio idraulico vanno fatte anche a Forino.
Nella piana montorese sono minime le immissioni fognarie nei canali Labso e Laura, il torrente Fiumicello Borgo subisce inquinamento derivante dallo sversamento di carcasse animali.
Trasparenza dei risultati
Il CNSBII chiederà al Comune di Montoro e all’Arpac le modalità di pubblicazione dei dati.