La Crisi della Falda Solofrana-Montorese: Un Problema Ambientale e Sanitario da Risolvere
Introduzione
La falda Solofrana-Montorese rappresenta una delle risorse idriche più importanti della Campania, ma è anche al centro di una delle più gravi emergenze ambientali della regione. L’inquinamento da tetracloroetilene e tricloroetilene, due composti chimici altamente tossici, ha compromesso la qualità dell’acqua, costringendo le autorità locali ad adottare misure straordinarie come la chiusura di pozzi e l’emissione di ordinanze di divieto d’uso dell’acqua per il consumo umano.
Questa emergenza ha sollevato importanti interrogativi sulle responsabilità istituzionali e sulle politiche di gestione delle risorse idriche, in particolare alla luce della Deliberazione N. 24 del 29 giugno 2022 dell’Ente Idrico Campano, che ha riconosciuto al Comune di Solofra la gestione autonoma del servizio idrico.
L’articolo esplora i principali aspetti di questa crisi, dalle cause dell’inquinamento alle risposte delle istituzioni, e propone soluzioni concrete per affrontare il problema in modo sostenibile.
L’Importanza della Falda Solofrana-Montorese
La falda Solofrana-Montorese è un’acquifera che alimenta i sistemi idrici di due importanti Comuni campani: Montoro e Solofra. Questa risorsa idrica è essenziale non solo per le comunità locali, ma anche per il sostentamento delle attività economiche, comprese le industrie locali e l’agricoltura.
Tuttavia, decenni di attività industriali, in particolare quelle legate al settore conciario di Solofra, hanno causato una contaminazione diffusa della falda. Sostanze chimiche come il tetracloroetilene e il tricloroetilene, utilizzate come solventi industriali, si sono infiltrate nel terreno e nelle acque sotterranee, compromettendo la qualità dell’acqua e rappresentando un rischio significativo per la salute umana e l’ambiente.
Le analisi condotte dall’ARPAC Campania hanno confermato livelli di contaminazione superiori ai limiti normativi stabiliti dal D.Lgs. 31/2001. Questi risultati hanno portato all’adozione di misure straordinarie, come la chiusura di pozzi e l’emissione di ordinanze che vietano l’uso dell’acqua potabile.
Una Crisi che Coinvolge Due Comuni
Sebbene la contaminazione abbia origine prevalentemente nel territorio di Solofra, dove si concentrano le attività industriali, le conseguenze si estendono anche al vicino Comune di Montoro. Recentemente, Montoro ha emesso un’ordinanza per la chiusura di un pozzo nella Frazione Chiusa, dopo che analisi dell’ARPAC hanno evidenziato la presenza di contaminanti chimici oltre i limiti consentiti.
Questa situazione solleva un’importante questione di giustizia ambientale: Montoro, che non ha un passato industriale comparabile a quello di Solofra, subisce comunque le conseguenze di una contaminazione che non ha contribuito a generare.
Le Analisi Ambientali e le Implicazioni per la Salute Pubblica
I Dati delle Analisi: Un Quadro Allarmante
Le analisi condotte dall’ARPAC Campania il 14 e 16 dicembre 2024 hanno fornito un quadro dettagliato ma preoccupante della qualità delle acque nella falda Solofrana-Montorese. I campioni prelevati in diverse aree hanno mostrato una contaminazione diffusa, con concentrazioni di sostanze pericolose superiori ai limiti normativi:
- Tetracloroetilene: 11,7 µg/L (limite normativo: 10 µg/L).
- Tricloroetilene: 40 µg/L (limite normativo: 10 µg/L).
Questi valori, riscontrati in particolare nella Frazione Chiusa del Comune di Montoro, evidenziano un rischio concreto per la salute pubblica e l’ambiente.
È importante sottolineare che i contaminanti rilevati sono classificati come potenziali cancerogeni dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC). Oltre ai rischi oncologici, l’esposizione prolungata a queste sostanze può causare:
- Danni al sistema nervoso centrale.
- Compromissione delle funzioni epatiche e renali.
- Problemi respiratori e cardiovascolari.
Un Ritardo nella Comunicazione e nell’Azione
Uno degli aspetti più critici riguarda il tempo trascorso tra la scoperta della contaminazione e l’adozione di misure preventive. Le analisi definitive sono state effettuate il 14 dicembre 2024, ma l’ordinanza di divieto è stata emessa solo il 16 dicembre 2024, lasciando aperti interrogativi su quanti giorni la popolazione abbia consumato acqua contaminata.
Inoltre, non è chiaro se siano state condotte analisi precedenti e, in caso affermativo, se abbiano rilevato segnali di contaminazione che avrebbero potuto prevenire la crisi attuale. Questa mancanza di trasparenza mina la fiducia nelle istituzioni e solleva dubbi sulla gestione del monitoraggio ambientale e sanitario.
I Gruppi Più Vulnerabili
L’esposizione ai contaminanti è particolarmente pericolosa per i gruppi più vulnerabili della popolazione, tra cui:
- Bambini e neonati: Maggiore sensibilità agli effetti tossici.
- Donne in gravidanza: Rischio di complicanze per il feto.
- Anziani e persone con patologie preesistenti: Sistema immunitario e organi più fragili.
Nonostante questi rischi, al momento non risultano essere stati avviati programmi di screening sanitario per valutare l’impatto dell’esposizione sulla salute dei cittadini.
Le Criticità Istituzionali e le Responsabilità nella Gestione della Crisi
Una Frammentazione Gestionale Evidente
La gestione della falda Solofrana-Montorese ha messo in evidenza una grave frammentazione tra gli enti coinvolti. Sebbene i Comuni di Solofra e Montoro, l’Ente Idrico Campano (EIC), l’ARPAC, l’ASL Avellino e il gestore idrico Alto Calore SpA abbiano ruoli definiti nella gestione del servizio idrico e del monitoraggio ambientale, manca un coordinamento efficace per affrontare emergenze di questa portata.
La mancata comunicazione tempestiva tra enti e l’assenza di un piano coordinato di intervento hanno portato a ritardi nella gestione della crisi e all’aggravamento delle sue conseguenze.
La Deliberazione N. 24 e i Dubbi sulla Salvaguardia
Uno degli aspetti più controversi è la concessione della gestione autonoma al Comune di Solofra tramite la Deliberazione N. 24 del 29 giugno 2022, adottata dall’EIC. Secondo l’art. 147, comma 2-bis, del D.Lgs. 152/2006, la salvaguardia può essere concessa solo se vengono soddisfatti i seguenti requisiti:
- Approvvigionamento idrico di pregio.
- Efficienza gestionale.
- Tutela del corpo idrico.
Alla luce delle evidenze ambientali, appare evidente che Solofra non soddisfa questi criteri:
- Approvvigionamento idrico di pregio: La contaminazione della falda contraddice questo requisito.
- Efficienza gestionale: Gli interventi straordinari richiesti per la bonifica e la chiusura dei pozzi dimostrano inefficienze strutturali.
- Tutela del corpo idrico: L’origine industriale dell’inquinamento evidenzia una mancata prevenzione.
L’Inerzia dell’Ente Idrico Campano (EIC)
Il CNSBII ha formalmente richiesto all’EIC di verificare la conformità della Deliberazione N. 24 dell’Ente Idrico Campano tramite tre comunicazioni protocollate:
- Protocollo n. 4828 del 26-02-2024: Richiesta iniziale di verifica della delibera.
- Protocollo n. 6447 del 11-03-2024: Integrazione con ulteriori documenti.
- Protocollo n. 21933 del 11-09-2024: Sollecito alla richiesta iniziale.
Nonostante queste comunicazioni, l’EIC non ha fornito alcuna risposta formale. Questa inerzia rappresenta una grave violazione dei principi di trasparenza e partecipazione amministrativa sanciti dal D.Lgs. 33/2013.
Il Ruolo del Comune di Montoro
Montoro, pur subendo le conseguenze dell’inquinamento, si trova a fronteggiare questa crisi senza strumenti adeguati. L’ordinanza di chiusura del pozzo e l’approvvigionamento di acqua tramite autobotti sono misure necessarie ma temporanee, che non affrontano le cause profonde del problema.
Azioni Proposte e Soluzioni per il Futuro
1. Un Piano di Bonifica della Falda
La contaminazione della falda Solofrana-Montorese non può essere risolta senza un intervento strutturale di bonifica. È necessario sviluppare e finanziare un Piano Straordinario di Bonifica, che includa:
- La rimozione dei contaminanti già presenti nella falda.
- L’implementazione di barriere idrauliche o sistemi di trattamento per prevenire la diffusione degli inquinanti.
- Il monitoraggio costante della qualità delle acque durante e dopo gli interventi.
Questo piano dovrebbe essere finanziato attraverso fondi regionali e nazionali, con il coinvolgimento del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e della Regione Campania.
2. Screening Sanitario per la Popolazione
Per tutelare la salute pubblica, è fondamentale avviare uno screening sanitario mirato, con particolare attenzione ai gruppi più vulnerabili, come bambini, anziani e persone con patologie preesistenti.
- Obiettivo: Identificare eventuali effetti sulla salute causati dall’esposizione prolungata a sostanze tossiche come tetracloroetilene e tricloroetilene.
- Attori coinvolti: ASL Avellino, in collaborazione con enti sanitari regionali e nazionali.
- Metodo: Campagne di monitoraggio sanitario gratuito, associate a programmi di sensibilizzazione per informare i cittadini sui rischi e sulle precauzioni.
3. Revisione della Deliberazione N. 24/2022
La Deliberazione N. 24/2022 dell’Ente Idrico Campano, che ha concesso al Comune di Solofra la gestione autonoma del servizio idrico integrato, deve essere sottoposta a revisione per verificare la sua conformità ai requisiti normativi.
- Richiesta: Verificare se il Comune di Solofra soddisfa i criteri di approvvigionamento idrico di pregio, efficienza gestionale e tutela del corpo idrico, come richiesto dall’art. 147 del D.Lgs. 152/2006.
- Azione proposta: Qualora emergano elementi di non conformità, proporre l’annullamento della delibera e il reinserimento del servizio idrico in una gestione integrata e centralizzata.
4. Creazione di un Tavolo Tecnico Permanente
Per evitare la frammentazione delle responsabilità e garantire una gestione coordinata, è necessario istituire un Tavolo Tecnico Permanente con la partecipazione di:
- Ente Idrico Campano (EIC).
- ARPAC Campania.
- ASL Avellino.
- Comune di Montoro e Comune di Solofra.
- Gestore idrico Alto Calore SpA.
Questo tavolo tecnico dovrebbe definire un piano d’azione condiviso per:
- Monitorare la qualità della falda e delle risorse idriche.
- Coordinare le attività di bonifica e manutenzione.
- Garantire la trasparenza e la comunicazione con la cittadinanza.
5. Trasparenza e Accesso alle Informazioni
La crisi della falda Solofrana-Montorese ha messo in evidenza gravi carenze nella trasparenza amministrativa. Per ristabilire la fiducia nei confronti delle istituzioni, è necessario:
- Pubblicare regolarmente i dati analitici relativi alla qualità delle acque.
- Garantire ai cittadini e agli enti di monitoraggio civico, come il CNSBII, il diritto di accesso alle informazioni ambientali, in conformità al D.Lgs. 33/2013.
- Istituire un portale web dedicato per aggiornare in tempo reale la popolazione sugli sviluppi della crisi e sugli interventi in corso.
La crisi della falda Solofrana-Montorese non è solo un problema ambientale, ma anche una questione di giustizia sociale e responsabilità istituzionale. La frammentazione gestionale e l’inerzia di alcuni enti hanno aggravato una situazione già critica, penalizzando le comunità locali.
Le azioni proposte, dalla bonifica alla revisione della gestione idrica, rappresentano un percorso indispensabile per tutelare la salute pubblica e garantire un futuro sostenibile per i territori di Montoro e Solofra. Il CNSBII continuerà a monitorare la situazione e a promuovere soluzioni concrete, affinché questa emergenza possa essere affrontata con la serietà e l’impegno che merita.