Preoccupazioni per il Dragaggio del Fiume Sarno a Novembre: Rischi Ambientali e Logistici



Introduzione

Il dragaggio del fiume Sarno, in particolare del tratto del Rio Sguazzatorio, è previsto per novembre 2024. Tuttavia, questa operazione suscita forti preoccupazioni sia per le condizioni meteorologiche che per i rischi ambientali associati. In questo articolo, approfondiamo i motivi per cui il Corpo Civico Nazionale delle Sentinelle dei Bacini Idrografici Italiani (CNSBII) ha deciso di agire e segnalare il problema alle autorità competenti.

Il Progetto di Dragaggio del Sarno

Il progetto di ripristino della funzionalità idraulica del fiume Sarno fa parte di un piano strategico di riqualificazione ambientale e contrasto al rischio idraulico, approvato dalla Giunta Regionale della Campania nel 2023. Il primo stralcio dei lavori, che riguarda il dragaggio del Rio Sguazzatorio, è stato programmato per novembre, ma l’esecuzione in questo periodo potrebbe risultare problematica.

Le Preoccupazioni del CNSBII

Il CNSBII ha sollevato numerose preoccupazioni relative ai rischi del dragaggio nel periodo autunnale, che è caratterizzato da:

  • Condizioni meteorologiche avverse: Novembre è un mese di piogge abbondanti e aumenta il rischio di piene. L’esecuzione dei lavori in tali condizioni potrebbe non solo risultare inefficace ma anche pericolosa.
  • Impatto ambientale: Nonostante le analisi abbiano declassificato la pericolosità dei sedimenti, il rilascio di sostanze inquinanti durante il dragaggio potrebbe compromettere ulteriormente l’ecosistema.
  • Complicazioni logistiche: Le operazioni di dragaggio richiedono l’utilizzo di mezzi pesanti e manovre complesse che, in un periodo di piena, rischiano di essere rallentate o compromesse.

L’Intervento del CNSBII

In qualità di coordinatore del CNSBII, Michele Buscè ha inviato una richiesta formale al Prefetto di Salerno per valutare la sospensione temporanea dei lavori di dragaggio e spostarli a un periodo più favorevole, come la prossima estate. Questa decisione permetterebbe di minimizzare i rischi per l’ambiente e garantire l’efficacia dell’intervento.

Cosa Succederà Ora?

Il CNSBII continuerà a monitorare la situazione e collaborare con le autorità locali per garantire che il dragaggio del fiume Sarno venga eseguito in condizioni ottimali e nel rispetto dell’ambiente. Rimani aggiornato sul nostro sito per ulteriori sviluppi.

Call to Action

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Accertamento Urgente Richiesto sugli Scarichi C31TLA35 e C31TLA36 nel Progetto “Energie per il Sarno”



Il Corpo Civico Nazionale delle Sentinelle dei Bacini Idrografici Italiani (C.N.S.B.I.I.) ha recentemente presentato una richiesta formale di accertamento riguardante la mancata chiusura degli scarichi C31TLA35 e C31TLA36, situati nei comuni di Mercato San Severino e Roccapiemonte. Questa azione si inserisce nel più ampio contesto del progetto “Energie per il Sarno”, che mira a tutelare le acque e gli ecosistemi collegati al fiume Sarno.

Il problema degli scarichi

Torrente Solofrana che scorre con acque trasparenti
Torrente Solofrana che scorre con acque trasparenti

Gli scarichi C31TLA35 e C31TLA36, identificati nella mappa interattiva del portale ufficiale www.energieperilsarno.it, sono stati individuati come fonti di inquinamento per il torrente Solofrana, che sfocia successivamente nell’Alveo Comune Nocerino, nel fiume Sarno, e infine nella Baia di Castellammare di Stabia. Nonostante la scadenza per la loro chiusura fosse fissata al 30 luglio 2022, questi scarichi continuano a riversare acque reflue, provocando un impatto negativo sull’ambiente e sulla salute pubblica.

Monitoraggio e analisi del C.N.S.B.I.I.

Durante un sopralluogo effettuato il 18 settembre 2024, il C.N.S.B.I.I. ha rilevato la presenza di acque marroni provenienti dagli scarichi, destando preoccupazioni circa la qualità delle acque e il loro impatto sugli ecosistemi naturali. Queste osservazioni sono state accompagnate da una richiesta di indagine sugli scarichi industriali delle aziende conserviere presenti nell’area, con particolare attenzione ai processi di depurazione delle acque reflue.

Effetti sulla salute e sugli ecosistemi

Gli abitanti delle aree circostanti agli scarichi hanno subito per anni i miasmi causati dal continuo flusso di acque reflue, manifestando sintomi di stanchezza fisica ed emotiva. A fronte di queste situazioni, il C.N.S.B.I.I. ha richiesto l’intervento urgente delle autorità sanitarie locali per valutare l’impatto sulla salute pubblica. Inoltre, è stata sollecitata la pubblicazione di informazioni trasparenti sugli interventi pianificati e le analisi ambientali sul portale ufficiale.

Richieste del C.N.S.B.I.I.

Tra le azioni richieste dal C.N.S.B.I.I. ci sono:

  1. Accertamento immediato della mancata chiusura degli scarichi;
  2. Indagini approfondite sulla gestione degli scarichi industriali;
  3. Monitoraggio ambientale coordinato lungo il corso d’acqua fino alla Baia di Castellammare di Stabia;
  4. Tutela della salute pubblica attraverso uno studio epidemiologico nelle aree interessate.

Conclusione

Il C.N.S.B.I.I. rimane a disposizione delle autorità competenti per collaborare e trovare soluzioni sostenibili, volte a proteggere gli ecosistemi fluviali e la salute delle comunità locali.




Il CNSBII Richiede la Relazione sulla Contaminazione del Rio Sguazzatorio



Un’Analisi Approfondita della Situazione del Rio Sguazzatorio

Il Rio Sguazzatorio, un importante corso d’acqua che attraversa il centro della città di Scafati, è stato al centro di preoccupazioni ambientali e sanitarie negli ultimi anni. La contaminazione Rio è diventata una questione cruciale, con la qualità delle sue acque che si è deteriorata, suscitando timori sia tra i cittadini sia tra le autorità locali. Numerose segnalazioni di fanghi e inquinanti presenti nelle sue acque hanno messo in luce il problema, sollevando questioni riguardanti la sicurezza ambientale e la salute pubblica.

Le Prime Analisi e il Coinvolgimento del Consorzio di Bonifica Integrale Sarno

Nel marzo 2023, il Consorzio di Bonifica Integrale – Comprensorio Sarno ha condotto un’indagine su incarico della Giunta Regionale della Campania, prelevando campioni di sedimenti nel tratto del fiume che attraversa il centro di Scafati. I campioni sono stati successivamente analizzati dal laboratorio GEOCONSULTLAB S.r.l., con risultati che hanno destato grande preoccupazione: la contaminazione Rio è stata confermata dai sedimenti, inizialmente classificati con il codice CER 170505* (fanghi di dragaggio contenenti sostanze pericolose) e con la classificazione di tossicità HP5 e cancerogenicità HP7.

Questi risultati hanno immediatamente sollevato allarme tra la popolazione e le istituzioni locali, poiché tale contaminazione rappresenta un potenziale rischio per la salute pubblica e per l’ambiente. Tuttavia, successivamente è stato segnalato un errore di battitura nelle analisi, che ha portato a una riclassificazione della pericolosità dei campioni. Nonostante ciò, il sospetto e le preoccupazioni riguardanti l’impatto della contaminazione Rio Sguazzatorio sulla popolazione non sono stati dissipati.

L’Incarico al Prof. Antonio Giordano: Una Svolta nella Valutazione del Rischio

Per fare luce sulla situazione e valutare in modo più approfondito le possibili ripercussioni sulla salute pubblica, il Comune di Scafati ha affidato il 13 settembre 2024 al Prof. Antonio Giordano un incarico di supporto scientifico a titolo gratuito. Il Prof. Giordano, figura di spicco nella ricerca contro il cancro, è stato incaricato di esaminare i sedimenti presenti nel Rio Sguazzatorio per determinare l’effettiva minaccia che la contaminazione Rio rappresenta per la popolazione locale.

La “Relazione Tecnico-Scientifica sulla Contaminazione dei Fanghi di Drenaggio del Rio Sguazzatorio”, redatta dal Prof. Giordano, rappresenta il fulcro di questa indagine. Tuttavia, nonostante la sua importanza per la valutazione dei rischi ambientali e sanitari, la relazione non è stata resa pubblica, lasciando irrisolte molte domande sulla reale situazione del Rio Sguazzatorio.

La Richiesta del CNSBII per la Trasparenza e la Tutela della Salute

In questo contesto, il Corpo Civico Nazionale delle Sentinelle dei Bacini Idrografici Italiani (CNSBII), guidato da Michele Buscè, ha avanzato una richiesta ufficiale per ottenere una copia integrale della relazione. La mancanza di trasparenza ha sollevato preoccupazioni non solo tra gli attivisti ambientali, ma anche tra la popolazione locale che vive nelle vicinanze del corso d’acqua. L’accesso a questa documentazione è fondamentale per garantire una corretta informazione pubblica e per adottare le misure necessarie a tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente.

Destinatari della Richiesta e Coinvolgimento degli Enti Competenti

La richiesta del CNSBII è stata indirizzata al Comune di Scafati e, per conoscenza, sono stati coinvolti vari enti e organismi chiave tra cui:

  • Prefettura di Salerno: In qualità di ente di coordinamento in materia di protezione civile e sicurezza pubblica.
  • Consorzio di Bonifica Integrale Sarno: Direttamente coinvolto nella gestione dei corsi d’acqua e dei sedimenti.
  • Arpa Campania: Responsabile del monitoraggio ambientale.
  • Regione Campania – Assessorato all’Ambiente: Supervisione del progetto “Grande Progetto Fiume Sarno”.
  • SMA Campania: Incaricata della gestione di interventi di sicurezza e bonifica.
  • Gori S.p.A.: Gestore del servizio idrico integrato nell’area.
  • Segreteria Osservatori Civici Campania: Coordinamento delle attività di monitoraggio civico nell’area.

Importanza della Relazione per la Tutela dell’Ambiente e della Salute Pubblica

L’accesso alla relazione del Prof. Giordano è fondamentale per comprendere appieno la situazione della contaminazione Rio Sguazzatorio e valutare l’effettivo rischio per l’ambiente e la salute pubblica. Il CNSBII, che opera per la salvaguardia dell’ambiente e per promuovere un futuro in cui l’umanità possa vivere in armonia con la natura, ritiene che la divulgazione di queste informazioni sia un passo cruciale per affrontare le sfide ambientali attuali e adottare misure preventive adeguate.

Azioni Future e Impegno del CNSBII

Il CNSBII continuerà a monitorare attentamente la situazione del Rio Sguazzatorio e a promuovere la trasparenza e la partecipazione dei cittadini su temi di così grande importanza. È essenziale che le autorità locali e gli enti competenti collaborino per garantire la sicurezza ambientale e sanitaria dell’area interessata, adottando le misure necessarie per prevenire ulteriori danni.

Contattaci per Maggiori Informazioni

Per ulteriori dettagli e per sostenere questa iniziativa, il CNSBII resta a disposizione per qualsiasi chiarimento. Contattateci tramite PEC all’indirizzo cnsbii@pec.cnsbii.it.




Rifiuti Abusivi nelle Opere Idrauliche: Il CNSBII Segnala i Rischi di Inquinamento e Alluvioni

Discariche Abusive nelle Opere Idrauliche Post-Frana: Un Rischio per l’Ambiente e la Sicurezza Pubblica

Durante un’ispezione condotta dagli Osservatori Civici Campania, in collaborazione con il CNSBII (Corpo Civico Nazionale delle Sentinelle dei Bacini Idrografici Italiani), sono stati individuati numerosi siti di abbandono di rifiuti nelle opere idrauliche realizzate dopo la frana del 1998 a Sarno. La situazione rilevata è preoccupante: oltre 50 metri cubi di rifiuti sono stati scoperti lungo i canali di drenaggio, rappresentando una grave minaccia per la sicurezza idrogeologica e la salute pubblica.

Un Degrado Preoccupante: i Dati dell’Ispezione

L’area ispezionata include opere di fondamentale importanza per la difesa idraulica, oggi soffocate da un cumulo di rifiuti che comprende plastica, vetro, elettrodomestici dismessi, e materiali tossici. Questi rifiuti, oltre a deturpare il paesaggio, bloccano il corretto deflusso dell’acqua, aumentando il rischio di inondazioni durante le piogge.

Gli effetti sull’ambiente sono devastanti: la decomposizione dei rifiuti tossici inizia un lento processo di contaminazione del suolo e delle falde acquifere, esponendo la popolazione a rischi di salute, tra cui malattie respiratorie e altre patologie legate all’inquinamento.

Le Testimonianze e il Ruolo degli Osservatori Civici

Michele Buscè, coordinatore del CNSBII, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“È inaccettabile che opere fondamentali per la sicurezza idraulica siano trasformate in discariche abusive. Le autorità locali e nazionali devono intervenire immediatamente per bonificare queste aree e prevenire ulteriori danni ambientali. I nostri volontari hanno segnalato la situazione tramite l’app SMA Campania, evidenziando la gravità del problema.”

Questa iniziativa rientra nell’attività di monitoraggio degli Osservatori Civici Campania, che lavorano in sinergia con la Prefettura di Napoli, guidata dal Viceprefetto Ciro Silvestro, responsabile del contrasto ai roghi di rifiuti. Grazie al rinnovo del Protocollo di Collaborazione con la Prefettura, il CNSBII e gli Osservatori Civici hanno intensificato le segnalazioni e le attività di monitoraggio dei siti inquinati.

Le Conseguenze per la Salute Pubblica e l’Ambiente

Oltre ai pericoli immediati di alluvioni, l’abbandono indiscriminato dei rifiuti crea un ambiente favorevole alla diffusione di malattie. La presenza di materiali tossici come plastica e metalli pesanti può comportare conseguenze a lungo termine per l’ambiente e per la salute delle comunità locali.

I rifiuti abbandonati in aree strategiche per la sicurezza idraulica devono essere rimossi con urgenza, al fine di ripristinare il corretto funzionamento delle opere e prevenire ulteriori rischi.

Chiamata all’Azione: La Partecipazione dei Cittadini

I cittadini possono fare la differenza! Vi invitiamo a segnalare prontamente qualsiasi caso di discariche abusive attraverso l’app SMA Campania o contattando direttamente gli Osservatori Civici Campania. Insieme possiamo fermare questo degrado e proteggere il nostro territorio dalle catastrofi ambientali e dai rischi per la salute pubblica.




Violento nubifragio su Forino. I dati.

di Michele Buscè e Carmine Mario Albano

Il 25 maggio 2023 una nuova alluvione su Forino ricorda quanto forti possono essere gli elementi naturali in particolare modo quando questi fenomeni si abbattono o si verificano in aree urbanizzate. Come sempre nelle nostre pubblicazioni ricordiamo che se questi eventi si verificassero in luoghi non frequentati dall’uomo non desterebbero alcun interesse. Invece abbiamo voluto a tutti costi edificare, urbanizzare in aree vulnerabili. Forino è un Bacino imbrifero montano e come tale è oggetto e soggetto dei vari fenomeni meteorologici e naturali che ogni bacino può subire naturalmente. In questa alluvione, se tale la si può chiamare, purtroppo ha perso la vita una persona. Si sarebbero potuti evitare morti, danni a persone e cose? La prevenzione dovrebbe essere alla base della “protezione civile”, ma il più delle volte il termine “protezione civile” diventa un sinonimo di “operare in emergenza” e la prevenzione del rischio e del pericolo passa in secondo piano se si è fortunati.

Michele Buscè

Video tratto dal web nelle immediate vicinanze della vasca di assorbimento in Via Vaticalli.

Al fine di comprendere il fenomeno del 25 maggio 2023 abbiamo voluto approfondire i dati meteorologici a disposizione e da subito abbiamo dislocato alcuni nostri operatori sul territorio del Bacini di Forino per osservare il susseguirsi dei fenomeni, le operazioni di soccorso e nei successivi giorni osserveremo ciò che è necessario osservare al fine di avere un quadro chiaro e più o meno definito della situazione? Abbiamo constato il riversarsi in strada di acque e fanghi, vasche di assorbimento colme di acque di fango. Era prevedibile l’evento del 25 maggio 2023?

Leggi anche: 15 febbraio 2022 rischio allagamenti a ForinoForino, un destino segnato per gli allagamenti?

Meteorologia su ampia scala

Un campo di alte pressioni, poco strutturate verso le quote più alte, ci sta garantendo in questi ultimi giorni, condizioni di diffuso soleggiamento durante le ore mattutine e la formazione di instabilità al pomeriggio, soprattutto nei pressi dei rilievi appenninici e con dei sconfinamenti alle aree adiacenti. Instabilità accompagnata da temporali che localmente possono assumere forte intensità, senza escludere il rischio di grandinate.

Meteorologia su scala locale

Forino, paese interessato dal forte maltempo del pomeriggio del 25 maggio 2023, questo causato da temporali termo convettivi, formatosi durante le ore pomeridiane. Una forte cella temporalesca ha preso vita al confine tra i comuni di Forino e Montoro in provincia di Avellino e Bracigliano in provincia di Salerno. Dalle animazioni radar (fonte: protezionecivile.gov piattaforma radar) è possibile osservare come il cumulonembo (nube capace di generare temporali e raggiungere diversi km in altezza) abbia iniziato a recare precipitazioni sulle suddette zone a partire dalle 13.00 e proseguite fino alle 17.00.

Su Forino si registra il picco di precipitazioni moderate-forti tra le ore 14 e le ore 16 del 25 maggio 2023, queste hanno insistito costantemente sul paese, scaricando al suolo in poco meno di un’ora, 50.4mm di pioggia (15.00-15.40), dato registrato dalla centralina meteorologica installata recentemente dallo stesso ente Comune di Forino, con i dati consultabili sul sito Campanialive.it(centralina di Forino)

Evento intenso, con un forte rain/rate, ha trasformato prima le strade in fiumi e successivamente imbiancato i suoli con una fitta grandinata.

Si registrano diversi allagamenti di garage e cantine, questi non solo nelle aree isolate, bensì anche in alcune zone del centro abitato di Forino e buona parte della Frazione Celzi. Nel piccolo comune irpino, si è reso


Immagini della PROCIV

Indispensabile l’attivazione della locale protezione civile che con pompe idrovore hanno prestato aiuto alle persone in difficoltà, insieme a squadre dei vigili del fuoco, carabinieri, Polizia Municipale e Provincia di Avellino. Alla frazione Celzi si è reso fondamentale anche l’intervento di tipo fluviale, con appositi gommoni. Si segnala la presenza di detriti in strada, tipo: fango, rocce e brecce anche di medie dimensioni e ceppe di alberi, probabilmente trasportate da qualche fondo agricolo. Per alcune ore si è reso necessario vietare il transito da Forino in direzione Montoro e viceversa della SP88 Laura. Strada che successivamente è stata riaperta verso le ore tardo pomeridiane.

A fine evento registriamo i seguenti dati pluviometrici:

Centralina del Comune di Forino, ubicata nella parte più alta del paese (420m s.l.m.) riporta un valore totale di 59.4mm durante l’evento vi è stato un temporaneo aumento del vento, con raffica massima di 38.7km/h proveniente da Est (ore 15.40)

Pluviometro Regione Campania, ubicato nella zona bassa del paese (400m s.l.m.), presso la sede della locale protezione civile, registra un cumulativo di precipitazioni giornaliere, pari a 78.4mm.


La differenza dei mm di pioggia può essere diversa, perché le precipitazioni non interessano mai le stesse zone con lo stesso esatto numero di mm e con la stessa intensità, questo vale anche su scala locale. A differenza di poche centinaia di metri in linea d’aria, è facile ottenere dati diversi, ancor più per eventi come questo che ha interessato oggi Forino.

I dati pluviometrici sono tratti dal sito Campanialive.it e dal sito Centro Funzionale Regione Campania. Immagine Radar, dal sito del Dipartimento di Protezione Civile Nazionale.




Allagamenti via Nuova San Marzano. La cittadinanza protesta.

Una problematica seria quella di Via Nuova San Marzano a Scafati in provincia di Salerno. Un’area oggetto di allagamenti che confina con la provincia di Napoli. Altri comuni incidono sui ripetuti allagamenti viari per l’esattezza i comuni di Striano, Poggiomarino, Terzigno e San Giuseppe Vesuviano.

L’ arteria, in parte, di competenza della Provincia di Salerno

L’ arteria stradale che collega la provincia di Salerno a quella di Napoli è una strada provinciale, la SP5 che appartiene alla provincia salernitana, una terra di confine che solo nell’ultima parte subisce e riceve le acque di chilometri quadrati di aree napoletane.

Molteplici i motivi che generano gli allagamenti

Tanti sono i fattori che incidono sugli allagamenti e che si possono suddividere in problemi di tipo fognario, dove vi è l’assenza dei sottoservizi e le acque del Somma Vesuvio che non hanno adeguate canalizzazioni per il recepimento delle acque.

Collettamento fognario dei reflui urbani, rifunzionalizzazione idraulica delle Vasche pedemontane e del Canale Conte di Sarno.

Il Canale Conte di Sarno potrebbe essere una soluzione per raccogliere le acque meteoriche che provengono dal monte e vulcano. Una vera e propria grondaia che tarda ad essere rifunzionalizzata. Inoltre ad aggravare la condizione già pessima sono le immissioni presumibilmente abusive di industrie che fanno defluire i propri reflui nelle canalizzazioni di acque bianche a bordo strada di Via Nuova San Marzano.

  • Strada allagata in Via Nuova San Marzano e Via Lo Porto in Scafati (Sa)
  • Strada allagata in Via Nuova San Marzano e Via Lo Porto in Scafati (Sa)

La popolazione locale è stremata, a loro abbiamo chiesto di rilasciare delle dichiarazioni:

Abito in Via Nuova San Marzano da 27 anni. Ogni volta che piove questa strada diventa un fiume in piena. Acqua nera di fogna che puzza talmente tanto che non si riesce a respirare. Con il passaggio degli autocarri si allagano tutte le abitazioni. In tutti questi anni le Istituzioni non si sono mai viste.

Luigia Faiella

Luigia ricorda del tempo passato nel corso degli anni dove non si è riuscito a risolvere le problematiche idrauliche e fognarie.

Via Nuova San Marzano è un teatro di degrado ambientale da ormai 30 anni. Lavori, lavoretti, condizioni peggiorate, quattro gocce di pioggia e la strada è un fiume in piena che trasporta di tutto e che poi inevitabilmente finisce nel Sarno. Acqua di fogna infetta e aria malsana che siamo costretti a respirare. Non si esce, non si rincasa, si ferma tutto, diventa pericoloso anche affacciarsi sull’uscio. Le condizioni sono peggiorate dopo gli ultimi interventi; sempre peggio! Le abitazioni lungo la strada cominciano a scricchiolare con il passaggio dei mezzi pesanti. Quanti anni ancora dobbiamo aspettare? Siamo allo stremo.

Rosa Oliva

Rosa fa riferimento ad una condizione di peggioramento che sembra aumentare di anno in anno. La continua urbanizzazione a monte degli abitati di via Nuova San Marzano, incide pesantemente sulla vivibilità e alla tutela dell’ambiente dell’area.

Abito in via Nuova San Marzano, anche noi abbiamo sempre problemi con questi allagamenti, ho sempre casa allagata e non si può nemmeno uscire di casa; io abito porta a porta con mia mamma Rosa e mia sorella Mariarosaria entrambe malate oncologiche. Non ne possiamo più di questa situazione! Ogni volta che piove dobbiamo avere sempre la casa allagata e respirare la puzza. Dobbiamo pulire le schifezze di queste acque. Se stiamo male non può venire nessuno ad aiutarci perché i mezzi di soccorso hanno difficoltà ad attraversare la via. Abbiamo bisogno che si risolva il problema al più presto!

Elisabetta Oliva

Alla luce degli allagamenti che, nei giorni scorsi, hanno interessato gran parte del territorio cittadino a seguito delle abbondanti piogge, provocando danni e disagi, il Sindaco Cristoforo Salvati ha convocato una conferenza di servizi che si terrà lunedì 13 settembre, alle ore 10.30, a Palazzo Meyer.

Sono stati invitati a partecipare: il Presidente della Giunta regionale, on. Vincenzo De Luca,  il Direttore generale per l’Ambiente, la Difesa del suolo e l’Ecosistema – Regione Campania, dott. Mchele Palmieri, il Direttore generale per i Lavori pubblici e la Protezione civile – Regione Campania, dott. Italo Giulivo, il Presidente di Ente Idrico campano, prof. Luca Mascolo, l’Amministratore delegato di Gori S.p.A., ing. Vittorio Cuciniello e il Commissario straordinario del Consorzio di bonifica integrale – Comprensorio Sarno, avv. Mario Rosario D’Angelo e il CNSBII con il Coordinatore Nazionale Michele Buscè.


Il CNSBII, partecipa alla conferenza di servizi e porta sul tavolo le istanze dei cittadini di Via Nuova San Marzano

Il CNSBII ha chiesto al Sindaco di Scafati di partecipare alla conferenza di servizi per portare le istanze dei cittadini delle aree periferiche della città oggetto di allagamenti. Anche altre sono le aree della città di Scafati che subiscono allagamenti, basti pensare il centro città che riceve le acque da diverse direzioni, dal settore vesuviano e dai sottobacini idrografici a monte, come il Solofrana, Calvagnola, Rio Secco, Cavaiola e Lavinaio.

La proposta del CNSBII

Il CNSBII non è nuovo a proposte operative e nella giornata dell’11 settembre il coordinamento nazionale ha inviato ai nuclei di protezione civile del territorio confinante con Via Nuova San Marzano la richiesta dell’istituzione di una Cabina di Regina di analisi, studio e intervento sulla questione allagamenti nell’area al confine con San Marzano Sul Sarno. Serve un’attività di studio degli eventi meteorici e della quantità e qualità delle acque che arrivano da monte, bisogna comprendere se i prossimi lavori di collettamento dei reflui possono risultare inefficaci alla raccolta delle acque meteoriche e fognarie.

Inoltre nella proposta si parla di istituire un gruppo di tecnici volontari e osservatori per valutare se la portata idraulica dei corsi d’acqua possa ad oggi essere sufficiente a recepire tutte le acque che cadono in un’area vasta che sta diventando sempre più urbanizzata, dove non si parla di opere di trattenimento delle acque meteoriche a monte.