Preoccupazioni per il Dragaggio del Fiume Sarno a Novembre: Rischi Ambientali e Logistici



Introduzione

Il dragaggio del fiume Sarno, in particolare del tratto del Rio Sguazzatorio, è previsto per novembre 2024. Tuttavia, questa operazione suscita forti preoccupazioni sia per le condizioni meteorologiche che per i rischi ambientali associati. In questo articolo, approfondiamo i motivi per cui il Corpo Civico Nazionale delle Sentinelle dei Bacini Idrografici Italiani (CNSBII) ha deciso di agire e segnalare il problema alle autorità competenti.

Il Progetto di Dragaggio del Sarno

Il progetto di ripristino della funzionalità idraulica del fiume Sarno fa parte di un piano strategico di riqualificazione ambientale e contrasto al rischio idraulico, approvato dalla Giunta Regionale della Campania nel 2023. Il primo stralcio dei lavori, che riguarda il dragaggio del Rio Sguazzatorio, è stato programmato per novembre, ma l’esecuzione in questo periodo potrebbe risultare problematica.

Le Preoccupazioni del CNSBII

Il CNSBII ha sollevato numerose preoccupazioni relative ai rischi del dragaggio nel periodo autunnale, che è caratterizzato da:

  • Condizioni meteorologiche avverse: Novembre è un mese di piogge abbondanti e aumenta il rischio di piene. L’esecuzione dei lavori in tali condizioni potrebbe non solo risultare inefficace ma anche pericolosa.
  • Impatto ambientale: Nonostante le analisi abbiano declassificato la pericolosità dei sedimenti, il rilascio di sostanze inquinanti durante il dragaggio potrebbe compromettere ulteriormente l’ecosistema.
  • Complicazioni logistiche: Le operazioni di dragaggio richiedono l’utilizzo di mezzi pesanti e manovre complesse che, in un periodo di piena, rischiano di essere rallentate o compromesse.

L’Intervento del CNSBII

In qualità di coordinatore del CNSBII, Michele Buscè ha inviato una richiesta formale al Prefetto di Salerno per valutare la sospensione temporanea dei lavori di dragaggio e spostarli a un periodo più favorevole, come la prossima estate. Questa decisione permetterebbe di minimizzare i rischi per l’ambiente e garantire l’efficacia dell’intervento.

Cosa Succederà Ora?

Il CNSBII continuerà a monitorare la situazione e collaborare con le autorità locali per garantire che il dragaggio del fiume Sarno venga eseguito in condizioni ottimali e nel rispetto dell’ambiente. Rimani aggiornato sul nostro sito per ulteriori sviluppi.

Call to Action

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Accertamento Urgente Richiesto sugli Scarichi C31TLA35 e C31TLA36 nel Progetto “Energie per il Sarno”



Il Corpo Civico Nazionale delle Sentinelle dei Bacini Idrografici Italiani (C.N.S.B.I.I.) ha recentemente presentato una richiesta formale di accertamento riguardante la mancata chiusura degli scarichi C31TLA35 e C31TLA36, situati nei comuni di Mercato San Severino e Roccapiemonte. Questa azione si inserisce nel più ampio contesto del progetto “Energie per il Sarno”, che mira a tutelare le acque e gli ecosistemi collegati al fiume Sarno.

Il problema degli scarichi

Torrente Solofrana che scorre con acque trasparenti
Torrente Solofrana che scorre con acque trasparenti

Gli scarichi C31TLA35 e C31TLA36, identificati nella mappa interattiva del portale ufficiale www.energieperilsarno.it, sono stati individuati come fonti di inquinamento per il torrente Solofrana, che sfocia successivamente nell’Alveo Comune Nocerino, nel fiume Sarno, e infine nella Baia di Castellammare di Stabia. Nonostante la scadenza per la loro chiusura fosse fissata al 30 luglio 2022, questi scarichi continuano a riversare acque reflue, provocando un impatto negativo sull’ambiente e sulla salute pubblica.

Monitoraggio e analisi del C.N.S.B.I.I.

Durante un sopralluogo effettuato il 18 settembre 2024, il C.N.S.B.I.I. ha rilevato la presenza di acque marroni provenienti dagli scarichi, destando preoccupazioni circa la qualità delle acque e il loro impatto sugli ecosistemi naturali. Queste osservazioni sono state accompagnate da una richiesta di indagine sugli scarichi industriali delle aziende conserviere presenti nell’area, con particolare attenzione ai processi di depurazione delle acque reflue.

Effetti sulla salute e sugli ecosistemi

Gli abitanti delle aree circostanti agli scarichi hanno subito per anni i miasmi causati dal continuo flusso di acque reflue, manifestando sintomi di stanchezza fisica ed emotiva. A fronte di queste situazioni, il C.N.S.B.I.I. ha richiesto l’intervento urgente delle autorità sanitarie locali per valutare l’impatto sulla salute pubblica. Inoltre, è stata sollecitata la pubblicazione di informazioni trasparenti sugli interventi pianificati e le analisi ambientali sul portale ufficiale.

Richieste del C.N.S.B.I.I.

Tra le azioni richieste dal C.N.S.B.I.I. ci sono:

  1. Accertamento immediato della mancata chiusura degli scarichi;
  2. Indagini approfondite sulla gestione degli scarichi industriali;
  3. Monitoraggio ambientale coordinato lungo il corso d’acqua fino alla Baia di Castellammare di Stabia;
  4. Tutela della salute pubblica attraverso uno studio epidemiologico nelle aree interessate.

Conclusione

Il C.N.S.B.I.I. rimane a disposizione delle autorità competenti per collaborare e trovare soluzioni sostenibili, volte a proteggere gli ecosistemi fluviali e la salute delle comunità locali.




Il CNSBII Richiede la Relazione sulla Contaminazione del Rio Sguazzatorio



Un’Analisi Approfondita della Situazione del Rio Sguazzatorio

Il Rio Sguazzatorio, un importante corso d’acqua che attraversa il centro della città di Scafati, è stato al centro di preoccupazioni ambientali e sanitarie negli ultimi anni. La contaminazione Rio è diventata una questione cruciale, con la qualità delle sue acque che si è deteriorata, suscitando timori sia tra i cittadini sia tra le autorità locali. Numerose segnalazioni di fanghi e inquinanti presenti nelle sue acque hanno messo in luce il problema, sollevando questioni riguardanti la sicurezza ambientale e la salute pubblica.

Le Prime Analisi e il Coinvolgimento del Consorzio di Bonifica Integrale Sarno

Nel marzo 2023, il Consorzio di Bonifica Integrale – Comprensorio Sarno ha condotto un’indagine su incarico della Giunta Regionale della Campania, prelevando campioni di sedimenti nel tratto del fiume che attraversa il centro di Scafati. I campioni sono stati successivamente analizzati dal laboratorio GEOCONSULTLAB S.r.l., con risultati che hanno destato grande preoccupazione: la contaminazione Rio è stata confermata dai sedimenti, inizialmente classificati con il codice CER 170505* (fanghi di dragaggio contenenti sostanze pericolose) e con la classificazione di tossicità HP5 e cancerogenicità HP7.

Questi risultati hanno immediatamente sollevato allarme tra la popolazione e le istituzioni locali, poiché tale contaminazione rappresenta un potenziale rischio per la salute pubblica e per l’ambiente. Tuttavia, successivamente è stato segnalato un errore di battitura nelle analisi, che ha portato a una riclassificazione della pericolosità dei campioni. Nonostante ciò, il sospetto e le preoccupazioni riguardanti l’impatto della contaminazione Rio Sguazzatorio sulla popolazione non sono stati dissipati.

L’Incarico al Prof. Antonio Giordano: Una Svolta nella Valutazione del Rischio

Per fare luce sulla situazione e valutare in modo più approfondito le possibili ripercussioni sulla salute pubblica, il Comune di Scafati ha affidato il 13 settembre 2024 al Prof. Antonio Giordano un incarico di supporto scientifico a titolo gratuito. Il Prof. Giordano, figura di spicco nella ricerca contro il cancro, è stato incaricato di esaminare i sedimenti presenti nel Rio Sguazzatorio per determinare l’effettiva minaccia che la contaminazione Rio rappresenta per la popolazione locale.

La “Relazione Tecnico-Scientifica sulla Contaminazione dei Fanghi di Drenaggio del Rio Sguazzatorio”, redatta dal Prof. Giordano, rappresenta il fulcro di questa indagine. Tuttavia, nonostante la sua importanza per la valutazione dei rischi ambientali e sanitari, la relazione non è stata resa pubblica, lasciando irrisolte molte domande sulla reale situazione del Rio Sguazzatorio.

La Richiesta del CNSBII per la Trasparenza e la Tutela della Salute

In questo contesto, il Corpo Civico Nazionale delle Sentinelle dei Bacini Idrografici Italiani (CNSBII), guidato da Michele Buscè, ha avanzato una richiesta ufficiale per ottenere una copia integrale della relazione. La mancanza di trasparenza ha sollevato preoccupazioni non solo tra gli attivisti ambientali, ma anche tra la popolazione locale che vive nelle vicinanze del corso d’acqua. L’accesso a questa documentazione è fondamentale per garantire una corretta informazione pubblica e per adottare le misure necessarie a tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente.

Destinatari della Richiesta e Coinvolgimento degli Enti Competenti

La richiesta del CNSBII è stata indirizzata al Comune di Scafati e, per conoscenza, sono stati coinvolti vari enti e organismi chiave tra cui:

  • Prefettura di Salerno: In qualità di ente di coordinamento in materia di protezione civile e sicurezza pubblica.
  • Consorzio di Bonifica Integrale Sarno: Direttamente coinvolto nella gestione dei corsi d’acqua e dei sedimenti.
  • Arpa Campania: Responsabile del monitoraggio ambientale.
  • Regione Campania – Assessorato all’Ambiente: Supervisione del progetto “Grande Progetto Fiume Sarno”.
  • SMA Campania: Incaricata della gestione di interventi di sicurezza e bonifica.
  • Gori S.p.A.: Gestore del servizio idrico integrato nell’area.
  • Segreteria Osservatori Civici Campania: Coordinamento delle attività di monitoraggio civico nell’area.

Importanza della Relazione per la Tutela dell’Ambiente e della Salute Pubblica

L’accesso alla relazione del Prof. Giordano è fondamentale per comprendere appieno la situazione della contaminazione Rio Sguazzatorio e valutare l’effettivo rischio per l’ambiente e la salute pubblica. Il CNSBII, che opera per la salvaguardia dell’ambiente e per promuovere un futuro in cui l’umanità possa vivere in armonia con la natura, ritiene che la divulgazione di queste informazioni sia un passo cruciale per affrontare le sfide ambientali attuali e adottare misure preventive adeguate.

Azioni Future e Impegno del CNSBII

Il CNSBII continuerà a monitorare attentamente la situazione del Rio Sguazzatorio e a promuovere la trasparenza e la partecipazione dei cittadini su temi di così grande importanza. È essenziale che le autorità locali e gli enti competenti collaborino per garantire la sicurezza ambientale e sanitaria dell’area interessata, adottando le misure necessarie per prevenire ulteriori danni.

Contattaci per Maggiori Informazioni

Per ulteriori dettagli e per sostenere questa iniziativa, il CNSBII resta a disposizione per qualsiasi chiarimento. Contattateci tramite PEC all’indirizzo cnsbii@pec.cnsbii.it.




Segnalazione di Incendio Doloso di Rifiuti nel Napoletano: L’Intervento del CNSBII



Il Corpo Civico Nazionale delle Sentinelle dei Bacini Idrografici Italiani (CNSBII) ha recentemente denunciato un sospetto incendio doloso di rifiuti verificatosi nel napoletano. L’incendio è avvenuto il 13 settembre 2024 in un’area rurale, ed è stato immediatamente segnalato dal CNSBII alle autorità competenti. Questa segnalazione sottolinea la necessità di una maggiore vigilanza e intervento contro i roghi di rifiuti che minacciano la salute pubblica e l’ambiente.

Dettagli dell’Incendio:
L’incendio è scoppiato in un casotto isolato situato in un’area rurale. Nonostante le difficoltà nella localizzazione dell’area a causa della natura remota del luogo, il CNSBII è riuscito a trasmettere tutte le informazioni necessarie alle autorità tramite il numero di emergenza 112. La situazione è stata prontamente segnalata come potenziale incendio doloso di rifiuti, vista la presenza di elementi riconducibili a questa pratica illecita.

Richiesta di Chiarimenti e Azione:
In seguito alla segnalazione, il CNSBII ha richiesto alle autorità locali e ai Vigili del Fuoco un riscontro dettagliato sulle procedure attivate per la gestione dell’incendio. In particolare, sono state sollecitate informazioni riguardanti:

  1. L’individuazione e la tipologia dell’incendio.
  2. Le procedure di messa in sicurezza dell’area.
  3. L’identificazione dei materiali combusti.
  4. La verifica della presenza di telecamere di sorveglianza.
  5. Gli eventuali sopralluoghi effettuati.

L’Impegno del CNSBII nella Lotta ai Roghi di Rifiuti:
Il CNSBII opera costantemente per monitorare e denunciare attività illecite come l’abbandono e il rogo di rifiuti, fenomeni che purtroppo sono ancora troppo diffusi in Campania. Attraverso il coinvolgimento delle autorità e la collaborazione con i cittadini, l’organizzazione mira a prevenire questi atti che causano danni irreparabili all’ambiente e alla salute delle comunità locali.

Come Segnalare Roghi e Incendi di Rifiuti:
I cittadini sono invitati a segnalare tempestivamente qualsiasi sospetto di incendio doloso o roghi di rifiuti attraverso i canali ufficiali, come il sito del CNSBII (www.cnsbii.it). Ogni segnalazione contribuisce a rafforzare la tutela ambientale e a garantire interventi più rapidi ed efficaci.

Unisciti alla Lotta contro i Roghi di Rifiuti:
Il CNSBII chiede alle autorità un riscontro dettagliato riguardo agli sviluppi dell’incendio e agli interventi effettuati, auspicando una maggiore collaborazione per prevenire e combattere questi fenomeni illeciti. La lotta contro i roghi di rifiuti è una sfida che richiede l’impegno di tutti per proteggere il nostro ambiente e la nostra salute.




Abbandono Illecito di Rifiuti nel Matese: Intervento del CNSBII per la Tutela dell’Area Protetta



L’area montuosa del Matese, una delle zone naturali più pregiate della Campania, è stata recentemente oggetto di una segnalazione da parte del Corpo Civico Nazionale delle Sentinelle dei Bacini Idrografici Italiani (CNSBII). L’organizzazione ha denunciato la presenza di rifiuti abbandonati nei pressi del Rifugio Valle Santa Maria, a 1390 metri di altitudine nel Comune di Castello Matese. Questa pratica, che viola le normative vigenti sulla tutela ambientale, rappresenta un serio rischio per l’integrità di questa area naturale protetta.

I Rischi Ambientali nel Parco del Matese:
L’abbandono illecito di rifiuti in aree naturali protette come il Parco Regionale del Matese ha un impatto devastante sull’ecosistema. I rifiuti segnalati includono materiali di grandi dimensioni come mobili, terreno di scavo e altri rifiuti solidi, che deturpano il paesaggio e possono provocare la contaminazione del suolo. Secondo la Legge Regionale N. 33/1993, che disciplina la tutela dei parchi e delle riserve naturali in Campania, l’abbandono di rifiuti in queste zone costituisce una grave violazione delle misure di conservazione. La tutela di tali aree è fondamentale per preservare la biodiversità e garantire un ambiente sano per le generazioni future.

Dettagli della Segnalazione del CNSBII:
Il CNSBII ha effettuato la segnalazione il 16 settembre 2024, indicando la presenza di rifiuti abbandonati rilevati il 14 settembre 2024 nei pressi del Rifugio Valle Santa Maria. L’organizzazione ha fornito le coordinate precise del luogo e ha richiesto un intervento urgente per la rimozione dei rifiuti e la messa in sicurezza dell’area. Attraverso un’analisi temporale basata su immagini satellitari aggiornate al 2022 e 2023, è stato possibile stabilire che l’abbandono dei rifiuti è avvenuto dopo maggio 2023.

Un cumulo di terra e detriti abbandonati accanto a un edificio in pietra. Sono visibili anche rifiuti ingombranti, come divani e altri materiali, sul terreno erboso
Rifiuti ingombranti e materiali di scarto abbandonati vicino a un edificio nel Parco Regionale del Matese.

Richiesta di Intervento e Collaborazione con le Autorità:
La segnalazione è stata inoltrata alla Polizia Locale di Castello Matese, alla Prefettura di Napoli e ad altri enti competenti, tra cui il Parco Regionale del Matese e SMA Campania. Il CNSBII ha richiesto di:

  1. Avviare un accertamento urgente della situazione.
  2. Applicare le sanzioni amministrative previste dalla normativa regionale ai responsabili dell’abbandono dei rifiuti.
  3. Coinvolgere il Parco Regionale del Matese per l’intervento di bonifica e tutela dell’area.
  4. Verificare la presenza di sistemi di videosorveglianza per identificare i responsabili.
  5. Installare ulteriori sistemi di monitoraggio per prevenire futuri abbandoni di rifiuti.

L’Importanza della Protezione del Matese:
Il Parco Regionale del Matese è una delle aree naturali più preziose della Campania, caratterizzata da una biodiversità unica e da paesaggi di grande valore. L’abbandono dei rifiuti in questa zona non solo rappresenta un danno ambientale, ma compromette anche l’esperienza dei visitatori e l’integrità del patrimonio naturale. La collaborazione tra istituzioni, organizzazioni civiche come il CNSBII e cittadini è essenziale per garantire la protezione di questi luoghi.

Come Segnalare Casi di Abbandono Illecito di Rifiuti:
Il CNSBII incoraggia i cittadini a contribuire alla tutela dell’ambiente segnalando situazioni di abbandono illecito di rifiuti. Le segnalazioni possono essere inviate attraverso il sito ufficiale del CNSBII (www.cnsbii.it) o contattando le autorità competenti. La protezione del territorio è una responsabilità condivisa e ogni segnalazione può fare la differenza.

Unisciti all’Impegno per il Matese:
Il CNSBII chiede di essere aggiornato sugli sviluppi del caso e sulle azioni intraprese, al fine di monitorare l’evoluzione della situazione e collaborare attivamente con le autorità locali per la tutela dell’area. Proteggere il Matese significa proteggere una parte importante del patrimonio naturale della Campania.




Emergenza Rifiuti a Benevento: Intervento del CNSBII



Aggiornamenti sull’abbandono illecito di rifiuti in Contrada Separone, Airola

Il CNSBII ha ricevuto buone notizie dalla Città di Airola riguardo alla segnalazione di abbandono illecito di rifiuti in Contrada Sepalone. A seguito dell’accertamento sul campo, le autorità locali hanno avviato un procedimento amministrativo per l’emanazione di un’ordinanza sindacale, mirata alla rimozione dei rifiuti abbandonati, in conformità all’art. 192 del Decreto Legislativo 152/2006. Il CNSBII continuerà a monitorare l’evoluzione della situazione e a collaborare con le autorità competenti per garantire la protezione dell’ambiente.

La provincia di Benevento, come molte altre aree della Campania, sta affrontando una crescente emergenza legata all’abbandono illecito di rifiuti. Questo problema ha un impatto significativo sull’ambiente locale, con ripercussioni sulla salute pubblica e sulla sicurezza. In risposta a questa situazione critica, il Corpo Civico Nazionale delle Sentinelle dei Bacini Idrografici Italiani (CNSBII) è intervenuto con una nuova segnalazione riguardante l’accumulo di rifiuti pericolosi in un’area rurale del territorio.

I Rischi Ambientali in Provincia di Benevento:
L’abbandono dei rifiuti è un fenomeno che affligge diverse zone della provincia di Benevento. Secondo il rapporto dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Campania (ARPAC), nel 2023 sono stati registrati 741 casi legati ai rifiuti. Inoltre, ci sono stati 142 interventi nella “Terra dei Fuochi”​(arpac-in-cifre). Questi dati sottolineano la gravità del problema e il rischio costante di contaminazione e incendi, fenomeni già tristemente noti in questa regione. I rifiuti abbandonati includono spesso materiali altamente infiammabili, come guaine bituminose e frammenti di poliuretano, oltre a rifiuti ingombranti come materassi, aumentando il rischio di innesco di incendi e danni all’ecosistema locale.

Dettagli della Segnalazione del CNSBII:
Il CNSBII ha recentemente denunciato un caso specifico di abbandono illecito di rifiuti in un’area rurale della provincia di Benevento. Tra i rifiuti segnalati figurano materiali da costruzione e rifiuti solidi urbani, accumulati in prossimità di aree verdi. La presenza di questi materiali rappresenta non solo un degrado ambientale, ma anche un potenziale innesco per incendi, un problema che ha già colpito questa zona in passato.

Testimonianze e Documentazione:
Giulia, una volontaria del CNSBII, ha dichiarato: “Abbiamo ricevuto segnalazioni dai residenti preoccupati per la situazione. La presenza di questi rifiuti rende l’area un pericolo, specialmente durante i mesi più caldi, quando il rischio di incendi è elevato.” Sono state raccolte prove fotografiche e testimonianze locali che confermano la situazione allarmante e la necessità di un intervento immediato.

Richiesta di Intervento e Collaborazione con le Autorità:
Il CNSBII ha richiesto alle autorità locali un intervento tempestivo per l’accertamento della situazione e la rimozione dei rifiuti, sottolineando l’importanza della messa in sicurezza dell’area. In collaborazione con gli enti preposti, l’obiettivo è ridurre il rischio di incendi e prevenire ulteriori danni ambientali. Questa azione fa parte dell’impegno continuo del CNSBII per la tutela dei bacini idrografici e dell’ambiente in Campania.

L’Importanza della Segnalazione da Parte dei Cittadini:
Il CNSBII invita i cittadini a partecipare attivamente alla tutela dell’ambiente. Segnalare i casi di abbandono illecito di rifiuti è fondamentale per proteggere il territorio. I cittadini possono segnalare situazioni sospette attraverso il sito ufficiale del CNSBII (www.cnsbii.it) o contattando direttamente le autorità locali. La collaborazione tra comunità e organizzazioni civiche è essenziale per contrastare efficacemente il fenomeno e preservare la qualità dell’ambiente.

Dati e Impatto dell’Abbandono dei Rifiuti:
Il rapporto dell’ARPAC evidenzia l’urgente necessità di affrontare la questione dei rifiuti in Campania, evidenziando 4112 sopralluoghi e 5086 attività tecniche-istruttorie nel corso dell’anno​ (arpac-in-cifre). L’abbandono dei rifiuti può portare al rilascio di sostanze tossiche nel suolo e nelle acque sotterranee, causando un impatto negativo sugli ecosistemi e sulla salute della popolazione locale. È fondamentale continuare a sensibilizzare l’opinione pubblica e ad attuare misure di prevenzione per proteggere il nostro ambiente.

Unisciti all’Impegno per l’Ambiente:
Il CNSBII incoraggia tutti a rimanere vigili e a contribuire attivamente alla salvaguardia dell’ambiente. Ogni segnalazione può fare la differenza. Insieme, possiamo lavorare per un futuro in cui l’abbandono dei rifiuti sia solo un ricordo e il nostro territorio possa prosperare in sicurezza e armonia.




Il CNSBII Sollecita Screening Sanitario e Monitoraggio Ambientale per le Aree di Solofra e Montoro

Il Corpo Civico Nazionale delle Sentinelle dei Bacini Idrografici Italiani (CNSBII), attraverso il suo Coordinatore Nazionale, ha avanzato una richiesta urgente di screening sanitario e monitoraggio ambientale per le aree di Solofra e Montoro, colpite da una grave contaminazione delle falde acquifere profonde. Le indagini hanno rivelato la presenza di metalli pesanti come Arsenico, Piombo, Cromo VI, e altre sostanze pericolose, tra cui composti organici volatili (VOC), che rappresentano un serio rischio per l’ambiente e per la salute della popolazione locale e dei lavoratori.

L’intervento del CNSBII: Un Impegno per la Salute Pubblica

Il CNSBII ha inviato la richiesta il 9 agosto 2024 alle principali autorità competenti, tra cui l’ARPAC e l’ASL di Avellino, chiedendo un intervento tempestivo per affrontare i rischi sanitari e ambientali. Il Piano di Caratterizzazione della Regione Campania ha già evidenziato livelli di contaminazione significativi, con implicazioni che potrebbero estendersi anche ai comuni limitrofi.

“La nostra priorità è garantire che la popolazione di Solofra e Montoro sia adeguatamente protetta dai rischi legati alla contaminazione delle risorse idriche. La situazione è grave e richiede un’azione immediata da parte di tutte le autorità competenti,” ha dichiarato Michele Buscè, Coordinatore Nazionale del CNSBII.

Risposta dell’ARPAC: Un Quadro Analitico Completo, ma Serve di Più

L’ARPAC, nella sua comunicazione del 22 agosto 2024, ha confermato che le attività di monitoraggio ambientale sono attualmente in corso, ma ha dichiarato che non ci sono abbastanza elementi per giustificare ulteriori campagne di monitoraggio straordinario. L’ARPAC ha ribadito che il monitoraggio della qualità dell’aria è effettuato regolarmente nella zona industriale di Solofra, con una centralina fissa e un laboratorio mobile.

Tuttavia, l’ARPAC si è limitata agli aspetti tecnici e analitici, senza esprimere giudizi sulle implicazioni sanitarie, lasciando questo aspetto di competenza dell’ASL di Avellino.

Silenzio dell’ASL di Avellino: Necessario un Sollecito

Ad oggi, l’ASL di Avellino non ha fornito alcun riscontro alla richiesta di avviare uno screening sanitario, nonostante siano passati oltre 30 giorni. Il CNSBII ha quindi inviato un sollecito formale, sottolineando l’importanza di monitorare la salute della popolazione e dei lavoratori esposti a contaminanti tossici.

“Ci aspettiamo che l’ASL intervenga prontamente, poiché la tutela della salute pubblica è una priorità assoluta,” ha aggiunto Buscè.

Call to Action: Unisciti a Noi nella Richiesta di Azione

La situazione attuale richiede il coinvolgimento di tutta la comunità. Invitiamo i cittadini a:

  • Firmare la petizione per sollecitare l’ASL di Avellino ad avviare immediatamente gli screening sanitari necessari.
  • Contattare le autorità locali e chiedere un intervento rapido e deciso per la tutela della salute pubblica.

La petizione è in attesa di approvazione dal SENATO.

Aggiornamenti Costanti: Il CNSBII al Servizio della Comunità

Il CNSBII continuerà a monitorare la situazione e fornirà aggiornamenti continui sui progressi. Invitiamo i lettori a seguire il nostro sito per rimanere informati sugli sviluppi

Immagini e Grafici




Rifiuti Abusivi nelle Opere Idrauliche: Il CNSBII Segnala i Rischi di Inquinamento e Alluvioni

Discariche Abusive nelle Opere Idrauliche Post-Frana: Un Rischio per l’Ambiente e la Sicurezza Pubblica

Durante un’ispezione condotta dagli Osservatori Civici Campania, in collaborazione con il CNSBII (Corpo Civico Nazionale delle Sentinelle dei Bacini Idrografici Italiani), sono stati individuati numerosi siti di abbandono di rifiuti nelle opere idrauliche realizzate dopo la frana del 1998 a Sarno. La situazione rilevata è preoccupante: oltre 50 metri cubi di rifiuti sono stati scoperti lungo i canali di drenaggio, rappresentando una grave minaccia per la sicurezza idrogeologica e la salute pubblica.

Un Degrado Preoccupante: i Dati dell’Ispezione

L’area ispezionata include opere di fondamentale importanza per la difesa idraulica, oggi soffocate da un cumulo di rifiuti che comprende plastica, vetro, elettrodomestici dismessi, e materiali tossici. Questi rifiuti, oltre a deturpare il paesaggio, bloccano il corretto deflusso dell’acqua, aumentando il rischio di inondazioni durante le piogge.

Gli effetti sull’ambiente sono devastanti: la decomposizione dei rifiuti tossici inizia un lento processo di contaminazione del suolo e delle falde acquifere, esponendo la popolazione a rischi di salute, tra cui malattie respiratorie e altre patologie legate all’inquinamento.

Le Testimonianze e il Ruolo degli Osservatori Civici

Michele Buscè, coordinatore del CNSBII, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“È inaccettabile che opere fondamentali per la sicurezza idraulica siano trasformate in discariche abusive. Le autorità locali e nazionali devono intervenire immediatamente per bonificare queste aree e prevenire ulteriori danni ambientali. I nostri volontari hanno segnalato la situazione tramite l’app SMA Campania, evidenziando la gravità del problema.”

Questa iniziativa rientra nell’attività di monitoraggio degli Osservatori Civici Campania, che lavorano in sinergia con la Prefettura di Napoli, guidata dal Viceprefetto Ciro Silvestro, responsabile del contrasto ai roghi di rifiuti. Grazie al rinnovo del Protocollo di Collaborazione con la Prefettura, il CNSBII e gli Osservatori Civici hanno intensificato le segnalazioni e le attività di monitoraggio dei siti inquinati.

Le Conseguenze per la Salute Pubblica e l’Ambiente

Oltre ai pericoli immediati di alluvioni, l’abbandono indiscriminato dei rifiuti crea un ambiente favorevole alla diffusione di malattie. La presenza di materiali tossici come plastica e metalli pesanti può comportare conseguenze a lungo termine per l’ambiente e per la salute delle comunità locali.

I rifiuti abbandonati in aree strategiche per la sicurezza idraulica devono essere rimossi con urgenza, al fine di ripristinare il corretto funzionamento delle opere e prevenire ulteriori rischi.

Chiamata all’Azione: La Partecipazione dei Cittadini

I cittadini possono fare la differenza! Vi invitiamo a segnalare prontamente qualsiasi caso di discariche abusive attraverso l’app SMA Campania o contattando direttamente gli Osservatori Civici Campania. Insieme possiamo fermare questo degrado e proteggere il nostro territorio dalle catastrofi ambientali e dai rischi per la salute pubblica.




Gestione Acque Clorate da Gori S.p.A.: Risposta al CNSBII



Introduzione

Nel contesto della crescente preoccupazione per la qualità dell’acqua e la tutela dell’ambiente naturale, il Corpo Civico Nazionale delle Sentinelle dei Bacini Idrografici Italiani (CNSBII) ha recentemente posto domande significative a Gori S.p.A., un’azienda responsabile della gestione dell’acquedotto che alimenta il Rio Foce, un affluente del fiume Sarno. L’obiettivo era comprendere la gestione delle acque clorate nell’acquedotto e le misure adottate per garantire la qualità dell’acqua nel Rio Foce.

La Richiesta del CNSBII

Nella lettera inviata da Michele Buscé, Coordinatore Nazionale del CNSBII, erano contenute quattro domande chiave:

  1. Processo di Clorazione: Il CNSBII ha chiesto dettagli sul processo di clorazione delle acque nell’acquedotto, inclusi informazioni sulla quantità di cloro utilizzata, il metodo di clorazione e la frequenza di aggiunta del cloro.
  2. Declorazione delle Acque: Si è domandato se venissero adottate misure di declorazione delle acque prima dell’immissione nel Rio Foce.
  3. Concentrazione Massima di Cloro: È stata posta una domanda sulla concentrazione massima di cloro consentita nell’acqua immessa nel Rio Foce in conformità alle normative vigenti.
  4. Monitoraggio della Qualità dell’Acqua: Infine, è stata richiesta informazioni sulla frequenza e sui metodi di monitoraggio della qualità dell’acqua nel Rio Foce.

La Risposta di Gori S.p.A.

In risposta alle domande del CNSBII, Gori S.p.A. ha fornito dettagli importanti sulla gestione delle acque nell’acquedotto e nel Rio Foce. L’azienda ha specificato che le acque non utilizzate per l’accumulo o l’immissione nella rete acquedottistica vengono rilasciate nel Rio Foce senza subire alcun trattamento, mantenendo le stesse caratteristiche della sorgente. Inoltre, la disinfezione dell’acqua prelevata dalla Sorgente di S.M. La Foce avviene mediante l’aggiunta continua di Biossido di Cloro con un dosaggio prestabilito.

Conclusioni

Sulla base delle informazioni fornite da Gori S.p.A., sembra che l’acqua non venga clorata prima dell’immissione nel Rio Foce. Pertanto, le preoccupazioni sulla declorazione delle acque e sulla concentrazione massima di cloro possono essere superate. Tuttavia, il CNSBII continua a vigilare sulla gestione delle acque e sulla qualità dell’ambiente naturale.

Questa interazione mette in evidenza l’importanza della trasparenza e della collaborazione tra organizzazioni ambientali e aziende per garantire la tutela delle risorse idriche e dell’ecosistema circostante. La ricerca di ulteriori informazioni e la comunicazione aperta rimangono fondamentali per il raggiungimento di un ambiente sano e sostenibile.




In agosto i Sindaci contro l’inquinamento del Fiume Sarno



Emergenza inquinamento nel territorio di Scafati: Una richiesta di coordinamento alle istituzioni locali

Scafati, 9 Agosto 2023 – L’allarme inquinamento nel territorio di Scafati suona sempre più forte. Pasquale Aliberti, sindaco di Scafati, ha sollevato seri dubbi sulla situazione delle esalazioni malsane provenienti dal fiume Sarno e dai suoi affluenti, che stanno mettendo a repentaglio la salute dei cittadini e l’equilibrio ambientale. “Ogni anno, con l’arrivo dell’estate, molte zone del nostro territorio subiscono le esalazioni provenienti dal Fiume Sarno e dai suoi canali – spiega Aliberti – I nostri concittadini sono costretti a rinchiudersi in casa e in alcuni casi addirittura a ricorrere alle cure ospedaliere. Questa emergenza sanitaria richiede un’azione coordinata e preventiva da parte di tutti gli attori coinvolti.”

Il sindaco ha invocato la creazione di una cabina di regia permanente presso la Prefettura di Salerno per coordinare le azioni dei vari enti preposti al controllo ambientale. Aliberti ha indicato la necessità di coinvolgere Organismi di Polizia Giudiziaria, Enti Locali, il Consorzio di Bonifica Integrale e altre organizzazioni, al fine di adottare strategie efficaci per affrontare il problema e limitare le ripercussioni sulla salute pubblica.

Questo appello per un coordinamento istituzionale mira a creare un approccio unitario per risolvere l’emergenza, attraverso una programmazione condivisa che possa prevenire o almeno ridurre significativamente le esalazioni dannose. Il coinvolgimento di tutte le parti interessate è essenziale per affrontare questa sfida complessa e proteggere la salute dei cittadini.

Inquinamento del canale Fosso Imperatore a San Valentino Torio: Una lotta congiunta per la tutela dell’ambiente

San Valentino Torio, 11 Agosto 2023 – Nel tentativo di contrastare l’inquinamento del Canale Fosso Imperatore, il Comune di San Valentino Torio ha condotto un sopralluogo congiunto con il Consorzio di Bonifica e i Carabinieri locali. Il sindaco Michele Strianese, insieme all’Assessore all’Ambiente Pasqualina Garofalo e ad altre autorità, ha ispezionato il Canale Fosso Imperatore, testimoniando direttamente la situazione critica.

L’inquinamento del canale rappresenta una minaccia diretta per l’ecosistema circostante e la salute pubblica dei residenti. Nel corso dell’ispezione, sono state raccolte prove visive e campioni d’acqua che attestano la gravità del problema. Il coinvolgimento delle forze dell’ordine e delle autorità locali dimostra un impegno concreto per affrontare l’emergenza ambientale.

Il sindaco Strianese ha lanciato un appello agli industriali responsabili degli scarichi nel canale, esortandoli a rispettare rigorosamente le leggi ambientali e a considerare l’ambiente e la salute pubblica come priorità assolute. Questo sforzo congiunto per indagare sull’inquinamento e intraprendere azioni correttive è un passo significativo verso la salvaguardia dell’ecosistema locale e il benessere dei cittadini.

Controllo dell’inquinamento nel Canale Fosso Imperatore a Nocera Inferiore: Una lotta continua per la qualità dell’acqua

Nocera Inferiore, 11 Agosto 2023 – Le autorità locali di Nocera Inferiore hanno intensificato gli sforzi per affrontare l’inquinamento nel Canale Fosso Imperatore. In attesa del completamento dei lavori di rete fognaria e di altre misure preventive, la Polizia Locale e l’Ufficio Ambiente del Comune hanno eseguito prelievi di campioni d’acqua dagli scarichi industriali. Questa azione è finalizzata a comprendere appieno l’entità dell’inquinamento durante un periodo di intensa attività produttiva.

Questi sforzi dimostrano un impegno continuo nel monitorare e affrontare l’inquinamento idrico. La raccolta e l’analisi dei campioni d’acqua aiuteranno a identificare le fonti di inquinamento e a implementare misure adeguate per proteggere la qualità dell’acqua e l’ambiente circostante.

Progressi nel risanamento del fiume Sarno: Una speranza per l’ecosistema fluviale

Nocera Inferiore, 10 Agosto 2023La chiusura dello scarico di via Dentice D’Accadia a Nocera Inferiore nel torrente Solofrana. Nuovi passi avanti nel risanamento del bacino idrografico del fiume Sarno sono stati compiuti grazie all’azione di Gori, l’azienda responsabile dei lavori di completamento della rete fognaria. Lo scarico diretto nel torrente Solofrana è stato chiuso, rappresentando un importante passo in avanti nel processo di depurazione del fiume.

Questa iniziativa fa parte di un piano più ampio denominato “Energie per il Sarno“, che mira a ridurre l’inquinamento del fiume attraverso una serie di interventi mirati. Il piano prevede la chiusura di numerosi scarichi inquinanti entro il 2025 e l’estensione dei servizi di fognatura e depurazione a un vasto numero di abitanti.

L’impegno di Gori e delle autorità locali nell’affrontare l’inquinamento del fiume Sarno rappresenta un passo importante verso il ripristino dell’ecosistema fluviale e la tutela della salute pubblica. Il coinvolgimento attivo delle istituzioni e la trasparenza nei progressi compiuti sono elementi chiave per affrontare con successo le sfide ambientali.