Come denunciare i rifiuti abbandonati

Indice della Pubblicazione

Definizione di Rifiuto | Le Sanzioni | In caso di rifiuti abbandonati | Segnalazione/Denuncia | Cosa deve contenere la segnalazione | In caso di Discarica Abusiva | Cosa deve contenere la segnalazione? | Come segnalare la presenza di eternit in ambiente | Download Moduli Fac-Simile | Invia un Feedback


L’obiettivo del CNSBII è quello di generare cittadinanza attiva, rendendo autonomo il cittadino dinnanzi ad illeciti ambientali. In virtù di questo abbiamo stilato una pubblicazione che vi ritornerà utile all’atto della stesura di una segnalazione. Dopo aver documentato il tutto puoi inviarci per conoscenza la segnalazione, o farti assistere dal nostro personale volontario nella redazione del documento. Nella pubblicazione troverai tutte le indicazioni.

Se in montagna, pianura, sulla fascia costiera, in città, per strada o in qualsiasi luogo capita di vedere rifiuti abbandonati, si dovrebbe avere il dovere e il diritto di denunciarli alle autorità competenti al fine di tutelare l’ambiente e la tua stessa salute. Tra l’altro l’abbandono di rifiuti comporta delle sanzioni. Se ti trovi su di un’area montuosa, sui SBII – Sentieri dei Bacini Idrografici Italiani, del CAI o di altri Enti, oltre alla denuncia alle autorità, segnala la presenza di rifiuti abbandonati o la discarica alla Sezione del CNSBII territoriale usando questo modulo (clicca qui). Se hai già segnalato dovrai consegnarci gli atti prodotti in modo da evitare sovrapposizioni. La tua privacy sarà tutelata. Inoltre ad oggi è attivo un servizio di segnalazione 24su24 del CNSBII raggiungibile su Whatsapp, a questo link in modo da suggerirti cosa fare. (Fai buon uso del servizio, eventuali atti di uso improprio verranno segnalati all’autorità giudiziaria)

Il ruolo del cittadino nella difesa dell’ambiente è assolutamente importante e non secondario. Un cittadino consapevole dei propri diritti/doveri è una fonte necessaria e primaria per la tutela del territorio.


Definizione di “rifiuto”

Per rifiuto si intende qualsiasi sostanza o oggetto di cui il detentore si disfi o abbia l’intenzione o l’obbligo di disfarsi [Art. 183, D.L., n.152 del 3.4.2006]; i rifiuti sono divisi in categorie a seconda della provenienza, della potenziale pericolosità nei confronti dell’ambiente e della salute e della compromissione (modificazione) del luogo in cui sono abbandonati.

In caso di discarica abusiva la situazione è un po’ diversa rispetto al “semplice” abbandono.
Formalmente ci troviamo di fronte alla stessa tipologia di reato, cioè l’abbandono di rifiuti in un luogo non predisposto a tale scopo, ma si tratta di reati generati da due comportamenti diversi.
Infatti una discarica è un luogo in cui si ha l’abbandono di rifiuti in modo continuo e stabile (questo differenzia la discarica dall’abbandono dei rifiuti, che avviene in maniera occasionale e discontinua). Anche in questo caso occorre fare una segnalazione, facendo ancora più attenzione ai dettagli ed alla relativa descrizione (in particolare dell’area in cui si trova questa discarica e delle zone che sono nelle vicinanze, per esempio canali di irrigazione o corsi d’acqua).


Le sanzioni

Le norme in materia ambientale vietano l’abbandono ed il deposito incontrollato di rifiuti sul suolo e nel sottosuolo, così come è vietata l’immissione di rifiuti di qualsiasi genere, allo stato solido o liquido, nelle acque superficiali e sotterranee [Art. 192, D.L., n.152 del 3.4.2006]. L’abbandono dei rifiuti prevede una sanzione amministrativa pecuniaria ed inoltre il “colpevole” è tenuto a procedere alla rimozione, all’avvio al recupero o allo smaltimento dei rifiuti ed al ripristino dello stato dei luoghi (in caso di mancato ottemperamento può scattare l’arresto fino ad un anno).


Ecco come procedere per la segnalazione-denuncia

In caso di rifiuti abbandonati

La denuncia può essere fatta indistintamente al sindaco del Comune ove sono stati rinvenuti i rifiuti abbandonati, oppure alla Polizia Locale operante nel Comune dove è avvenuto il rilevamento.

Puoi segnalarne la presenza:
a voce (con dichiarazione che sarà trascritta dal pubblico ufficiale che la raccoglie); sia la polizia che l’ufficio del sindaco rilasceranno una copia della denuncia con timbro di ricevuta
per iscritto (via P.E.C. o a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno o con denuncia consegnata a mano).

E’ importante avere la conferma che la segnalazione sia andata a buon fine, soprattutto per non sentirsi dire di non aver ricevuto la segnalazione; ecco perché è consigliato utilizzare la raccomandata a/r. Nell’allegato 1 trovate un fac-simile di modulo per la segnalazione-denuncia. In caso di inerzia di questi due soggetti, e in caso di ritrovamento di rifiuti speciali o pericolosi* si può presentare la segnalazione-denuncia alla Procura della Repubblica a cui fa riferimento il Comune (*le modalità per la segnalazione dell’eternit sono riportate nell’ultima parte della pubblicazione).


La segnalazione va sempre sottoscritta. Ricordate bene che le segnalazioni e le denunce anonime spesso non vengono prese in considerazione.


Fondamentale è fornire in maniera completa i nostri dati in modo da essere facilmente raggiungibili per ulteriori chiarimenti da parte delle autorità.
Affinché la denuncia sia efficace è importante allegare foto o video dei rifiuti rinvenuti ed essere il più possibile esaustivi e precisi rispetto alla localizzazione dell’area, alla tipologia dell’area stessa, alla qualità e quantità dei rifiuti.
Conservate una copia della denuncia e delle foto/video che consegnate a supporto della
segnalazione.


Cosa deve contenere la segnalazione?

Nella segnalazione devono essere contenute in maniera sintetica ed esaustiva tutte le informazioni necessarie al ricevente per accertare in maniera rapida il fatto:
Localizzazione dell’area: si devono fornire le indicazioni precise su dove si trovi l’area; fornire l’indirizzo oppure le coordinate gps (anche tramite smartphone) è la soluzione ideale. Se siamo su un sentiero possiamo facilmente rintracciare il tratto di sentiero grazie alla cartina (es: Sentieri CAI e SBII).

Tipologia della zona: oltre ad indicare la tipologia dell’area (bosco, prato, corso d’acqua, …)
indicare se si tratta di un’area “aperta” oppure recintata o nella proprietà di qualcuno.
Quantità e qualità dei rifiuti: specificare se i rifiuti sono all’interno di contenitori, se sono chiusi o aperti, il numero di questi contenitori ed eventualmente odori particolari provenienti dai contenitori.

ATTENZIONE: evitate di fare gli eroi andando a frugare tra i contenitori senza protezioni adeguate. Lasciamo questo compito a chi sa come operare in certe situazioni!

Individuazione del momento in cui è avvenuto l’abbandono: se è noto possiamo anche
indicare il momento dell’abbandono. Es. se passo alla sera dalla strada X e ci ripasso al mattino e noto dei rifiuti abbandonati che non c’erano la sera prima è evidente che l’abbandono è avvenuto durante la notte;

Testimoni: possiamo anche inserire il nome o i nomi di altre persone che si sono accorti di quanto avvenuto.

Documentazione fotografica/video: supportare la segnalazione con del materiale fotografico o video è decisamente importante e necessario soprattutto per evidenziare e descrivere meglio la tipologia di rifiuti, la quantità e il loro stato. Non è necessario presentare tantissime fotografie, è importante che quelle consegnate siano ideali per far capire meglio la segnalazione.


In caso di discarica abusiva

La segnalazione avviene come in precedenza, ma occorre fare ancora più attenzione ai dettagli e alla relativa descrizione in particolare dell’area in cui si trova questa discarica.
La descrizione dettagliata, infatti, permette di capire subito se la discarica è autorizzata (ma, magari, non rispetta le regole) o se, addirittura, non è autorizzata (situazione ancora più grave). Nell’allegato 2 trovate un fac-simile di modulo per la segnalazione


Cosa deve contenere la segnalazione?

Localizzazione dell’area: si devono fornire le indicazioni precise su dove si trovi l’area; fornire l’indirizzo oppure le coordinate gps (anche tramite smartphone) è la soluzione ideale.

Tipologia della zona: oltre ad indicare la tipologia dell’area (bosco, prato, corso d’acqua, …)
indicare se si tratta di un’area “aperta” oppure recintata o nella proprietà di qualcuno e verificare la presenza nelle vicinanze di luoghi potenzialmente sensibili come corsi d’acqua etc.. Segnalare la eventuale presenza di strutture/edifici.
Quantità, qualità e stato di rifiuti: specificare se i rifiuti sono all’interno di contenitori, se sono chiusi o aperti, il numero di questi contenitori ed eventualmente odori particolari provenienti dai contenitori. Indicare se sono coperti o da cosa o se sono esposti alle intemperie, se sono interrati o se si trovano sotto a strutture temporanee.

ATTENZIONE: evitate di fare gli eroi andando a frugare tra i contenitori senza protezioni adeguate. Lasciamo questo compito a chi sa come operare in certe situazioni!

Testimoni: possiamo anche inserire il nome o i nomi di altre persone che si sono accorti di quanto avvenuto.
Documentazione fotografica/video: supportare la segnalazione con del materiale fotografico o video è decisamente importante e necessario soprattutto per evidenziare e descrivere meglio la tipologia di rifiuti e la quantità e il loro stato. Non è necessario presentare tantissime fotografie, è importante che quelle consegnate siano ideali per far capire meglio la segnalazione.


Come segnalare la presenza di eternit in ambiente

La presenza di materiali contenenti amianto non comporta di per sé un pericolo per la salute se il materiale è in buone condizioni e non viene manomesso.
Diverso è il discorso se si tratta invece di materiale abbandonato nell’ambiente, spesso in cattive condizioni di conservazione.

Abbandono di Rifiuti in San Marzano del Sarno
Rifiuti contenente amianto rinvenuti a San Marzano Sul Sarno.

Le segnalazioni devono essere fatte ai Dipartimenti di Sanità Pubblica delle Aziende Sanitarie Locali. Come per le segnalazioni precedenti occorre fornire delle indicazioni precise sulla localizzazione, allegando la documentazione fotografica.
Anche in questo caso al segnalazione va sottoscritta.
Consigliamo l’invio della segnalazione tramite mail, con richiesta della notifica di lettura come ad esempio la P.E.C. posta elettronica certificata.


Effettua il Download dei Fac-Simile per effettuare le segnalazioni


Nel caso in cui ci sia prova del fatto che la Pubblica Amministrazione crei inerzia nella rimozione dei rifiuti o che non ricevete alcuna risposta dagli enti Pubblici è necessario effettuare un Accesso Civico Generalizzato per conoscere tutte le informazioni ambientali, amministrative, lo stato della procedura di ripristino dei luoghi, il o i responsabili del procedimento e tutti gli atti prodotti.

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Torrente Solofrana e abbandono di rifiuti attiguo agli argini.

Prefazione alla Pubblicazione

Il CNSBII, è un gruppo volontario dell’Organizzazione di Volontariato Nuove Prospettive ed è formato da cittadini che in modo indipendente si attivano dinnanzi a delle criticità ambientali, problematiche di rischio idraulico e idrogeologico e tanto altro ancora. Ogni cittadino è tenuto alla sorveglianza del territorio ed abbattere la pigrizia e l’indifferenza civica che spesso alberga sia nei cittadini stessi ma anche nelle Istituzioni Pubbliche non a caso la Pubblica Amministrazione spesso cade in inerzia e ci si dimenticano le cose importanti da fare.


Il 1 marzo 2021, il nostro coordinatore è stato contattato da parte di dei cittadini al quale hanno segnalato l’abbandono di rifiuti in una di pertinenza viaria della Via Santa Maria a Favore di Mercato San Severino in provincia di Salerno. Il punto si trova al confine con Castel San Giorgio. I due comuni sono ricadenti nel Bacino Idrografico del Fiume Sarno e il punto di abbandono di rifiuti si trova nelle immediate vicinanze del Torrente Solofrana, quest’ultimo tributario maggiore dell’Alveo Comune Nocerino e del Fiume Sarno.

Il nostro coordinatore ha da subito chiesto ai cittadini presenti in loco quali fossero state le azioni intraprese da loro nella segnalazione alla Pubblica Amministrazione di questo punto, palesemente abituale, di abbandono di rifiuti. I cittadini rispondevano, sostanzialmente, che nulla avevano posto in essere. Allorché da subito è stato ricordato loro di intervenire tempestivamente, quando si verificano tali fenomeni di abbandono, poiché il tempo è un fattore determinante per la cessazione del disagio ambientale.


Immediatamente sono state prese tutte le indicazioni tecniche al fine di segnalare tempestivamente il sito alla Pubblica Amministrazione. Al fine di tutelare l’ambiente, i corsi d’acqua e il decoro urbano abbiamo provveduto a segnalare il tutto al Sindaco di Mercato San Severino, alla Polizia Locale, al Genio Civile Regionale sezione Salerno.

Ad oggi sono in atto le dovete attività di controllo del sito di abbandono di rifiuti da parte dei cittadini locali, da parte del nostro gruppo volontario e crediamo anche dalla Pubblica Amministrazione Locale. Da come è possibile visionare in foto i rifiuti possono anche potenzialmente creare problematiche all’accesso della sezione idraulica del corso d’acqua, inquinare quest’ultimo con il dilavamento dei detriti o dei rifiuti e un chiaro problema di decoro urbano.


A questa segnalazione abbiamo anche invitato il Comune di Mercato San Severino, a tutela dell’ambiente e delle casse comunali, (ricordando che la rimozione dei rifiuti è costosa) l’installazione di luci di strada in quell’area assenti e un qualche deterrente che limiti fortemente il fenomeno dell’abbandono. Inoltre abbiamo anche documentato come quel sito, dagli anni precedenti, sia un luogo abituale di abbandono dei rifiuti attraverso Google Maps.

Qui di seguito inseriamo il conto alla rovescia di 30 giorni per la rimozione della discarica. In caso in cui tale azione non verrà posta in essere effettueremo un accesso civico generalizzato al fine di conoscere, il responsabile del procedimento e gli atti pubblici prodotti. Sotto conto alla rovescia troverete le fasi istruite che concorrerebbero alla risoluzione del problema. Inseriremo anche i numeri di protocolli in modo che ogni cittadino, a tutela dell’ambiente, potrà farne accesso. Queste informazioni sottostanti devono esserne fatte buon uso ad ogni strumentalizzazione o abuso, l’Organizzazione ne prenderà severi provvedimenti.

2021-04-01T10:52:00

  giorni

  ore  minuti  secondi

fino a

alla Rimozione della discarica?

Cronologia delle interlocuzioni con la Pubblica Amministrazione.

  • 01 marzo 2021 invio della segnalazione da parte del CNSBII alla Pubblica Amministrazione

  • 22 marzo 2021 con n. protocollo 2021. 0149820 risponde al nostro organismo il Genio Civile Direzione Generale Lavori Pubblici e Protezione Civile, Unità Operativa Dirigenziale, Genio Civile Salerno; Presidio Protezioe Civile 50 18 07, ed invia il documento a: Sindaco di Mercato San Severino, Polizia Locale di Mercato San Severino, L’Organizzazione di Volontariato Nuove Prospettive-CNSBII, Consorzio di Bonifica Integrale Comprensorio Sarno, alla Provincia di Salerno Settore Viabilità e Trasporti Servizio Rifiuti e Bonifiche, citando: “La presente viene rimessa, per opportuna e debita conoscenza, alle varie Autorità aventi competenza in materia ambientale nonché al Consorzio di Bonifica Integrale Comprensorio Sarno trattandosi di corso d’acqua rientrante nel perimetro di competenza consortile”

  • 22 marzo 2021, il CNSBII, approfondisce il caso in merito a quanto citato dal Genio Civile che indica il Consorzio di Bonifica del Comprensorio Sarno come competente nella segnalazione, da nostre informazioni il Torrente Solofrana rientrerebbe nelle responsabilità di gestione della Regione Campania. In tal senso invieremo una richiesta di informazioni al Consorzio di Bonifica al quale chiederemo gli atti che comprovino la competenza ai propri uffici del corso d’acqua in questione. Si sta istruendo un documento che verrà inviato al Consorzio di Bonifica del Sarno.




Rifiuti nei Fiumi? Scopriamo il perché e cosa si può fare.

La pubblicazione è formata da più pagine

ATTENZIONE: Le immagini in questo articolo sono di proprietà del CNSBII, ne è vietata la riproduzione e lo scaricamento, gli unici autorizzati allo scaricamento e riproduzione sono gli uffici della Pubblica Amministrazione che hanno competenza nelle aree con rischio illustrate nella pubblicazione. Per ricevere le immagini ad alta risoluzione, per interessi giornalistici e per ulteriori informazioni Contattaci

Abbandono Discarica di rifiuti nel Controfosso Destro - Piccolo Sarno del Fiume Sarno in Scafati (Salerno)

In questi anni, innumerevoli volte il CNSBII ha documentato il rinvenimento di rifiuti di varia categoria abbandonati nei corsi d’acqua. In particolare nel Bacino Idrografico del Fiume Sarno. Quest’ultimo comprende un’area vasta e urbanizzata di oltre 700 km2, con la presenza di nuclei abitativi, aziendali-industriali. Questo territorio è vissuto da oltre 1,5 milioni di abitanti a cui bisogna aggiungerne un milione circa di persone che sono presenti sul territorio per lavoro, di passaggio o svago.

L’area urbanizzata dell’ Alto, Medio e Basso Sarno ha avuto la fortuna o sfortuna della creazione di una infinità di servizi rivolti al cittadino proprio per rendere agevole e più veloce le richieste o domande della popolazione locale e di transito. Tra queste domande, vi è una tra le più importanti, di non restare letteralmente sommersi dai propri rifiuti.



Rifiuti Solidi Urbani, inviati all’incenerimento.

I rifiuti, un tempo, e fino agli anni settanta, venivano sostanzialmente interrati in delle discariche comunali che tutt’oggi sono presenti nelle nostre città e che aspettano di essere bonificate. Successivamente si era compreso che dai rifiuti si poteva trarre vantaggio economico, finanziario, sanitario e di benessere sociale e si è pensato di inserirli in un sistema circolare: Il Ciclo dei Rifiuti.

Produciamo rifiuti che possano essere riutilizzati più o meno all’infinito. Ad oggi però, constatiamo che non vengono effettuate rigorose politiche di riduzione della produzione dei rifiuti, quindi si punta sempre più a riciclare che a diminuire la produzione di rifiuti. Inoltre da quando si è scoperto che bruciando i rifiuti si poteva avere energia, sono nati gli inceneritori che ora hanno bisogno sempre più di rifiuti per non arrestare la propria produzione, ammortizzare i costi di creazione dell’impianto e guadagnarci, fare business. Avere alte performance di riciclo non vuol dire a tutti i costi che stiamo andando verso la direzione giusta, stiamo solo intercettando più rifiuti da differenziare. Se poi andiamo nel merito ci rendiamo conto che la popolazione locale, in alcuni luoghi, è vero che conferisce differenziando il rifiuto, ma non lo conferisce di qualità e quindi quando i comuni vanno a trasportare i rifiuti nei centri appositi aumenta lo scarto e diminuiscono le percentuali di differenziato e lievitano i costi.




Discarica Comunale in San Marzano Sul Sarno (Sa) a ridosso del Fiume Sarno e del Canale Fosso Imperatore


La vera azione da fare è ridurre la produzione di rifiuti.

Per arrivare agli obiettivi di ridurre i rifiuti bisogna generare delle azioni comuni a livello globale. Restando con i piedi per terra, proseguiamo su quanto oggi riusciamo a fare anche se “zoppicando”, cercando di investire sul futuro e non perdendo tempo utile al fine di sviluppare in modo eco sostenibile la società a favore dell’ambiente.

Ritornando al perché di questo articolo, entriamo nel merito della questione e comprendiamo il motivo del ritrovamento dei rifiuti nei corpi idrici superficiali.

I motivi sono principalmente due e generati dalla cittadinanza:

  1. Abbandono diretto
  2. Caduta accidentale

Nel primo punto, l’abbandono diretto, vi è la volontà del cittadino di buttare via i rifiuti nei luoghi non autorizzati. Il Cittadino oltre a rappresentare se stesso, potrebbe rappresentare anche il capo d’azienda, un operaio, un politico ecc…, questo vuol dire che non è solo “il cittadino” ad inquinare ma anche il ruolo che ricopre nella società.

Nel secondo punto si parla di caduta accidentale del rifiuto che nel nostro caso finisce nei corsi d’acqua a sua volta per svariati motivi: tra questi, principalmente l’abbandono voluto e l’accidentalità.



Da quando è stato attivato il “Porta a Porta” nei nostri comuni, i rifiuti vengono conferiti dinnanzi al civico dell’abitazione; in una alluvione avvenuta a Castel San Giorgio in provincia di Salerno abbiamo constatato che in un quartiere, i cittadini la sera, avevano conferito la plastica e l’alluminio fuori dalla propria abitazione. Questa zona si trova proprio a ridosso di un’area montuosa, i nubifragi che si abbatterono sui versanti in quei giorni fecero dilavare i rifiuti posti alla porta dei cittadini a valle, i quali oltre a riversarsi in strada finirono in un canale del Consorzio di Bonifica del Sarno collegato al Torrente Solofrana, quest’ultimo, il tributario maggiore dell’Alveo Comune Nocerino e poi Fiume Sarno.

Una parte di questi rifiuti restarono incastrati nel canale di Bonifica e una buona parte andarono persi in Torrente e da lì poi in mare. In quell’anno, il CNSBII invio una comunicazione a tutti i Sindaci del Bacino Idrografico suggerendo di emettere delle ordinanze di divieto di conferimento dei rifiuti nelle allerte idrologiche, idrogeologiche e di forte vento. Questi fenomeni atmosferici secondo i nostri dati, contribuiscono fortemente al rilascio di rifiuti nei corpi idrici superficiali.



Quante volte ci è capitato di vedere rifiuti galleggiare o depositati in acqua a bordo strada o nei canali?

Nelle immagini una discarica di rifiuti rinvenuta dal CNSBII in un vallone cementato nel comune di Siano (Sa), ricadente nel Bacino Idrografico del Fiume Sarno. Il Vallone creato artificialmente post eventi franosi su Sarno, ha uno sbocco finale in una vasca di assorbimento denominata San Vito di Siano.

Oltre ad averceli depositati qualcuno, sono anche il frutto della cattiva gestione del conferimento del rifiuto. Se tutti, compresi cittadini e istituzioni, riuscissero a gestire il controllo dei rifiuti in modo ottimale, il rischio di contaminazione dei corpi idrici superficiali si abbatterebbe di molto.

Come sappiamo, i rifiuti sui territori fortemente antropizzati, sono abbandonati un pò ovunque in particolare nei posti più dimenticati. Intercettarli e conferirli deve essere l’obiettivo da raggiungere.

L’immagine in testa alla pubblicazione, che richiama l’abbandono o la caduta accidentale dei rifiuti nel corso d’acqua Controfosso Destro, chiamato dalla popolazione circostante all’area, Piccolo Sarno, non è altro che il risultato di quanto abbiamo già scritto in questo articolo. In questo caso ha contribuito un aspetto molto importante, le alluvioni. Infatti quest’area nel mese di marzo, ha subito delle inondazioni e allagandosi strade e campi, tutti i rifiuti presenti in questi sono stati trascinati dalla corrente nei corsi d’acqua. Non è stato solo questo aspetto a generare il deposito di rifiuti nel controfosso, ma anche l’inciviltà di qualche cittadino che ha ritenuto opportuno violare le norme ambientali riversando i propri rifiuti o in qualche punto del canale o nel punto in foto.



Il Cnsbii, proporrà ai Sindaci del Bacino del Sarno, di nuovo, di rivalutare il conferimento dei rifiuti nelle vicinanze dei corsi d’acqua essendo un dato di fatto quanto accade, ma che parallelamente deve essere portato avanti da azioni deterrenti nei confronti dei criminali che riversano quintali di rifiuti ogni giorni nei Bacini Idrografici in particolare in quello del Fiume Sarno.

Come avrete potuto comprendere in questo caso, non sono solo i reflui urbani e industriali ad inquinare i corsi d’acqua, ma anche i rifiuti solidi urbani che secondo dei nostri studi, ammontano addirittura a circa 30 quintali al giorno che transitano nei corpi idrici superficiali del Bacino del Sarno.




Fognature, Industria e l’Arrivo dell’Estate. Ci prepariamo ad un Lockdown del Servizio Idrico Integrato?

di Michele Buscè

I comparti industriali che operano principalmente durante il periodo estivo incominciano a programmare di questi tempi la stagione lavorativa, da qui a breve si inizieranno a pianificare tutte le azioni e interventi da realizzare nei reparti in cui vengono lavorati i prodotti conservieri che arriveranno sulle tavole di milioni di Italiani, Europei e Extra Europei. Gli operatori stagionali iniziano a lavorare e si preparano nel ricevere la chiamata dell’avvio dei lavori, si muove una grande economia che per circa quattro mesi apporta ingressi di denaro utili al sostentamento di migliaia di famiglie, in particolare, in questo periodo storico dato dal Covid19 che sembrerebbe accompagnarci per diversi anni ancora.

Ma per poter dare vita a tutto quello che vediamo, sentiamo dire, raccontare e poi mangiare, vi è bisogno di acqua.

Attività della Lavorazione dei Pomodori

Acqua che viene emunta dal sottosuolo attraverso Pozzi interni alle industrie o trasportata dal Servizio Idrico Integrato. Quindi, le acque entrano nell’industria e quest’ultima lavora gli ortaggi, verdura e frutta che verranno poi conservate e distribuite alla piccola, media e grande distribuzione.

Acqua che come abbiamo descritto viene captata dal sottosuolo, in grandi quantità, sfruttando i bacini idrologici sottostanti e riversata depurata, nella pubblica fognatura o direttamente nel corpo idrico superficiale, posto di solito vicino all’industria.

Quindi, il riversamento di reflui depurati nella pubblica fognatura, l’immissione nel corpo idrico superficiale e la depurazione delle acque, sono a tutti gli effetti le grandi problematiche che si riscontrano su tutti i Bacini Idrografici Italiani. In particolare con questa pubblicazione ci soffermiamo nel Bacino Idrografico del Fiume Sarno dove centinaia di industrie, a maggioranza conserviere, della lavorazione non conservata di frutta ortaggi e verdura, della lavorazione delle Pelli, ed altre industrie ancora, potrebbero o aggravano la condizione dei corsi d’acqua.

A questo bisogna aggiungere, l’atavico problema dei comuni che non sono collettati ai depuratori e che riversano tale e quale i reflui civili e industriali nei corsi d’acqua.

Nell'immagine il canale Rio Secco inondato da reflui fognari provenienti dalla zona industriale di Mercato San Severino-Fisciano. I reflui in foto provengono dallo scaricatore di piena fognario attivatosi a monte.
Nell’immagine il canale Rio Secco inondato da reflui fognari provenienti dalla zona industriale di Mercato San Severino-Fisciano. I reflui in foto provengono dallo scaricatore di piena fognario attivatosi a monte.

Accadono quindi, fenomeni inquinanti di varia origine, tra questi, l’attivazione degli scaricatori di piena fognari che una volta raggiunto il livello massimo di trasporto di reflui, per emergenza riversano i reflui, di solito, nelle canalizzazioni. Questo può capitare per diversi motivi, come per l’occlusione delle condotte fognarie, per un malfunzionamento tecnico o anche per l’eccessivo trasporto di acqua reflue, le quali, entrando in eccesso in fogna, attivano gli scolmatori di piena riversando i reflui in un corpo ricettore superficiale.

I Sindaci del territorio possono essere anche loro fondamentali in questo processo di attenzione e controllo, poiché spetta anche a loro attraverso gli uffici tecnici valutare se le aree industriali del proprio comune, in una prospettiva futura possono sovraccaricare un impianto fognario e richiederne quindi l’ammodernamento o la creazione. In alcuni casi, forse molti, si edificano le zone industriali con l’assenza dei sottoservizi come ad esempio un adeguato impianto fognario o un depuratore dedicato dell’area industriale. In alcuni casi non si valuta un fattore importante quando si creano le aree industriali, magari anche serviti da sotto servizi fognari ma che non hanno un recapito collettato ad un depuratore, riversando i reflui nei fiumi, torrenti e canali. Ad esempio altro fenomeno è la non presenza di sottoservizi nell’area industriale e l’azienda richiede l’immissione dei reflui nei canali vicini, promettendo di depurare i reflui adeguatamente. La cronaca giudiziaria ci ricorda che questa promessa spesso non viene mantenuta.

Quanto descritto sopra, accade spesso, ed allora il CNSBII, sta attivandosi per sollecitare gli industriali del territorio ricordandoli stare bene attenti a regolare il prelievo e l’uscita delle acque dalla propria industria e che vengono poi immesse, depurate a regola d’arte, si spera, in fognatura. Il fine di tutto questo deve essere di non sovraccaricare eccessivamente l’impianto di trasporto dei reflui e limitare o annullare l’attivazione degli scaricatori di piena, il carico di inquinanti nei fiumi.

Inoltre stiamo attivandoci anche per interloquire con i Soggetti Gestori del Servizio Idrico Locale al fine di chiedere di prestare la massima attenzione all’apparato fognario, magari intensificando i controlli nei “periodi caldi” in particolare nel periodo estivo e pre estivo e di avviare una serie di controlli, per quanto a loro è concesso, per attenzionare eventuali prelievi non regolari, sappiamo bene che questo accade, lo sanno bene i Soggetti Gestori e lo sanno bene tutti, quindi se si sa, si deve contrastare questo fenomeno.

La nostra non è un’accusa, ma un dato di fatto provato dalle tante indagini portate a termine dalle forze dell’ordine che documentano irregolarità in merito alla depurazione delle acque ed al prelievo di quest’ultime.

2016 - Nell'immagine l'impianto di Depurazione di Mercato San Severino in evidente stato di assenza di Depurazione delle Acque
2016 – Nell’immagine l’impianto di Depurazione di Mercato San Severino in evidente stato di assenza di Depurazione delle Acque

Cercheremo di avere un incontro anche con le Associazioni di Categoria che raggruppano le industrie locali con l’obiettivo di portare a conoscenza le problematiche che uno sproporzionato prelievo delle acque, superando i limiti imposti, potrebbe arrecare in primis all’ambiente e poi anche all’apparato fognario nel momento in cui si attivano gli scaricatori di piena e nel caso in cui arrivano reflui non conformi negli impianti di depurazione che sappiamo essere, non in un buono stato di salute.

Gli Scaricatori di Piena dovrebbero attivarsi solo in casi di emergenza e durante le abbondanti piogge di solito a carattere di nubifragio.

L’interesse civico affinché il tutto proceda per il meglio, rientra negli obblighi morali del cittadino attivo che tenendo al proprio territorio si attiva, legittimamente, al fine di scongiurare la creazione di criticità ambientali che possano giovare la salute dei corsi d’acqua.

Il Bacino Idrografico del Fiume Sarno vive due stagioni, quella del Rischio Idraulico e l’aumento dell’Inquinamento in Estate.

Alluvione del 2015 a Mercato San Severino nella frazione di Sant'Angelo
Alluvione del 2015 a Mercato San Severino nella frazione di Sant’Angelo

Per quanto riguarda il comparto della Depurazione sia Industriale che Regionale, l’arrivo dell’estate è una dura prova per l’impiantistica depurativa. Infatti, è palese ormai, che gli impianti di Depurazione Regionali della Campania, in particolare quelli presenti nel Bacino Idrografico del Fiume Sarno, ricevono una quantità, quantificabile in migliaia di tonnellate, di rifiuti e reflui.

I reflui liquidi industriali, che si mischiano con i reflui civili, arrivano nell’impianto di depurazione, in alcuni casi rendono difficile la depurazione delle acque poiché alcune industre non attivano i depuratori interni o non li tengono efficienti, e quindi, non solo immettono reflui liquidi non depurati ma rilasciano anche rifiuti solidi come ad esempio gli scarti vegetali (es. pelature di pomodori, steli della pianta ecc..) che sovraccaricano l’impianto di depurazione il quale restituisce acque non depurate. Il tutto poi si ripercuote sulla tariffa del Servizio Idrico Integrato.

Tutto ciò non è assolutamente tollerabile, ma siamo a conoscenza che non si risolveranno da qui a poco tutte queste problematiche. Immaginiamo però che l’interesse primario per l’industria locale è lavorare bene in pieno rispetto delle norme ambientali mentre per i Soggetti Gestori del Servizio Idrico Integrato è offrire un servizio ottimale alla gestione della risorsa idrica a tutti.

Investiremo anche l’Ente Idrico Campano in questo viaggio di consultazioni al fine di renderlo partecipe e di portarlo a conoscenza della problematica anche chi è l’Organo di Governo sulla gestione ottimale della Risorsa Idrica. Cercando di attivarsi da subito in campagne comunicative che diffondano anche queste buone pratiche, oltre a la perenne campagna della diminuzione degli sprechi della risorsa idrica.

Come nostra abitudine in piena trasparenza pubblicheremo gli incontri, che e se, si andranno a realizzare in modo da rendere in opendata l’interno processo di consultazione civica e associativa. Quindi di seguito verranno pubblicati gli obiettivi raggiunti di volta in volta.

LE IMMAGINI SONO DI PROPRIETA’ DEL CNSBII, E’ VIETATO LO SCARICAMENTO. PER CHIEDERE LE AUTORIZZAZIONI CONTATTACI




San Marzano Sul Sarno, individuata discarica di Rifiuti in periferia.

Il CNSBII, nei giorni scorsi ha individuato dei siti, dove da diversi anni, vi un abbandono incontrollato di rifiuti. Le aree individuate sono in un comune della Provincia di Salerno, San Marzano Sul Sarno. Le aree interessate dallo scarico e abbandono dei rifiuti, sono periferiche. Aree isolate che diventano preda di criminali, aiutati dall’isolamento delle aree di campagna, assenza di illuminazione, della non presenza della video sorveglianza e in primis da una cultura criminale che ad oggi ancora alberga nell’indole di alcuni cittadini.

Nei sopralluoghi effettuati, si è riscontrato la presenza dei rifiuti in una via di campagna, nelle vicinanze del Rio Mannara, affluente in secca del Rio Squazzatorio. Entrambe i canali fanno parte del Bacino Idrografico del Fiume Sarno.

Nel primo sito di abbandono di rifiuti, suddiviso in due aree viciniore, si constata la presenza di diversi materiali tra cui: rifiuti ingombranti, pneumatici, imballaggi in plastica e rifiuti urbani indifferenziati, vetro, buste di rifiuti solidi urbani non differenziati e sfalci di potatura, paraurti di automobili.

L’area ha una superficie di circa 400 metri quadri.

In un successivo sopralluogo ci siamo recati sull’Alveo Comune Nocerino, canale artificiale che collega le acque dei Torrenti Solofrana e Cavaiola al Fiume Sarno.

E’ stata riscontrata la presenza di rifiuti in Amianto dalla natura compatta. Trattasi di una copertura di un qualche capanno che il proprietario o chi per esso incaricato, si è sbarazzato dei rifiuti pericolosi abbandonandoli sull’argine del Canale. Un grave atto di abbandono poiché i rifiuti contenenti amianto sono pericolosi e quindi estremamente nocivi per la salute e per l’ambiente. Delle aree sono presumibilmente private ma senza la presenza di recinzioni o delimitazioni che ne indicassero la natura privata dell’area. Gli eventuali proprietari dell’area saranno poi tenuti alla eventuale bonifica dell’area.

Ogni qualvolta si individuano rifiuti di questo tipo, sale la preoccupazione che questi vengano incendiati.

A tale proposito e di urgenza abbiamo inviato una comunicazione al Sindaco di San Marzano Sul Sarno, alla Polizia Locale, alla Locale Stazione dei Carabinieri per metterli a conoscenza di quanto rinvenuto. Inoltre abbiamo inviato la stessa segnalazione al Genio Civile Regionale alla sede di Salerno, poiché l’argine dell’Alveo Comune Nocerino rientra nelle competenze del su detto ente.

Diventa Osservatore Civico e Vedetta Antincendio e Entra in Azione!

Invitiamo la popolazione locale di prestare la massima attenzione alle aree particolarmente isolate del territorio di San Marzano Sul Sarno poiché diversi sono i punti da noi individuati che sono soggetti ad abbandono di rifiuti. Con la presenza costante degli organi di controllo comunali, delle Forze dell’Ordine, ed in particolare modo della Cittadinanza potranno diminuire drasticamente gli episodi di abbandono. Solo con un patto tra cittadinanza e Istituzioni e la diffusione massiva dell’Educazione Civica in ogni livello della società si potrà definitivamente arginare questa piaga.

Anche per questa segnalazione avviamo il nostro cronometro che ha la scadenza dai 30 giorni dalla segnalazione, allo scadere di questi giorni chiederemo un accesso civico generalizzato al fine di avere notizie, per quanto ci è concesso sapere, sugli sviluppi della segnalazione.

ATTENZIONE: Le immagini in questo articolo sono di proprietà del CNSBII, ne è vietata la riproduzione e lo scaricamento, gli unici autorizzati allo scaricamento e riproduzione sono gli uffici della Pubblica Amministrazione che hanno competenza nelle aree con rischio illustrate nella pubblicazione. Per ricevere le immagini ad alta risoluzione, per interessi giornalistici e per ulteriori informazioni Contattaci

2021-04-15T18:23:00

  giorni

  ore  minuti  secondi

fino a

Scadenza dei 30 gg dal deposito della segnalazione

  • 16 marzo 2021: Invio della Segnalazione

    Ricezione dell’atto da parte del Comune di San Marzano Sul Sarno n.prot. 3660 del 17.03.2021

    Ricezione dell’atto da parte della Direzione Generale Lavori Pubblici e Protezione Civile Unità Operativa Dirigenziale Genio Civile di Salerno; Presidio Protezione Civile 50 18 07 n.154001 del 22.03.2021

  • 18 marzo 2021: Notifica avvenuta registrazione protocollo n. 3660 del 18-03-2021 – POSTA CERTIFICATA: Segnalazione e abbandono di rifiuti / discarica in San Marzano Sul Sarno in Via Prima Traversa di Via Manzoni e Via Pio La Torre” è stato inviato da protocollocomunedisanmarzanosulsarno@pec.ancitel.it

  • 17 marzo 2021: La Polizia Locale di San Marzano Sul Sarno con nota protocollo n. 3621 del 17.03.2021 depositata al Comune di San Marzano Sul Sarno con Verbale Accertamenti Urgenti (art.354 comma 2 c.p.p.) con protocollo interno della Polizia Locale 112/2021 effettua l’accertamento della segnalazione del CNSBII, il su detto ente di polizia effettuava quanto dovuto e delimitava l’area interessata dal deposito di amianto comunicando con l’ufficio ambiente comunale il quale avvierà tutti gli adempimenti secondo normativa vigente.

  • Nata del 29 marzo 2021: Il CNSBII nota che nelle comunicazioni effettuate dalla Polizia Locale il 17.03.2021 con protocollo al Comune n. 3621 accompagnate da Verbale Accertamenti Urgenti sui Luoghi (art. 354 comma 2.c.p.c.) n. 112/2021 ed indirizzate al Sindaco di San Marzano Sul Sarno, all’U.O.D. 50 18 07 e al Responsabile del Settore Lavori Pubblici e Manutenzione Ufficio Ambiente nella verbalizzazione effettuata dall’organo di Polizia Locale notavamo un ipotetico errore (da verificare) di trascrizione del n. di protocollo di deposito della nostra prima segnalazione del 16.03.2021. Infatti si fa nota che il comune di San Marzano Sul Sarno, con probabile risponditore automatico di protocollo atti, ci comunicava con risposta il 16.03.2021 che il numero di protocollo è il n. 3660 mentre nel Verbale Accertamenti Urgenti sui Luoghi (art. 354 comma 2.c.p.c.) n. 112/2021 la Polizia Locale indicava il n. protocollo 3606. Il CNSBII annota l’evento come ipotetico errore di trascrizione da parte dei verbalizzanti o degli uffici comunali e chiederà chiarimenti agli uffici preposti.

  • 29 marzo 2021: Il CNSBII nelle azioni di trasmissioni degli atti tra vari enti, nota che non si menziona nessun sopralluogo in Prima Traversa Manzoni ove insiste l’abbandono di rifiuti in una probabile proprietà privata. Il CNSBII, si riserva di approfondire e per quanto gli è permesso sapere, se gli uffici a cui è arrivata la nostra segnalazione si siano attivati al fine di individuare le aree soggette ad abbandono di rifiuti posta in Prima Traversa Manzoni nelle vicinanze del Rio Mannara.

  • 29 marzo 2021: La Direzione Generale Lavori Pubblici e Protezione Civile Unità Operativa Dirigenziale Genio Civile di Salerno; Presidio Protezione Civile 50 18 07 con protocollo n. 2021 . 0167490 del 29/03/2021 alle 08.22 invia una comunicazione al Sindaco di San Marzano Sul Sarno Settore Ambiente protocollocomunedisanmarzanosulsarno@pec.ancitel.it, alla Polizia locale del Comune di San Marzano Sul Sarno poliziamunicipale.sanmarzanosulsarno@cert.irpinianet.eu, Stazione dei Carabinieri tta38766@pec.carabinieri.it, ai Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico – Salerno noesacdo@carabinieri.it e tsa27529@pec.carabinieri.it, al CNSBII, Alla Provincia di Salerno Servizio Rifiuti e Bonifiche archiviogenerale@pec.provincia.salerno.it, alla U.O.D. 50 17 09 Autorizzazioni ambientali e Rifiuti Salerno uod.501709@pec.regione.campania.it, al Consorzio di Bonifica Integrale Comprensorio Sarno protocollo@pec.bonificasarno.it, tramite protocollo web alla Direzione Generale Difesa del Suolo ed Ecosistema 50 06 00: comunica che non è di loro competenza la rimozione dei rifiuti in segnalazione in via Pio La Torre e rimette per quanto di eventuale competenza alle varie Autorità aventi compiti in materia ambientale, nonché per debita conoscenza al Consorzio di Bonifica Integrale Comprensorio Sarno trattandosi (secondo l’U.O.D. 50.18.07) di corsi d’acqua rientranti nel perimetro di competenza consortile.




Segnala Discariche e Roghi con l’App SMA CAMPANIA

Scarica l’app SMA Campania.

Locandina di promozione dell’ App SMA CAMPANIA

La semplicità e l’immediatezza al servizio della comunità.

Sma Campania

1La SMA CAMPANIA – società della Regione Campaniafa parte della cabina di regia del Patto sulla terra dei fuochi coordinata dall’incaricato del Ministero dell’Interno per gli incendi di rifiuti in Campania.

La rete di rapporti tra le istituzioni e i cittadini, ha consentito di realizzare un sistema innovativo per la raccolta di informazioni e segnalazioni geo-referenziate, relative ai siti oggetto di sversamento illecito e all’incendio di rifiuti.

Attraverso questa app, disponibile per Android e per Iphone su Google Play e sull’Apple Store, potrai fornire il tuo contributo attivo, e favorire un rapido intervento sul territorio campano. Per inviare una segnalazione è sufficiente scaricare l’app, aprirla e dopo aver compilato i dati richiesti, inquadrare con la fotocamera del cellulare l’evento e scattare una foto.

Semplice come un selfie, utile come una chiamata di emergenza.

1Alcuni testi di questa pubblicazione sono stati copiati dal sito Istituzionale della Sma Campania.

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I nostri volontari sono hanno anche la qualifica di Osservatore Civico e Vedetta Antincendio specializzati nella individuazioni di criticità ambientali, sa come segnalare alle autorità di controllo quanto da loro rinvenuto. Segue le segnalazioni e dialoga diplomaticamente con la Pubblica Amministrazione al fine di risolvere la criticità con eventuali ripristini delle aree soggette a inquinamento.


Attenzione:
L’Applicativo è operativo per tutta la Regione Campania, i dati inviati vengono vagliati da operatori che dopo aver consultato la segnalazione e se ritenuta di approfondimento, questa viene inserita in un database consultato dalle varie forze dell’ordine operanti sul territorio. Purtroppo ad oggi sembrerebbero essere state riscontrate difficoltà di comunicazione delle segnalazioni ai comuni non rientranti nel “Patto della terra dei Fuochi”, quindi consigliamo sempre di: oltre che inviare la segnalazione con l’applicativo di redarre un documento dove viene redatta una relazione sul rinvenimento della discarica/abbandono di rifiuti e inviarlo al Sindaco del comune ove insiste il sito inquinato, alla Polizia Locale e alla Locale Stazione dei Carabinieri. Se volete essere assistiti contattateci cliccando qui.




Diventa Osservatore Civico

Impegno civico a tutela dell’Ambiente

Leggi le informazioni prima di aderire!


QUESTA CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE E’ VALIDA SOLO PER LA CAMPANIA

Tutela dell’Ambiente
Il patrimonio dell’Umanità i Boschi e le Foreste

L’osservatore civico è un cittadino che autonomamente si dona alla missione di tutelare l’ambiente, opera sia da solo che in gruppo con altri osservatori civici.

Individuazione Discariche
Una discarica di rifiuti in un’area Montana

Individua punti di abbandono e di discariche illecite di rifiuti, da solo o con altri Osservatori segnala alle autorità i Siti Inquinati chiedendone il ripristino dell’area.

Roghi di Rifiuti e Montani
Incendio in un Bosco

E’ una Vedetta Antincendio. Si occupa di tenere sotto osservazione i versanti montani e i siti di discariche che corrono il rischio di essere incendiate da criminali.


Puoi dare un contributo importante nel periodo degli incendi Boschivi, diventando Osservatore Civico automaticamente diventi anche Vedetta Antincendio Civica, il CNSBII, ti da l’opportunità di vivere un’esperienza unica a tutela dei Boschi e delle Foreste.

Monica Calvanese – Vice Coordinatrice CNSBII


L’Osservatore civico si assume, volontariamente e gratuitamente, il compito di segnalare le situazioni di particolare criticità ambientale, come roghi, abbandono di rifiuti, sversamenti in acqua o emissioni in aria alle Istituzioni competenti. Sono tutti fenomeni suscettibili di ricadute igienico-sanitarie e pertanto é importante che le segnalazione vengano fatte tempestivamente affinché la risposta e la soluzione delle criticità segnalate possa essere rapida ed efficace.

A tale scopo gli Osservatori Civici possono avvalersi di un’App messa a punto dalla SMA CAMPANIA, società in house della Regione Campania, storicamente impegnata nelle attività di prevenzione e contrasto degli incendi boschivi.

L’app, una volta installata sul proprio cellulare, permette di scattare fotografie georeferenziate delle criticità ambientali riscontrate. Le foto verranno inviate con un report alle competenti amministrazioni e istituzioni (Comune, Polizia Municipale, Vigili del Fuoco, Procure), affinché possano essere stabiliti gli interventi più adatti.

snow sea dawn landscape
Photo by isidoor on Pexels.com

Cenere e aria irrespirabile. L’11 luglio del 2017 sarà ricordato per sempre come uno dei giorni più brutti della storia del Vesuvio, simbolo di Napoli, della nostra terra. Il vulcano infuriava l’incendio più drammatico di sempre, per la mano distruttrice dell’uomo. 1980 ettari bruciati, un terzo del Parco Nazionale istituito nel 1995.

fonte: www.vesuviolive.it

Le immagini a confronto dell’incendio del luglio del 2017

Allo stesso tempo le fotografie permettono un aggiornamento continuo della banca dati con l’evidenza dei punti di maggiore rischio da monitorare, per predisporre presidi e soluzioni atte contrastare ogni illecito ambientale.

L’Osservatore civico non ha solo compiti di segnalazione, ma anche di (in) formazione della collettività e di formulazione di proposte di risoluzione finalizzate al contrasto dei vari rischi ambientali, tramite procedure di Audit, ossia consulte su temi ambientali, presso i comuni firmatari del Patto per la terra dei fuochi. Quindi una forma di partecipazione attiva dei cittadini, come previsto dal protocollo del patto per la terra dei fuochi.

Può svolgere il compito di osservatore civico qualsiasi cittadino italiano che non abbia pendenze o precedenti penali e che abbia maturato una conoscenza del proprio territorio e delle problematiche ambientali ivi presenti.

L’attività degli Osservatori Civici è supportata da un Ufficio di Segreteria, che svolge diversi compiti e funzioni, sempre a titolo completamente gratuito.

La segreteria recepisce la domanda dell’aspirante osservatore civico, presentata attraverso un form on line sul sito www.osservatoricivici.it e provvede alla valutazione della sua accettazione (salvo casi particolari di motivata opposizione) e successiva registrazione e iscrizione all’albo degli osservatori civici ed alla comunicazione del nominativo alla SMA CAMPANIA affinché possa utilizzare l’app dedicata alle segnalazioni.

L’Ufficio di segreteria gestisce l’archivio delle iscrizione e mantiene i contatti con gli Osservatori Civici, promuovendo incontri di formazione sul ruolo degli Osservatori Civici e, quando possibile, supportandoli durante le procedure di Audit.

Inoltre raccoglie e archivia le singole segnalazioni degli osservatori civici, sia per monitorare i singoli comuni e le risposte delle amministrazioni locali, sia per fornire un inquadramento più generale e ampio delle problematiche da risolvere, riferendosi al quadro normativo e alle attività predisposte dal Delegato per la terra dei fuochi dal Ministero degli Interni.

Programma infine iniziative di formazione dirette oltre che agli stessi osservatori civici, alla popolazione o ad altri target sensibili (es. scuole od operatori).

Strategia
  • Saper comunicare con la Pubblica Amministrazione
  • Essere dotato di dialogo diplomatico e diretto alla risoluzione delle problematiche
  • Sa essere incisivo ove necessario nelle eventuali attività confronto con Istituzioni e Cittadini

Crescita

La tutela dell’Ambiente passa per una corretta Educazione Civica

Michele Buscè

Successo

Solo con l’impegno continuo a tutela dell’Ambiente si potranno avere risultati. Solo diffondendo i principi dell’Educazione Civica potranno esserci Cittadini attenti e rispettosi dell’ambiente e del prossimo.

Abbiamo bisogno del tuo supporto civico, per dare un cambiamento unico e radicale alla società che ha deciso di disinteressarci alla tutela dell’Ambiente!
Diventa Osservatore Civico e pensa di entrare a far parte della nostra Organizzazione.
In Campania per essere Volontario del CNSBII devi prima avere la qualifica di Osservatore Civico.

Chi siamo

Il CNSBII è il gruppo tecnico ambientale dell’Organizzazione di Volontariato “Nuove Prospettive”. Il CNSBII ha creato delle figure interne tra queste la Vedetta Anticendio Osservatore Civico.

Maggiori informazioni su di noi

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info@cnsbii.it

(089) 097 7183

Altri modi per contattarci

Passa a trovarci

Corso Francesco Caracciolo,
Mercato San Severino, 84085
ITALIA

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Castel San Giorgio, discariche di rifiuti in Via Salvatore di Giacomo

Il 15 marzo del 2021, il CNSBII ha effettuato un sopralluogo su di un’arteria interna di collegamento tra Castel San Giorgio e Roccapiemonte entrambe i comuni presenti nella provincia di Salerno. L’area oggetto del nostro intervento è spesso soggetta ad abbandono di rifiuti. Abbiamo già sollecitato negli anni addietro l’amministrazione locale affinché si dotasse di deterrenti atti al contrasto dei fenomeni di abbandono come ad esempio telecamere o quant’altro utile alla eventuale individuazione di soggetti dediti all’abbandono di rifiuti.

ATTENZIONE: Le immagini in questo articolo sono di proprietà del CNSBII, ne è vietata la riproduzione e lo scaricamento, gli unici autorizzati allo scaricamento e riproduzione sono gli uffici della Pubblica Amministrazione che hanno competenza nelle aree con rischio illustrate nella pubblicazione. Per ricevere le immagini ad alta risoluzione, per interessi giornalistici e per ulteriori informazioni Contattaci

I luoghi interessati dall’abbandono sono due sempre sulla stessa via ma distanti l’uno dall’altro di circa 50 metri. Uno dei due siti di abbandono e discarica è corrispondente presumibilmente ad una proprietà privata. Le posizioni indicate come anticipato sono due e ubicate al seguente punto localizzato: A e B.

La via dove insistono i punti è: Via Salvatore di Giacomo – Castel San Giorgio (SA)

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=mzKdBbRNEGY?feature=oembed&w=750&h=422]

I punti di discarica sono stati identificati dai nostri volontari dotati di Applicazione su Smartphone collegata alla piattaforma della SMA CAMPANIA, che recepisce le segnalazioni effettuate inserendole in un database delle discariche poste sul territorio. Consulta la pagina dedicata all’Applicazione cliccando qui.

Nel frattempo la seguente relazione di intervento verrà inviata al Sindaco del comune, alla Polizia Locale e alla Locale Stazione dei Carabinieri.


Ecco il conto alla rovescia nella ricezione di una risposta dalla Pubblica Amministrazione locale dopo l’invio della nostra segnalazione, la data verrà aggiornata in caso di novità. Il termine entro quale la P.A. è tenuta a rispondere corrisponde a 30 giorni dal deposito in protocollo.

2021-04-15T18:25:00

  giorni

  ore  minuti  secondi

fino a

Scadenza 30 giorni dall’invio segnalazione




Torrente Calvagnola, uno degli osservati speciali.

Prefazione della pubblicazione
di Michele Buscè

Il Torrente Calvagnola è un corso d’acqua presente nel Bacino Idrografico del Fiume Sarno. Lungo circa 5,2 km è un tributario del Torrente Solofrana e raccoglie le acque dei versanti montani di una parte dei Monti Picentini. Un corso d’acqua prevalentemente secco in buona parte dell’anno poiché le poche acque sorgive presenti sui versanti montani non hanno un flusso sufficiente per proseguire lungo il tratto che lo congiungerà al Torrente Solofrana in Mercato San Severino. Al fine di comprenderne l’ubicazione del T.Calvagnola vi inseriamo la posizione di inizio e della fine.

Il Torrente Calvagnola è un corso d’acqua prevalentemente arginato, ossia, che presenta degli argini che sono tutt’uno con i versanti montani. Il corso d’acqua raccoglie molti torrenti o valloni montani, infatti, l’area di raccolta delle acque viene identificato dal Consorzio di Bonifica del Comprensorio del Sarno come Sottobacino del Calvagnola, proprio perché l’area di raccolta e caduta delle acque è molto ampia e si registrano durante eventi meteorologici, in particolare a carattere di nubifragio, importanti flussi idrometrici che concorrono all’ingrossamento sia del Calvagnola, che del Torrente Solofrana che sua volta trasporta le acque nell’Alveo Comune Nocerino e da lì poi nel Fiume Sarno.

Tavola B13 - Piano di Classifica - Consorzio di Bonifica del Comprensorio del Sarno
Carta della Piattaforma Pubblica di Bonifica Integrale – Tavola B13

Il Calvagnola rientra quindi, tra i nostri osservati speciali, che data la sua ampiezza e il suo importante dislivello, da circa 500 mt s.l.m fino ai 150 mt s.l.m trasporta con importante flusso le acque all’interno dell’area urbanizzata del Sottobacino del Irno-Solofrana.


Ad oggi il Torrente Calvagnola

Attraverso dei nostri sopralluoghi il Calvagnola risulta in una condizione critica, in particolare nell’area identificata e denominata Chiesa Madonna del Loreto, georeferenziata in questo punto (clicca qui). Il letto del torrente risulta senza opere di rifunzionalizzazione idraulica da diverso tempo. La funzione ottimale dell’ idraulica risulta importante per via della presenza della Chiesa adiacente all’argine, dei ponti di attraversamento viario di strade interpoderali che collegano l’area dell’Oasi del Frassineto in Gaiano/Calvanico a Calvanico di Basso che potrebbero generare occlusioni di detriti di rocce e sedimenti. Nel punto sopra localizzato, all’altezza della chiesa, serve con urgenza l’azione di messa in sicurezza dell’area mitigandone il rischio idraulico e idrogeologico.

Per via della modifica della morfologia nel corso dei secoli dei torrenti o valloni e dei versanti montani, dedicati alla coltivazione di Castagne e Noccioli è stata modificato la rete scolante originaria, la creazione di prati utili alla crescita rapida delle piantagioni sopra citate ha eliminato quasi del tutto, nelle aree private, la varietà arborea che originariamente era presente in zona a maggioranza di faggi e querce. Si nota quindi un dilavamento molto più veloce, delle acque dai versanti fino al corpo ricettore Calvagnola. Il Torrente si ritrova spesso a trasportare una quantità superiore per minuto/ora in caso di pioggia moderata o nubifragio, acque misto a rocce e argille che provengono dai valloni Pianitelli, Covella, Vosco, Carpegna e Tofa posti in sinistra idraulica del Calvagnola. I valloni o torrenti montani in particolare il Tofa, cedono franando a poco a poco naturalmente nel torrente, il quale poi trasporta a valle per il tramite del Torrente Solofrana e dell’Alveo Comune Nocerino nel Fiume Sarno.

Chiesa Madonna del Loreto e il Torrente Calvagnola arginato.

Corsi d’acqua iscritti negli elenchi testo unico delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici

I fiumi, i torrenti, i corsi d’acqua iscritti negli elenchi previsti dal testo unico delle
disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici,
approvato con regio decreto
11 dicembre 1933, n. 1775
, e le relative sponde o piedi degli argini per una fascia
di 150 metri ciascuna (exL. 431/1985)
; sono presenti su tutti i seguenti corsi d’acqua.

Il Fiume Sarno, Sguazzatorio, Canale San Tommaso, Fosso San
Marco
, Canale S.Mauro, Bonaiuto, Alveo Comune Nocerino, Torrente Solofrana,
Torrente Calvagnola, Torrente Cavaiola, Torrente Lavinaio, Rio Laura, Fosso
Mannara
, Torrenti Vesuviani, Controfosso dx Sarno, Bacini Penisola Sorrentina,
Reticolo idrografico minore, Costa Tirrenica in provincia di Napoli e Salerno.

ATTENZIONE: Le immagini in questo articolo sono di proprietà del CNSBII, ne è vietata la riproduzione e lo scaricamento, gli unici autorizzati allo scaricamento e riproduzione sono gli uffici della Pubblica Amministrazione che hanno competenza nelle aree con rischio illustrate nella pubblicazione. Per ricevere le immagini ad alta risoluzione, per interessi giornalistici e per ulteriori informazioni Contattaci




Bacino Idrografico del Fiume Sarno. Se vuoi puoi entrare in azione!

Una terra stupenda quanto martoriata!

Ogni cittadino può e deve fare la propria parte affinché si avvii un processo permanente di disinquinamento del Bacino del Sarno. Purtroppo l’inquinamento sarà per sempre un’insidia che inevitabilmente intaccherà l’ecosistema fluviale e la protezione del suolo. Il Bacino del Sarno ha una forte presenza antropica.


Categoria Regionale
Regioni interessate Regione Campania
Province n.3 (Avellino, Napoli, Salerno)
Comuni n.61
Comuni per provincia n.8 comuni appartenenti alla provincia di Avellino;
n.32 comuni appartenenti alla provincia di Napoli;
n.21comuni appartenenti alla provincia di Salerno
Comprensori n.3 (Comprensorio del bacino del Sarno – Comprensorio dei bacini Vesuviani – Comprensorio dei bacini della Penisola Sorrentina e dell’isola di Capri)
Sottobacini idrografici n.5 (sottobacino idrografico del fiume Sarno, sottobacino idrografico del Torrente Solofrana, sottobacino idrografico del Torrente Cavaiola, sottobacino idrografico della Penisola Sorrentina, sottobacino idrografico dell’isola di Capri)
Popolazione residente (ISTAT 2000) 1.300.635 ab.
Densità abitativa 1818,00 ab/kmq
Superficie di Bacino 715,42 kmq
Superficie Regione Campania 5,23 %
Corsi d’acqua principali Fiume Sarno- Torrenti Solofrana e Cavaiola, Alveo Comune Nocerino
Parchi Nazionali e Regionali Parco Nazionale del Vesuvio – Parco Regionale Monti Picentini – Parco Regionale Monti Lattari
Comunità Montane n.6 (Penisola Sorrentina – Zona dell’Irno- Serinese /Solofrana – Penisola Amalfitana
Vallo di Lauro e Baianese – Montedonico /Tribucco)

Resta aggiornato sulle nostre azioni nel Bacino Idrografico del Fiume Sarno

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La Valle del Sarno, fotografata dal CNSBII su Santa Maria a Castello di Castel San Giorgio (Sa)

La Competenza degli Enti

Il territorio di competenza dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale si estende su un’area che occupa una superficie complessiva di circa 715,42 kmq, con una popolazione di 1.300.635 abitanti ( ISTAT 2000).

Altri Enti che gestiscono l’idrografia dei corsi d’Acqua Naturali e di Bonifica

Nelle immagini Rio Santa Marina, affluente del Fiume Sarno in Sarno (AV)

L’Idrografia

Dal punto di vista idrografico l’area nel suo complesso può essere suddivisa in tre unità territoriali fondamentali, denominati in seguito comprensori:
il bacino del fiume Sarno in senso stretto comprendente anche i sottobacini dei torrenti Solofrana, Cavaiola ed Alveo Comune Nocerino;
i bacini vesuviani delle fasce litoranea ed orientale del complesso vulcanico, estese dal Comune di San Giorgio a Cremano fino al Comune di San Giuseppe Vesuviano; i bacini della Penisola Sorrentina compresa l’isola di Capri.

Nelle immagini Rio Santa Marina, affluente del Fiume Sarno in Sarno (AV)

L’aspetto Amministrativo

Sotto l’aspetto amministrativo, l’area interessa complessivamente i territori di 61 Comuni, ricadenti nelle Province di Avellino, Napoli e Salerno.

Ecco la foto di una ruspa in azione all'interno del Canale San Tommaso al confine tra Angri (Sa) e Scafati (Sa), intenta nel togliere i rifiuti dal corso d'acqua già inquinato da reflui fognari.


Inquinamento, il Cancro del Bacino del Sarno.

Il Bacino del Sarno è diventato un luogo affollato di persone, abitazioni, industrie e interessi criminali. Il Fiume Sarno e i suoi tributari rispecchiano in pieno il nostro impatto negativo sull’ambiente. Così come saremo noi con i nostri atteggiamenti, sarà anche il Bacino del Sarno. Se è inquinato è semplicemente perché anche il nostro modo di fare è inquinato dal disinteresse.

Michele Buscè – Coordinatore Nazionale CNSBII

ENTRA IN AZIONE, ORA!


Abbiamo bisogno del tuo aiuto, civico e indipendente per cambiare la rotta!

Il Bacino del Sarno viene inquinato da cittadini che ricoprono diversi ruoli nella società, sollecitiamo le Istituzioni Locali ad essere vigili e attenti al contrasto delle varie forme di inquinamento. Invitiamo tutti a essere più “ecosostenibili”

Bisogna capire che l’uomo e i fiumi possono vivere insieme a patto che gli umani rispettano, gli spazi, la biodiversità dei corsi d’acqua, delle Pianure e dei Monti. Dobbiamo avere cura degli Ambienti Fluviali, dell’Acqua, del Suolo, delle Pianura, dei Monti e della Costa e Mari.

Le immagini di questa pagina sono state scattate del CNSBII, grazie alla presenza assidua sul territorio delle nostre Sentinelle. Se vuoi collaborare nell’inviare o scattare qualche foto o realizzare dei video contattaci cliccando qui, il tuo contributo è essenziale per noi.


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