Mugnano del Cardinale (Av), individuata area di abbandono rifiuti

In una delle aree più belle della Campania, immerse nel Parco Regionale del Partenio, qualcuno ha pensato di abbandonare, una quantità considerevole, di rifiuti in una zona montana.

Alcuni nostri Osservatori Civici dell’area ci hanno relazionato di questa criticità così da rapportarla agli organi locali.

Quando si tratta di abbandoni consistenti di rifiuti, come quelli documentati in questa nostra pubblicazione, evitiamo di dare troppi dettagli dei luoghi, al fine di evitare che criminali vadano il loco ad incendiare i rifiuiti.

Questi sono stato abbandonati in una zona boschiva. Si presuppone che l’abbandono sia avvenuto in più momenti, difatti prove documentali attestano la crescita del cumulo a distanza di tempo.

Al fine di avviare l’immediata rimozione dei rifiuti abbiamo chiesto agli organi amministrativi locali di procedere quanto prima allo smaltimento.

Abbiamo inoltrato a Sma Campania di inserire il sito oggetto di abbandono di rifiuti nella Piattaforma “sistema informativo I.TER DSS”

Restiamo vigili sul territorio e interrogheremo le varie amministrazioni riceventi della nostra segnalazione su cosa hanno posto in essere a conoscenza di questo illecito ambientale.




Terzigno, Vesuvio. Carcassa di auto abbandonata. Il CNSBII la segnala alla Polizia Locale.

Le attività del CNSBII si servono della collaborazione di cittadini, osservatori civici, escursionisti esperti e altre figure civiche al fine di avere sotto osservazione continua il territorio.

Questa volta è toccato il versante montuoso del Somma Vesuvio in Terzigno al confine con San Giuseppe Vesuviano dove un nostro operatore in un’attività escursiva ha individuato una carcassa di auto abbandonata.

Erano giornate di caldo afoso quando il nostro escursionista Laura, decise di segnalare tale criticità localizzando correttamente il punto ed effettuando i rilievi del caso.

Poco dopo la segreteria del CNSBII ha inviato alla Locale stazione di Polizia Locale il report del ritrovamento. Ci preme ricordare di quanto sia importante che la localizzazione delle criticità debba essere quanto più accurata possibile. In particolare modo in ambito montano è facile che i sistemi di GPS diano coordinate sbagliate e si rischia di effettuare ore e ore di cammino a vuoto.

In questo caso la formazione specifica dei nostri operatori ha individuato correttamente il luogo.

Poco dopo in sinergia con gli uomini del comando locale in una attività congiunta sono stati guidati dal nostro personale esperto in ambito montano sul punto del ritrovamento.

E’ stato avviato in questo modo la procedura di rimozione della carcassa, quest’ultima ubicata in un’area impervia e difficilmente raggiungibile. Come sia arrivata in quel punto ce lo domandiamo anche noi?

Possiamo rispondere che, “la mente umana ha tante capacità nella commissione di illeciti e se sfruttasse questa dote per la salvaguardia dell’ambiente, vivremmo senza alcun dubbio in un paradiso terrestre”.

Come è prassi qualora il CNSBII non venisse informato sullo sviluppo della soluzione della criticità si metterà in contatto mezzo PEC con il comando locale al fine di conoscere lo stato di avanzamento della rimozione della carcassa.




Scafati. Reflui Industriali in strada, rischio e pericolo per l’ambiente, pedoni e automobilisti. Famiglie costrette a non uscire di casa.

Il periodo estivo diventa per molte realtà produttive il momento unico dell’anno di produrre e vendere. Ogni attività produttiva in ambito agricolo, conserviero e di altra tipologia aziendale/industriale, ha principalmente un “problema” che da sempre mette a dura prova la tenuta aziendale: lo smaltimento dei reflui e sedimi prodotti. Molti eludendo le leggi riversano tale e quale i lavori nelle fognature intasando gli impianti di depurazione comprensoriali, inviando i reflui direttamente nei fiumi o occupando abusivamente degli apparati fognari destinati a raccogliere solo acque piovane.

l’Alveo Strada su Via Nuova San Marzano a Scafati

La quantità di acqua emunta dal sottosuolo così come viene prelevata ed utilizzata, per norma poi deve essere depurata e inviata o ad un depuratore comprensoriale o in un corpo idrico superficiale se l’azienda è autorizzata a farlo, sempre però dopo aver depurato i reflui.

Capita però che se l’impianto fognario è piccolo o se la quantità di acqua emunta e lavorata è superiore alla norma, non si sa più come gestire questa mole di acqua ed si generano problematiche di portata idraulica e di qualità delle acque.

Capita a Scafati che talmente è l’acqua inviata in una fognatura che finisce per strada e questa diventa un “alveo-strada” che “confluisce” nel controfosso destro del Fiume Sarno.

L’area interessata da questo fenomeno è la periferia di Scafati al confine con San Marzano Sul Sarno e Poggiomarino, la via in questione è Via Nuova San Marzano. A scatenare l’ira di alcuni cittadini è stato un episodio alquanto inquietante: due ragazzi facevano jogging sulla via quanto ad un certo punto un Tir contenente pomodori passa sul tratto “alveo-strada” e alza dall’asfalto una quantità di reflui considerevole, tanto da investire i due giovani di reflui. Uno di questi però ha subito una grave allergia alla pelle che lo ha portato a “correre” di nuovo a casa e a fare ricorso a dei medicinali a base di cortisone.

Lo stesso utente contatta il CNSBII tramite il “cnsbiiAlert” e ci chiede di andare sul posto per constatare quanto visto e accaduto. Arrivati sul posto la situazione è sembrata davvero complicata. Sull’ “Alveo-Strada” che trasportava le acque reflue, ai margini della via, sono presenti due fognature per le acque meteoriche sembrerebbero non adibite al trasporto dei reflui. Su questo abbiamo dei dubbi semplicemente perché nel bacino del Sarno quello che può sembrare ovvio rischia di diventare l’opposto.

Abbiamo constatato però che il quel momento, all’interno di questo “apparato fognario” transitavano acque fognarie calde, che assumevano una colorazione tendente al marrone e fetide. Una quantità di acque davvero considerevole, tanto che tracimavano sulla via e confluivano poi, più a valle nel corso d’acqua Controfosso Destro del Fiume Sarno, sia per il tramite della condotta fognaria “bianca” che per mezzo della Via Nuova San Marzano.

Immediatamente abbiamo interloquito con Gori S.p.A la quale non risulta avere in gestione la fognatura. Al centro della via è presente però una fognatura per reflui misti che ad oggi risulta essere interrata e sarà poi quella che incanalerà, in futuro le acque reflue presso il Depuratore di Angri sempre se le industrie preferiranno allacciarsi alla fognatura.

Quanto è accaduto in questi giorni su questa via ha qualcosa di rischioso e pericoloso sia per i passanti, per gli automobilisti e per l’ambiente.

Altra grave condizione che si sta generando è il blocco di alcune persone nelle proprie abitazioni, alcune di queste soffrono di gravi patologie che necessitano di un continuo uscire di casa per acquisto di medicinali e supporto medico, i quali si vedono impossibilitati dall’uscire di casa.

La strada diventa un fiume.

Vedi rifiuti abbandonati? Sei dinnanzi ad uno Sversamento di Reflui? Scatta una foto registra un video e inviali tramite Whatsapp al numero CNSBII-ALERT: 0890977183

  1. Invia un messaggio a CNSBII-ALERT con Whatsapp specificando la località esatta
  2. Il numero di CNSBII-ALERT è destinato alla ricezione di foto e video
  3. leggi attentamente le istruzioni in basso a questo articolo e invia la segnalazione.
  4. Leggi le linee guida in PDF

Abbiamo chiesto quindi alle autorità di polizia locale di attivarsi urgentemente per mettere fine a quanto documentato e di chiedere uno scrupoloso approfondimento sulla qualità e quantità delle acque che transitano nella fognatura di acque bianche della provinciale SP5 denominata Via Nuova San Marzano approfondendo minuziosamente sullo stato e presenza di autorizzazioni.

Inoltre abbiamo inviato la comunicazione, al Gruppo Provinciale della Forestale di Salerno, al Sindaco di Scafati e al SUAP comunale. La missiva per competenza chiederà ad ogni ente di attivarsi per la soluzione delle diverse problematiche ambientali, risolvere le insidie stradali che si stanno ponendo in essere. Allertata anche la Polizia Provinciale Salernitana essendo che la via è un’arteria provinciale. Infine è stata inviata una comunicazione anche al Consorzio di Bonifica del Comprensorio Sarno che dovrà constatare se esistono nulla osta che autorizzano lo sversamento di acque reflue, constatandone la qualità di quest’ultime e l’aggiornamento delle autorizzazione a riversarle nel Controfosso destro del Fiume Sarno.

Già in precedenza il CNSBII, ha effettuato una denuncia al Corpo Forestale dello Stato territoriale per l’anomala fuoriuscita di reflui all’interno del Controfosso Destro del Fiume Sarno e chiesto al Consorzio di Bonifica di valutare la revoca dei nulla osta ad immettere reflui “depurati” nel proprio corso d’acqua.




Scafati, inquinamento Bacino del Sarno. Il CNSBII propone una Cabina di Regia coordinata dalle Prefetture

Il CNSBII il 24 agosto 2021 ha partecipato all’incontro tenutosi al Comune di Scafati alla presenza del Sindaco Cristoforo Salvati, dei Sindaci di Sant’Antonio Abate e Santa Maria la Carità. Presenti alla riunione i comandanti della Polizia Locale dei Comuni sopra citati, una rappresentanza dell‘ARPAC nonché il soggetto gestore della risorsa idrica locale GORI S.p.A.

Motivo dell’incontro è stato il perdurare del malfunzionamento dell’impianto di depurazione sito in Scafati che ha provocato la fuoriuscita dei reflui non depurati che a loro volta confluiscono nel corso d’acqua “Marna” e dei miasmi che stazionano nell’aria. Unitamente, i presenti, hanno individuato che il processo di depurazione delle acque del depuratore del comprensorio, viene compromesso per via dell’immissione di reflui non depurati provenienti dai comparti produttivi del territorio.

Durante l’incontro i partecipanti hanno esposto alcune delle attività messe in campo a contrasto del fenomeno dello sversamento illecito di reflui non depurati, sia negli impianti di depurazione, sia nei corpi idrici superficiali.

Il CNSBII ha quindi, fornito il suo contributo formulando una proposta che vada nella direzione di istituire una cabina di regia coordinata da una delle Prefetture territoriali del Bacino Idrografico del Fiume Sarno e di conseguenza con le altre Prefetture Provinciali al fine di istituire un patto tra cittadinanza, Istituzioni, forze di Polizia e soggetti portatori di interesse.

I presenti, hanno di buon grado accettato la nostra proposta che verrà discussa nel prossimo incontro di martedì 31 Agosto presso il Municipio di Scafati.

A tal proposito, il CNSBII ha inviato una comunicazione alle Prefetture territoriali del Bacino del Sarno, al Ministero degli Interni e al Sindaco di Scafati quest’ultimo promotore dell’iniziativa del 24 agosto 2021 incentrata sulla tematica degli sversamenti di reflui non depurati e del riversamento nei corpi idrici superficiali.

Il CNSBII, nell’esprimere la proposta dell’istituzione di una cabina di regia ha ricordato che l’inquinamento dei fiumi e la mancata depurazione è un fenomeno che viene constatato su tutto il Bacino Idrografico del Fiume Sarno e che tale fenomeno deve essere visto in una visione globale e non solamente locale.

Il territorio del Bacino del Sarno è esteso e fortemente urbanizzato ed è soggetto a continui illeciti ambientali derivanti dalla mancata depurazione dei reflui nell’ambito della piccola, media e grande industria, delle piccole aziende, degli impianti di depurazione, dalle abitazioni civili, dalla mancanza di un impianto duale fognario, dall’incidenza idraulica meteorica sugli impianti depurativi.

La proposta dell’istituzione di una Cabina di Regia è un qualcosa a cui il CNSBII sta operando da diverso tempo.




Depurazione delle acque, avanti così non si può più andare!

Ogni qualvolta si avvia la campagna agro conserviera nel Bacino Idrografico del Fiume Sarno, le acque dei rii, canali, torrenti e fiumi assumono la colorazione marrone.

Questo avviene perché le industrie conserviere, alcune di queste, non effettuano la corretta depurazione delle acque interne alla propria azienda. Immettono acque con sedimenti e materiali organici che vanno a bloccare l’intero processo di depurazione degli impianti depurativi Regionali della Regione Campania.

Gli impianti Regionali di Depurazione sono già carenti di loro nella strutturazione, perché sono stati pensati per raccogliere reflui civili e non industriali del comparto biologico e chimico, cosa che attualmente fanno e non dovrebbero.

Il depuratore di Mercato San Severino (Sa) in questi giorni sta avendo serie problematiche depurative, cosa accade?

Le industrie conserviere e di altra origine o non depurano affatto o maldepurano. In questi casi la produzione industriale finisce tale e quale negli impianti di depurazione regionale che sono costretti a raccogliere quantità enormi di sedimenti e scarti di lavorazione, aumentando i livelli di ammoniaca e si arresta il processo ossidativo per l’eccessiva presenza di fanghi in molti casi morti.

Inoltre anche l’eccessivo calore di questi giorni ha dato un grande contributo in negativo perché influisce sul processo ossidativo dei fanghi.

Quindi accade che la colorazione marrone che vediamo nei corsi d’acqua non è altro che c’è qualcuno che in buona parte sta giocando ad un gioco sporco, fatto di violazione delle norme ambientali, fatto di volontà a delinquere e di carenze strutturali agli impianti depurativi, in particolar modo industriali.

Ma oggi è possibile sapere cosa arriva in un impianto di depurazione. Entrandoci al proprio interno la prima cosa da fare è prelevare i reflui in entrata, successivamente quelli in uscita. In questo modo si saprà cosa entra e quindi tramite l’analisi delle acque sapremo che tipo di composto sta per entrare in depuratore.

E’ notizia di oggi, 16 agosto 2021 che il Noe accompagnato dall’Arpac ha effettuato dei prelievi in uscita dal depuratore di Mercato San Severino. Si spera abbiamo quanto meno prelevato non solo le acque in uscita dall’impianto ma, cosa importantissima, abbiano preso le acque in entrata all’impianto.

Negli impianti Depurativi ritroviamo in questi mesi, parliamo dei mesi della campagna conserviera, grandi quantità di ammoniaca che proviene proprio dalla non ossidazione dei fanghi. Ci riferiamo quindi a tutti i processi di depurazione, sia industriali che Regionali. Un fango che poi morirà e sarà difficile da smaltire e che intaserà il processo di ossigenazione delle vasche contenenti i fanghi vivi, attivi.

Quindi se dovessimo addossare una colpa a qualcuno, sicuramente la si dovrebbe dividere in più parti, tra l’attività conserviera, altre tipologie di industre che non depurano e le carenze strutturali che i Depuratori Regionali hanno al proprio interno.

Inoltre su Mercato San Severino ci sono diverse anomalie, infatti, essendo una struttura dedicata alla depurazione dei reflui civili ad oggi si ritrova a depurare reflui industriali, reflui di un distretto differente dal Distretto Sarnese Vesuviano come ad esempio i comuni di Solofra e Montoro. Quindi prende anche i reflui del Depuratore di Solofra, che sulla carta dovrebbe pre trattare i reflui della lavorazione conciaria e mandarli attraverso una condotta a Mercato San Severino in uno stato adatto alla tipologia di depurazione dell’impianto Sanseverinese.

Quindi una delle soluzioni potrebbero essere: il distacco del Depuratore di Solofra da Mercato San Severino, controlli serrati sugli industriali nella depurazione interna delle acque, la creazione di un depuratore solo per le industrie conserviere e aree industriali e la logica messa a norma dell’impianto depurativo sia di Solofra che di Mercato San Severino.

Ricordiamo che gli impianti di depurazione di Mercato San Severino e Solofra sono sotto sequestro giudiziario proprio per problematiche derivanti le molestie olfattive e per carenze strutturali e infrastrutturali negli impianti.




Acque Nere nel Solofrana

Il CNSBII, ha documentato un nuovo sversamento di acque nere provenienti da uno sbocco posto nei pressi del Depuratore di Mercato San Severino. Come da prassi in questi casi, il CNSBII ha effettuato una segnalazione alle autorità di controllo locale. Inoltre è stato chiesto a Gori se il malfunzionamento è stato dovuto da problematiche di gestione dell’impianto o se per motivi non dipendenti da loro.

Il Depuratore di Mercato San Severino da qualche mese è in gestione a Gori S.p.A. che ha ereditato un impianto con diverse criticità strutturali.

Inoltre, l’impianto è sotto sequestro con facoltà d’uso.

In riferimento alla problematica avvenuta presso l’impianto di depurazione l’ipotesi potrebbe essere che sia arrivata un’ondata di reflui da comparti industriali o depurativi posti tra Montoro e Solofra, resta una supposizione, ma non una certezza.




Incendio di campi a Castel San Giorgio (Sa), salvato un Riccio dalla morte

Quest’oggi siamo stati impegnati su più fronti, in particolare a Castel San Giorgio dove sono stati dati alle fiamme due terreni agricoli. Uno di questi in via Rizzi e uno via Paterno.

Presenti sul posto il 115 della Stazione di Mercato San Severino e il distaccamento di SMA CAMPANIA di Roccapiemonte con cui il CNSBII ha in attivo una proficua collaborazione.

In via Rizzi il nostro personale ha messo in salvo un Riccio che era intrappolato dalle fiamme presenti nel terreno. Accertati che l’animale stesse bene è stato rilasciato nel terreno adiacente in totale sicurezza.

In via Paterno l’incendio del terreno ha sprigionato una nube nera e quindi con la sicura presenza di Rifiuti presenti nel campo; è seguita quindi una nota alla Polizia Locale del comune di Castel San Giorgio per avviare opportune indagini al fine di verificare quanto segnalato.

Rimane alta l’attenzione da parte del CNSBII che rimane attento alla fase di avvistamento di incendi.




La cittadinanza attiva, l’importanza di segnalare

CNSBII ALERT – 0890977183  

Segnala lo sversamento di: rifiuti e roghi, di reflui e rifiuti nei fiumi

Il Cittadino, il più delle volte, non tiene conto che il suo ruolo di osservatore civico ricopre una fondamentale importanza per la tenuta sociale ed economica del paese. I tanti impegni giornalieri, la pigrizia, il disinteresse, ci portano a non mettere in agenda, le ore da dedicare al volontariato. Non è un obbligo essere un volontario, ma vi assicuriamo che è una sensazione da provare.

L’ osservazione attenta e volontaria dei territori potrebbe essere una soluzione utile per l’individuazione di criticità territoriali per poi tempestivamente segnalarle. Per essere cittadini attivi, non c’è bisogno di un corso o di una specializzazione, ma bisogna avere la capacità di osservare, analizzare, appuntare note, studiare l’area e le eventuali criticità, sapersi eventualmente rapportare con la cittadinanza, essere un cittadino civile e non pretestuoso, arrogante e presuntuoso, e infine, avere una buona capacità di dialogo con la cittadinanza e le Istituzioni Locali.

Ad esempio, quando un cittadino si ritrova dinnanzi a uno sversamento di rifiuti non deve porsi in modo accusatorio nei confronti di chi lo ha fatto, non serve a nulla, ma deve semplicemente documentare quanto vede, localizzare il luogo, fare un report da inviare alla Polizia Locale del comune e accertarsi che la criticità segnalata venga poi risolta. Nel caso di ritardi, passati i trenta giorni, il cittadino può richiedere informazioni e le eventuali motivazioni del ritardo.

L’importante è seguire la segnalazione effettuata, far comprendere agli uffici della Pubblica Amministrazione che ci sono dei cittadini attenti che seguono tutti gli andamenti della gestione della cosa pubblica. Cosa importante che ci teniamo a precisare è l’avere un atteggiamento sempre pacifico, molto più pratico e comunicare esclusivamente tramite mezzo raccomandata o P.E.C., con gli uffici pubblici.

Se invece ti trovi dinnanzi ad una commissione di un delitto, il cittadino può arrestare l’individuo per consegnarlo poco dopo nelle mani della pubblica sicurezza. Ma questo aspetto è un po’ complicato e magari dedicheremo un argomento a questo aspetto. Nel caso in cui invece avete notato uno o più soggetti che stanno commettendo un reato contro l’ambiente e avete timore ad agire essendo non obbligati a farlo, bisogna chiamare il 112.

La telefonata di pronto intervento 112 va limitata solo a condizioni di pericolo immediato collegandolo al fattore ambientale. Anche su questo aspetto ci sarebbe tanto da scrivere, ma per ora ci limitiamo solo ricordarvi che l’atto del segnalare è importante e decisivo e se vuoi comunicarci una criticità ambientale puoi scriverci attraverso Messenger di Facebook presente nel sito o tramite CNSBII-ALERT: segnala lo sversamento di reflui e rifiuti abbandonati




Scafati, scoperta una montagna di rifiuti.

Il CNSBII, deve di nuovo documentare l’inciviltà dei cittadini. In altre parole, dei cittadini, in barba alle norme comunali, abbandonano rifiuti. Ad essere ritrovato un sito di oltre 50 mq di immondizia di vario genere con annessi altri 1700 mq di rifiuti abbandonati in modo incontrollato. I luoghi di abbandono sono aree naturali e agricole. Si nota così che alcuni non hanno ancora compreso il sistema di conferimento dei rifiuti nel proprio comune.

CNSBII ALERT – 0890977183  

Segnala lo sversamento di: rifiuti e roghi, di reflui e rifiuti nei fiumi

A tal proposito, il CNSBII si è da subito attivato e ha collocato su Scafati, comune della provincia di Salerno, due Sentinelle che effettueranno un censimento delle criticità. Si è vista necessaria questa scelta per assistere i cittadini attivi del territorio che ci hanno contattati. Il sistema di contatto con il CNSBII è CNSBII-ALERT: segnala lo sversamento di reflui e rifiuti abbandonati

I rifiuti si trovano a ridosso di un corso d’acqua. Inoltre, il rischio che questi vengano incendiati è alto.

L’abbandono di rifiuti è una piaga su molti comuni della Campania. Possiamo quasi dire che nessun comune si salva da questo fenomeno. Il nostro monitoraggio attento ci porta a segnalare tempestivamente gli illeciti. Un messaggio chiaro per i criminali che dovranno fare i conti con maggiore sorveglianza.

Ad essere oggetto di sopralluogo è una periferia della città di Scafati che ha subito questo fenomeno. Abbiamo segnalato tempestivamente la problematica agli organi di controllo che da qui a breve dovranno attivarsi.

Per questioni di sicurezza, abitualmente, non rileviamo la posizione dei rifiuti.




Nocera Inferiore. Abbandono di rifiuti in periferia, il comune si attiva per la rimozione e messa in sicurezza del sito.

Il CNSBII, nelle normali attività di osservazione del territorio ha individuato per il tramite di un proprio osservatore civico un’area oggetto di abbandono di rifiuti. Dopo aver effettuato i rilievi del caso, abbiamo inviato una PEC al settore ambiente del comune di Nocera Inferiore che ci comunica che erano già in atto le procedure di messa in sicurezza e rimozione dei rifiuti.

Abbiamo provveduto a segnalare agli organi di controllo territoriali il sito.

Segnala le criticità ambientali, ora!

Il fenomeno di abbandono e incendio dei rifiuti sono eventi che devono essere contrastati, per tale ragione abbiamo intensificato le attività di osservazione sulla località di Nocera Inferiore e aree viciniore ove sono stati rinvenuti i rifiuti. I luoghi oggetto di abbandono, spesso sono aree di campagna, zone isolate che spesso sono oggetto di questi fenomeni criminali.

E’ importante l’osservazione del territorio, la segnalazione degli illeciti e il colloquio tra segnalante e Pubblica Amministrazione. Il Comune di Nocera Inferiore di comunica intanto che le attività di rimozione proseguono al fine di risolvere la criticità entro la fine del mese.

LO SVERSAMENTO ILLECITO DEI RIFIUTI AUMENTA I COSTI DI GESTIONE

Lo sversamento di rifiuti aumenta i costi di gestione generando a catena un probabile aumento dei costi che vanno a carico dei contribuenti. Per tale motivo il CNSBII invita la cittadinanza ad osservare il territorio. Infatti è la segnalazione tempestiva agli organi di controllo del territorio ad aumentare le probabilità dell’individuazione dei responsabili.