Fiume Finke storia affascinante di 400 milioni anni
Fiume Finke storia affascinante. Benvenuti nel mondo affascinante del fiume Finke, conosciuto anche come Larapinta.
Una storia che si stima risalga a 400 milioni di anni, questo fiume in Australia ha suscitato dibattiti tra gli scienziati sulla sua esatta età.
Le caratteristiche ecologiche e l’analisi dei sedimenti del letto del fiume sono solo alcune delle sfide che gli studiosi affrontano nel determinare la sua origine. Scopriamo insieme questa meraviglia geologica unica.
Determinare l’età dei fiumi: Una sfida complessa per gli scienziati
Determinare l’età esatta dei fiumi è un compito complesso per gli scienziati. L’analisi dei sedimenti, la datazione delle rocce, studio della geologia e topografia sono utilizzati per stimare l’età di queste entità che hanno plasmato il paesaggio per milioni di anni.
Il fiume Finke, noto anche come Larapinta, in Australia, è considerato uno dei fiumi più antichi del mondo. Ha un’età stimata tra 350 e 400 milioni di anni. La sua età è determinata attraverso l’analisi delle caratteristiche geologiche e dei sedimenti presenti nel letto del fiume. Tuttavia, nonostante gli studi condotti, ci sono ancora incertezze e dibattiti sulla sua esatta età.
Il fiume Finke: Uno dei più antichi al mondo, ma con incertezze sull’età esatta
Allo stesso modo, il New River, situato in Nord America, è considerato uno dei fiumi più antichi del continente. Ha un’età stimata tra 10 e 360 milioni di anni. La vasta differenza di tempo nelle stime dell’età evidenzia la sfida di determinare con precisione l’età di un fiume.
In Europa, il fiume più antico è il Mosa, che scorre attraverso la Francia, il Belgio e i Paesi Bassi. Si stima che abbia un’età compresa tra 320 e 340 milioni di anni, basata sullo studio delle caratteristiche geologiche della regione.
La determinazione dell’età di un fiume richiede un’approfondita analisi scientifica e può comportare alcune incertezze. Tuttavia, gli scienziati continuano a studiare queste meraviglie naturali al fine di comprendere meglio la storia geologica del nostro pianeta.
Sicurezza in presenza dei cinghiali: formazione per escursionisti
Prevenzione e gestione responsabile degli incontri con i cinghiali in montagna
Data del corso: 24 giugno 2023 – scadenza adesioni 23 giugno. GRATUITO Il Corso rientra nelle attività di aggiornamento degli Osservatori Civici Campania Possono partecipare al corso:
Possono partecipare al corso le seguenti figure
Figure
Operatori di protezione civile
Escursionisti
Professionisti dell’ambito montano, di campagna e costiero montuoso
Tutti coloro che per diversi motivi frequentano la montagna, aree naturali di campagna e aree impervie
Benvenuti al corso di formazione sulla sicurezza in presenza dei cinghiali e sulla diffusione della peste suina in Italia. Questo corso è rivolto a tutti gli escursionisti. È aperto anche a professionisti e appassionati della montagna. L’obiettivo è acquisire conoscenze approfondite su come comportarsi in modo sicuro e responsabile durante gli incontri con i cinghiali. Inoltre, si imparerà come prevenire la diffusione della peste suina africana.
Durante il corso, esploreremo i seguenti argomenti:
Come si è diffusa in Italia la peste suina? Otterrete una panoramica delle cause e delle modalità di diffusione della peste suina africana tra i cinghiali in Italia. Inoltre, vi saranno illustrate le implicazioni per la salute umana e animale.
Linee guida per comportarsi in sicurezza in presenza di un cinghiale su un sentiero montano. Imparerete le migliori pratiche per mantenere una distanza sicura dai cinghiali, evitare comportamenti aggressivi e fare rumore per avvisarli della vostra presenza. Inoltre, acquisirete le competenze necessarie per gestire incontri inaspettati con i cinghiali, garantendo una maggiore sicurezza durante le vostre escursioni in montagna.
Prevenzione degli incontri con i cinghiali durante le escursioni. Vi forniremo suggerimenti pratici su come evitare incontri indesiderati con i cinghiali. Includeremo consigli per tenere i cani al guinzaglio, evitare di offrire cibo ai cinghiali e segnalare gli incontri alle autorità competenti.
Segnali di presenza dei cinghiali durante un’escursione in montagna. Vi aiuteremo a identificare gli indizi che potrebbero indicare la presenza di cinghiali nelle vicinanze. Questo vi consentirà di prendere precauzioni adeguate durante le vostre escursioni.
Gestione delle situazioni di emergenza: Imparerete come reagire in caso di aggressione da parte di un cinghiale, incluso il trattamento delle ferite personali. Inoltre, acquisirete strategie per affrontare l’isolamento, il pericolo e le avversità nella natura selvaggia.
Consigli pratici per escursioni sicure. Vi forniremo informazioni utili su come conservare il cibo in modo sicuro per evitare di attirare i cinghiali lungo il percorso. Inoltre, riceverete suggerimenti su come affrontare le necessità fisiologiche durante le escursioni senza danneggiare l’ecosistema circostante.
Il Coordinatore Nazionale Michele Buscè è una Guida Naturalistica e Istruttore Sportivo di Trekking. Ha sviluppato il corso con l’obiettivo di fornire una formazione fondamentale per coloro che frequentano la montagna e le aree impervie. Egli afferma:
“È essenziale che ogni persona che si avventura in questi ambienti abbia una base formativa solida. Le mie competenze professionali mi consentono di formare le persone per una migliore esperienza di camminata in montagna”.
Il corso sarà tenuto da esperti nel campo della conservazione della fauna selvatica e della gestione delle emergenze in ambiente naturale. Sarete coinvolti in sessioni interattive, esercitazioni pratiche e avrete l’opportunità di porre domande e condividere esperienze.
Siamo fiduciosi che questo corso vi fornirà le competenze necessarie per godervi la montagna in modo responsabile. Ridurrete al minimo i rischi e contribuirete alla conservazione delle specie selvatiche.
Preparatevi per un’esperienza di apprendimento coinvolgente e stimolante! Siamo entusiasti di accompagnarvi in questo viaggio verso una maggiore consapevolezza e sicurezza nelle vostre avventure in montagna.
Fiume Sarno: La crisi dei rifiuti solidi minaccia l’ecosistema
Rifiuti solidi nel fiume Sarno: un’indagine sull’ecosistema minacciato
Nella zona del Bacino Idrografico del Sarno, si verifica frequentemente una situazione in cui una massa di rifiuti galleggianti si accumula e blocca il deflusso delle acque del Fiume Sarno proprio sul ponte di Via Roma strada provinciale di Salerno n. 5 a San Marzano Sul Sarno. Questo fenomeno si ripete regolarmente. In questo caso, il ponte funge da barriera artificiale e impedisce ai rifiuti di raggiungere il mare nella baia stabiese o di disperdersi lungo le sponde del fiume o nel suo stesso letto.
Questa sezione è dedicata all’aggiornamento costante della problematica relativa ai rifiuti nel Fiume Sarno. Qualsiasi nuova azione intrapresa verrà tempestivamente riportata in una tabella apposita, al fine di mantenere i lettori informati sulle misure adottate e sui progressi compiuti nella gestione dei rifiuti. Saranno inclusi dettagli riguardanti la data dell’azione, la descrizione delle attività svolte e gli eventuali risultati ottenuti. L’obiettivo principale è quello di fornire una panoramica chiara e aggiornata delle iniziative prese per affrontare questa problematica critica, al fine di promuovere la trasparenza e la responsabilità nella gestione dei rifiuti nel Fiume Sarno.
Sezione aggiornamento:
Azioni adottate
Enti
Data interventi
Inizio rimozione dei rifiuti dall’alveo
/
07/06/2023
A chi spetta la rimozione di questi rifiuti in Campania?
La legge regionale 14/2016 della Campania ha introdotto un nuovo elemento di novità con l’articolo 35. Secondo questo articolo, i costi associati alla rimozione e allo smaltimento dei rifiuti provenienti dai corpi idrici superficiali, che impattano i territori dei Comuni situati a valle del bacino idrografico, sono a carico dei Comuni stessi. Il regolamento per la definizione di tali costi e l’identificazione delle migliori misure di prevenzione e vigilanza sarà stabilito dall’Ente d’Ambito competente.
Nonostante la formulazione poco chiara dell’articolo, finalmente si specifica in modo esplicito che la responsabilità della rimozione e dello smaltimento dei rifiuti dai corpi idrici superficiali, come i corsi d’acqua naturali e i canali di bonifica, ricade sui Comuni. Tuttavia, non è ancora possibile determinare con precisione quale Comune sia competente in ogni caso specifico, poiché la norma fa riferimento a un regolamento che sarà definito dall’Ente d’Ambito territorialmente competente. In ogni caso, spetta ai singoli Comuni assumersi i costi associati alla rimozione e allo smaltimento dei rifiuti abbandonati nei corpi idrici superficiali.
L’incombente minaccia dei rifiuti solidi nel fiume Sarno: un’indagine sull’ecosistema in pericolo
Un fiume di Rifiuti, il Sarno.
Introduzione: Il fiume Sarno, situato nella regione campana dell’Italia meridionale, è afflitto da una crisi ambientale senza precedenti causata dalla presenza di rifiuti solidi. Nonostante sia stato un importante centro di vita e di attività umane per secoli, il fiume è diventato tristemente noto come uno dei corsi d’acqua più inquinati del paese. Questo articolo esplorerà la situazione attuale dei rifiuti solidi nel fiume Sarno, i fattori che hanno contribuito a questa crisi e le possibili soluzioni per contrastarla.
Un ecosistema in pericolo: Il fiume Sarno, una volta fonte di sostentamento per le comunità locali e una risorsa naturale vitale per l’agricoltura e l’irrigazione, è stato progressivamente soffocato da rifiuti solidi di ogni tipo. La presenza di rifiuti industriali, plastica, materiali da costruzione, e persino rifiuti organici ha causato gravi danni all’ecosistema fluviale. Gli animali che abitavano il fiume sono stati costretti a migrare o sono stati decimati dalla contaminazione, mentre le acque inquinate hanno avuto un impatto negativo sulla salute delle comunità che dipendono dal fiume per l’approvvigionamento idrico.
Cause della crisi: Ci sono diverse cause alla base della crisi dei rifiuti solidi nel fiume Sarno. In primo luogo, il problema del conferimento illegale dei rifiuti è diffuso nella regione. Alcuni individui e imprese sfruttano l’assenza di controlli adeguati per sbarazzarsi dei loro rifiuti in modo illecito, riversandoli nel fiume o lasciandoli abbandonati lungo le sue rive. Inoltre, l’insufficiente infrastruttura per la gestione dei rifiuti, compreso il trattamento e lo smaltimento corretto, ha contribuito all’accumulo di rifiuti solidi nel fiume. La mancanza di consapevolezza ambientale e di educazione sulla corretta gestione dei rifiuti sono ulteriori fattori che hanno aggravato la situazione.
Effetti sulla salute e sull’economia: La presenza di rifiuti solidi nel fiume Sarno ha avuto conseguenze devastanti sulla salute delle persone che vivono nelle vicinanze. L’inquinamento dell’acqua potabile ha causato problemi di salute pubblica, compresi disturbi gastrointestinali, malattie della pelle e un aumento dei casi di tumori. Inoltre, l’immagine negativa del fiume ha danneggiato l’economia locale, riducendo il turismo e l’attrattiva delle aree circostanti per gli investimenti.
Soluzioni possibili: Per affrontare la crisi dei rifiuti solidi nel fiume Sarno, sono necessarie azioni urgenti e coordinate. Innanzitutto, è fondamentale migliorare l’applicazione delle leggi ambientali e aumentare le sanzioni per chi commette illeciti ambientali, inclusi il conferimento illegale dei rifiuti e il danneggiamento del fiume. In secondo luogo, occorre investire nella costruzione di impianti di trattamento dei rifiuti e promuovere la sensibilizzazione sulla corretta gestione dei rifiuti a livello locale, coinvolgendo le comunità e le scuole. Inoltre, è necessaria una stretta collaborazione tra le autorità locali, le aziende e le organizzazioni non governative per sviluppare strategie di pulizia del fiume e di ripristino dell’ecosistema.
Conclusioni: La crisi dei rifiuti solidi nel fiume Sarno rappresenta una sfida urgente per l’intera comunità. È essenziale adottare misure concrete per affrontare questo problema, proteggendo l’ecosistema fluviale e ripristinando la salute e la prosperità delle comunità locali. Il recupero del fiume Sarno richiederà uno sforzo collettivo, ma attraverso una combinazione di azioni legali, infrastrutturali ed educative, è possibile avviare un processo di cambiamento che garantirà un futuro sostenibile per questa risorsa naturale preziosa.
CNSBII cerca volontari provinciali per la tutela dei bacini idrografici italiani: unisciti alla squadra!
Il CNSBII – Corpo Civico Nazionale delle Sentinelle dei Bacini Idrografici Italiani ha avviato la selezione di 92 volontari per integrare il proprio organico. Al momento, si cercano volontari responsabili provinciali per ogni provincia italiana. I candidati selezionati avranno la possibilità di collaborare con altri volontari della stessa provincia e bacino idrografico.
Requisiti di ammissione:
Diploma tecnico scientifico di Liceo Scientifico – o – delle scienze naturali – o – Laurea in Scienze della Terra, dell’Ambiente e delle Risorse
Competenza nell’utilizzo del CMS di WordPress per la pubblicazione autonoma di contenuti
Capacità di redigere relazioni che illustrino fenomeni naturali e criticità ambientali
Conoscenza del proprio Bacino Idrografico di riferimento
Conoscenza dei principi di Potamologia o Fluviologia
Buone abilità e capacità motorie (nel caso il candidato debba svolgere attività esterne in ambienti impervi o naturali) potrebbe essere richiesto un certificato di sana e robusta costituzione o nei casi dei volontari escursionisti un certifica sportivo non agonistico.
Buona capacità di individuare gli enti pubblici competenti nei settori in cui il volontario di andrà ad interfacciare nelle attività civiche
Maggiore età
Opportunità formative:
Il candidato volontario riceverà un costante supporto da parte della segreteria nazionale e dei formatori dell’ente, che lo assisteranno e formeranno sulle attività di osservazione civica sul territorio. La formazione riguarderà i Bacini Idrografici e tutti gli elementi naturali ed ecosistemici che li compongono. Saranno affrontati anche gli aspetti legati all’inquinamento delle acque superficiali, sotterranee, del suolo, degli ecosistemi naturali e dell’aria.
Ci teniamo a precisare che il candidato volontario farà attività di tipo civico, no guardie ambientali, non verranno effettuate attività di pulizia volontaria di rifiuti.
Se il candidato necessità di effettuare un tirocinio formativo per il tramite della propria università dovrà comunicarlo all’email con allegata la propria candidatura.
di Michele Buscècoordinatore nazionale CNSBII alcune immagini sono state realizzate da Carmine Mario Albano sentinella CNSBII
Il CNSBII più volte ha documentato come il Bacino Idrografico del Fiume Sarno, tra i più antropizzati in Italia, abbia diverse criticità in termini idraulici, idrogeologici e di inquinamento. Molti però non sanno che il Fiume Sarno, il corso d’acqua di fine di tutte le acque del Bacino, riceva acque che provengono da sottobacini e da bacini endoreici.
Forino è un Bacino Endoreico Montano che apporta acque, di varia natura e origine, nel Bacino Idrografico del Fiume Sarno. Tecnicamente anche il Bacino di Forino (Avellino, Campania) fa parte del Bacino del Sarno.
Ad oggi però non si vuole comprendere che lo stesso Bacino di Forino necessita di attenzioni uguali o simili al Bacino del Sarno. Il 25 maggio 2023 a Forino si è verificato un fenomeno meteorologico molto intenso denominato “Temporale Termo convettivo”.
Ad oggi il Bacino di Forino non ha un soggetto gestore delle proprie canalizzazioni, e il Comune stesso è responsabile della propria rete scolante. Manca, ad esempio, un consorzio di Bonifica sul territorio, invece presente nel Bacino del Sarno. (Forino fa parte “tecnicamente” del Bacino del Sarno)
In questa nostra pubblicazione del 25 maggio 2023, – LEGGI LA PUBBLICAZIONE – quest’ultimo passibile di aggiornamento dati, è stato trascritto l’evento alluvionale di quel giorno con nostre considerazioni.
Abbiamo voluto approfondire le conseguenze di un’alluvione in una porzione del Bacino Idrografico del Fiume Sarno. Abbiamo quindi effettuato dei sopralluoghi partendo da Mercato San Severino (Salerno) e arrivando fino a Montoro (Avellino). Nelle immagini video e foto che sono state pubblicate si noterà come le acque che scorrono in alcuni corsi d’acqua risultino marroni, torbide e in alcuni casi grigie.
Forino essendo Bacino Endoreico ha una problematica comune a tutti i Bacini piccoli e antropizzati, ossia, la propria defluizione delle acque. Infatti quando Forino “si allaga” le acque piovane e urbanerestano stagnanti per giorni o settimane in una frazione denominata Celzi o Preturo in alcuni casi inquinando anche terreni e sorgenti. In queste frazioni di Forino è presente una condotta carsica(condotta naturale in roccia carbonatica) che collega lo stesso bacino di Forino al Bacino del Sarno. Il collegamento avviene in Montoro nella frazione di Preturo. Esiste anche una condotta fognaria che collega il Bacino di Forino a Depuratore di Mercato San Severino per il tramite della maxi condotta fognaria Solofra – Mercato San Severino. Questa fu creata dal Generale Jucci al tempo dell’emergenza Sarno. La Maxi condotta, per intenderci, si collega, si innesta, a quella che trasporta reflui conciari “pretrattati” al Depuratore di Mercato San Severino.
In Forino nella condotta carsica, escludendo la condotta fognaria, spesso accadono fenomeni di inquinamento delle acque risorgive. Per cui abbiamo deciso di monitorare i danni collaterali delle alluvioni di Forino, (che ricordiamo essere un contesto urbanizzato) sull’ecosistema naturale.
La condotta carsica che collega il Bacino di Forino al Bacino del Sarno conserva al suo interno anche una sorgente.
Nel Bacino del Sarno sono presenti quindi due sorgenti denominate Labso e Laura. Sono proprio queste due ultime ad essere collegate con il Bacino di Forino.
Con la nostra attività di osservazione abbiamo quindi documentato come le sorgenti Labso e Laura subiscano i danni dell’alluvione rilasciando acque marroni che provengono dal Bacino di Forino. C’è un’altra probabilità che queste acque possano essere inquietante fa reflui fognari.
Quando capitano fenomeni alluvionali in aree urbanizzate, le quali hanno dei sottoservizi come gli apparati fognari, viene facile comprendere che la porzione di territorio non si allaga solo per le acque piovane ma anche per le acque fognarie. Quindi, si presuppone che nelle acque che abbiamo documentato con dei video siano presenti anche acque fognarie.
Qui di seguito illustriamo la direzione fluviale delle acque documentate, in pratica descriviamo il percorso delle acque dal punto iniziale fino alla foce del Sarno.
Le acque del Bacino di Forino si congiungono nel Canale Labso e Laura in Montoro (AV), proseguono nella Vasca di Laminazione di Acigliano/Pandola in Mercato San Severino (SA), proseguono il viaggio nel Torrente Solofrana quest’ultimo si immette nell’Alveo Comune Nocerino in Nocera Inferiore, proseguono il viaggio fino a San Marzano Sul Sarno (SA) nel Fiume Sarno, le acque finiscono il viaggio nella Baia Stabiese tra Castellammare di Stabia (NA) e Torre Annunziata (NA)
Rottura argine Solofrana a Roccapiemonte
La furia delle acque provenienti dalla parte alta del Bacino Idrografico del Fiume Sarno ha rotto i fragili argini del Torrente Solofrana a Roccapiemonte. Il punto di rottura degli argini è ubicato a questa posizione geografica https://goo.gl/maps/iQoNKgd6CZ7NWbtR6 40°45’54.4″N 14°40’55.9″E.
Da un primo sopralluogo effettuato dal personale CNSBII la rottura è avvenuta in un restringimento della sezione fluviale che ha ceduto. Sarà opportuno verificare se l’argine era in origine in Tufo o se a questo fossero stati fatti lavori di innalzamento della sezione idraulica.
Tipicamente gli argini del Torrente Solofrana sono stati costruiti in mattoni di roccia tufacea, nel corso degli anni sono stati fatti dei lavori di innalzamento della sezione idraulica che hanno comportato una defluizione delle acque a valle in modo più veloce ma restringimenti e allargamenti del corso d’acqua.
Il “corridoio di acque”, che sembra essere sempre più piccolo visti gli abbondanti nubifragi necessita di una manutenzione e attenzione maggiore ma in particolare modo o dell’allargamento della sezione idraulica o della creazione di nuovi comparti fluviali che possano smaltire le grandi piene che provengono dalla parte alta e ambia del Bacino del Sarno.
Importante e fondamentale è la creazione o rifunzionalizzazione delle vasche pedemontane (in zona Montoro, Calvanico, Solofra) che hanno come scopo quello far defluire lentamente le acque di pioggia sui versanti montani verso valle.
Basti ricordare che le acque che sono confluite nel punto di rottura provengono da Montoro, Salofra e Calvanico. Un grande quantitativo di acque la cui densità è aumentata per via di cedimenti montani nell’area dei valloni di Calvanico.
Acque dei versanti montani e di collina, Rocce, Tronchi, Detriti, Acque dei Depuratori, Acque degli scaricatori di piena fognari, tutte acque che hanno messo a dura prova la tenuta degli argini, ormai fatiscenti, degli affluenti del Fiume Sarno.
Il Solofrana confluirà più a valle con l’Alveo comune nocerino presso la “Caserma Rossa” in Nocera Inferiore da lì poi nel Fiume Sarno presso la “Ciampa di Cavallo” in San Marzano Sul Sarno al confine con Angri.
Successivamente il personale del CNSBII effettuerà un sopralluogo per verificare la nuova tenuta degli argini di emergenza e comprendere ulteriormente quali fossero le criticità prima e del dopo alluvione.
Il materiale prodotto verrà vagliato e inviato alla Magistratura.
Siano, sequestrata discarica di rifiuti.
Dal 2019 il CNSBII si è attivato con gli enti locali che operano su Siano, comune in provincia di Salerno insistente nel Bacino Idrografico del Fiume Sarno, per risolvere una difficile condizione che si stava perpetrando da anni in un’area che era ormai diventata una discarica di rifiuti di varia natura.
L’ area èstata segnalata più volte agli organi di Polizia locali, nulla è stato fatto. Dagli Enti Locali sono furono state fatte promesse di ripristino dei luoghi. Nei fatti nulla di concreto. Nel mese di maggio del 2022 il CNSBII ha deciso di inoltrare al NIPAF – Nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale di Salerno una formale denuncia di abbandono e deposito di rifiuti in una proprietà privata e in una proprietà pubblica.
Una vasta area di rifiuti di vario genere abbandonati in un vallone adiacente alla proprietà privata invasa da rifiuti.
Tre sono stati gli anni di attività portata avanti dalle Sentinelle Civiche Ambientali. Effettuata la denuncia, l’area è stata posta sotto sequestro. Per i rifiuti abbandonati nei valloni cementati creati post Alluvione di Sarno e Quindici del 1998 non si hanno notizie in merito.
I canaloni post Alluvione di Sarno e Quindici del 1998 sono in una condizione pessima, pieni di rifiuti. Non è stato individuato ad oggi un soggetto gestore delle opere di mitigazione del rischio idraulico.
E’ necessario fare chiarezza sulla gestione di queste opere idrauliche. E’ essenziale che per queste venga stabilito una programmazione della ordinaria e straordinaria gestione.
Le opere sono state realizzate a Sarno e Quindici e giacciono allo stato di abbandono.
Resta alta l’attenzione del nostro ente; aumentando il controllo civico sulla pubblica amministrazione. Continueranno alacremente le attività di individuazione di ogni singolo abbandono o deposito incontrollato di rifiuti sul territorio cittadino.
Rifiuti nell’Alveo Comune Nocerino, esposto in Procura
Il CNSBII ha depositato un esposto per i reati di Abbandono di rifiuti e combustione illecita di rifiuti nelle acque superficiali dell’Alveo Comune Nocerino in San Marzano Sul Sarno (Salerno) all’altezza di via Guglielmo Marconi presso il ponte viario che collega la città ad Angri.
L’Alveo Comune Nocerino è il corso d’acqua naturale che trasporta le acque dei Torrenti Cavaiola e Solofrana e dello stesso Alveo nel Fiume Sarno.
Il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti e l’appicco degli stessi nei corsi d’acqua è ormai una condizione che si replica in forma abituale nel Bacino Idrografico del Fiume Sarno. La pubblica amministrazione locale, ad oggi, non è riuscita a correre ai ripari; i criminali che abitualmente abbandono e appiccano i rifiuti continuano la loro attività in modo indisturbato.
E’ stato programmato l’abbattimento del ponte viario di Via Guglielmo Marconi, l’annuncio è stato dato da diverso tempo. E’ di questi giorni la notizia che verranno installate ulteriori barriere galleggianti per intercettare i rifiuti, ma ad oggi non ci sono soluzioni concrete per limitare l’accesso dei rifiuti nelle acque superficiali. Il problema resta.
Ora la Procura della Repubblica competente sul territorio dovrà capire se quanto documentato può ritrovare dei responsabili.
Scafati. Miasmi in Via Nuova San Marzano
I Cittadini di Via Nuova San Marzano sono di nuovo sul piede di guerra. Da qualche giorno una puzza nauseabonda di Cipolla e Aglio lavorato, presumibilmente con metodi industriali, sta invadendo le abitazioni dell’area.
L’aria è letteralmente irrespirabile.
Il CNSBII da sempre vicino alla cittadinanza locale, ha effettuato un sopralluogo ed ha ispezionato dei tombini fognari che al proprio interno hanno acqua stazionante fetida e putrida. Eppure quella è acqua che non dovrebbe starci; perché in via Nuova San Marzano non ci sono fognature.
Quindi, di quali “fogne” stiamo parlando?
Sono fogne bianche che dovrebbero raccogliere solo acque di pioggia che poi vengono rilasciate nel Controfosso Destro del Fiume Sarno. Ad oggi il canale di competenza del Consorzio di Bonifica del Comprensorio Sarno riceve acque fognarie!
Responsabile della tenuta e salubrità delle fogne bianche è la Provincia di Salerno a cui porteremo a conoscenza di tale scempio, perpetrato nel tempo.
Stiamo relazionando una comunicazione da inviare all’Autorità Giudiziaria dove chiederemo il controllo quanto prima di questi scarichi e dei miasmi con la richiesta di far annullare l’immissione dei fetidi odori che stanno tediando la cittadinanza locale.
Bacino del Sarno: per l’estate attivate le sentinelle civiche ambientali.
Il CNSBII; organo civico indipendente a tutela degli ecosistemi e della salute, quest’anno in vista dell’avvio della campagna conserviera ha intensificato la rete delle Sentinelle Civiche Ambientali.
Nella scorsa estate 2021, dove circa 40 sentinelle si trovavano a monitorare i corpi idrici superficiali nel bacino idrografico del Fiume Sarno, abbiamo denunciato, tra la provincia di Napoli, Salerno e Avellino, oltre 50 illeciti in materia ambientale ai danni dei corpi idrici superficiali; oltre 80 denunce di abbandono di rifiuti tra i corsi d’acqua e su terra.
Abbiamo creato una mappatura degli illeciti per l’anno 2020-21. Questa ci permetterà di avere una maggiore conoscenza delle criticità nuove e che già si presentano ogni anno; per poi sovrapporle a quelle che ritroveremo per tutto l’anno 2022.
Il nostro sistema di osservazione civica è totalmente indipendente. E’ basato sulla vigilanza del territorio e ad una strettissima ramificazione delle fonti umane e conoscenze territoriali. Le nostre sentinelle sono principalmente i cittadini. questo rende il CNSBII un “muro impenetrabile” da influenze esterne con alla base il concetto di cittadinanza attiva.
In vista di questa dell’avvio della Campagna Conserviera, 2022 porremo le attenzioni in modo continuo e determinato su:
Industrie Conserviere Agro Alimentari
Industrie Chimiche
Scarichi autorizzati
Scarichi abusivi
Apparati fognari
Impianti di depurazione industriali
Impianti di Depurazione Regionali
L’Impegno del CNSBII non inizia e non finisce con l’estate perché il nostro organismo è attivo sui Bacini Idrografici Italiani per tutto l’anno.