Rifiuti nei Fiumi? Scopriamo il perché e cosa si può fare.
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In questi anni, innumerevoli volte il CNSBII ha documentato il rinvenimento di rifiuti di varia categoria abbandonati nei corsi d’acqua. In particolare nel Bacino Idrografico del Fiume Sarno. Quest’ultimo comprende un’area vasta e urbanizzata di oltre 700 km2, con la presenza di nuclei abitativi, aziendali-industriali. Questo territorio è vissuto da oltre 1,5 milioni di abitanti a cui bisogna aggiungerne un milione circa di persone che sono presenti sul territorio per lavoro, di passaggio o svago.
L’area urbanizzata dell’ Alto, Medio e Basso Sarno ha avuto la fortuna o sfortuna della creazione di una infinità di servizi rivolti al cittadino proprio per rendere agevole e più veloce le richieste o domande della popolazione locale e di transito. Tra queste domande, vi è una tra le più importanti, di non restare letteralmente sommersi dai propri rifiuti.
Rifiuti Solidi Urbani, inviati all’incenerimento.
I rifiuti, un tempo, e fino agli anni settanta, venivano sostanzialmente interrati in delle discariche comunali che tutt’oggi sono presenti nelle nostre città e che aspettano di essere bonificate. Successivamente si era compreso che dai rifiuti si poteva trarre vantaggio economico, finanziario, sanitario e di benessere sociale e si è pensato di inserirli in un sistema circolare: Il Ciclo dei Rifiuti.
Produciamo rifiuti che possano essere riutilizzati più o meno all’infinito. Ad oggi però, constatiamo che non vengono effettuate rigorose politiche di riduzione della produzione dei rifiuti, quindi si punta sempre più a riciclare che a diminuire la produzione di rifiuti. Inoltre da quando si è scoperto che bruciando i rifiuti si poteva avere energia, sono nati gli inceneritori che ora hanno bisogno sempre più di rifiuti per non arrestare la propria produzione, ammortizzare i costi di creazione dell’impianto e guadagnarci, fare business. Avere alte performance di riciclo non vuol dire a tutti i costi che stiamo andando verso la direzione giusta, stiamo solo intercettando più rifiuti da differenziare. Se poi andiamo nel merito ci rendiamo conto che la popolazione locale, in alcuni luoghi, è vero che conferisce differenziando il rifiuto, ma non lo conferisce di qualità e quindi quando i comuni vanno a trasportare i rifiuti nei centri appositi aumenta lo scarto e diminuiscono le percentuali di differenziato e lievitano i costi.
Discarica Comunale in San Marzano Sul Sarno (Sa) a ridosso del Fiume Sarno e del Canale Fosso Imperatore
La vera azione da fare è ridurre la produzione di rifiuti.
Per arrivare agli obiettivi di ridurre i rifiuti bisogna generare delle azioni comuni a livello globale. Restando con i piedi per terra, proseguiamo su quanto oggi riusciamo a fare anche se “zoppicando”, cercando di investire sul futuro e non perdendo tempo utile al fine di sviluppare in modo eco sostenibile la società a favore dell’ambiente.
Ritornando al perché di questo articolo, entriamo nel merito della questione e comprendiamo il motivo del ritrovamento dei rifiuti nei corpi idrici superficiali.
I motivi sono principalmente due e generati dalla cittadinanza:
- Abbandono diretto
- Caduta accidentale
Nel primo punto, l’abbandono diretto, vi è la volontà del cittadino di buttare via i rifiuti nei luoghi non autorizzati. Il Cittadino oltre a rappresentare se stesso, potrebbe rappresentare anche il capo d’azienda, un operaio, un politico ecc…, questo vuol dire che non è solo “il cittadino” ad inquinare ma anche il ruolo che ricopre nella società.
Nel secondo punto si parla di caduta accidentale del rifiuto che nel nostro caso finisce nei corsi d’acqua a sua volta per svariati motivi: tra questi, principalmente l’abbandono voluto e l’accidentalità.
Da quando è stato attivato il “Porta a Porta” nei nostri comuni, i rifiuti vengono conferiti dinnanzi al civico dell’abitazione; in una alluvione avvenuta a Castel San Giorgio in provincia di Salerno abbiamo constatato che in un quartiere, i cittadini la sera, avevano conferito la plastica e l’alluminio fuori dalla propria abitazione. Questa zona si trova proprio a ridosso di un’area montuosa, i nubifragi che si abbatterono sui versanti in quei giorni fecero dilavare i rifiuti posti alla porta dei cittadini a valle, i quali oltre a riversarsi in strada finirono in un canale del Consorzio di Bonifica del Sarno collegato al Torrente Solofrana, quest’ultimo, il tributario maggiore dell’Alveo Comune Nocerino e poi Fiume Sarno.
Una parte di questi rifiuti restarono incastrati nel canale di Bonifica e una buona parte andarono persi in Torrente e da lì poi in mare. In quell’anno, il CNSBII invio una comunicazione a tutti i Sindaci del Bacino Idrografico suggerendo di emettere delle ordinanze di divieto di conferimento dei rifiuti nelle allerte idrologiche, idrogeologiche e di forte vento. Questi fenomeni atmosferici secondo i nostri dati, contribuiscono fortemente al rilascio di rifiuti nei corpi idrici superficiali.
Quante volte ci è capitato di vedere rifiuti galleggiare o depositati in acqua a bordo strada o nei canali?
Nelle immagini una discarica di rifiuti rinvenuta dal CNSBII in un vallone cementato nel comune di Siano (Sa), ricadente nel Bacino Idrografico del Fiume Sarno. Il Vallone creato artificialmente post eventi franosi su Sarno, ha uno sbocco finale in una vasca di assorbimento denominata San Vito di Siano.
Oltre ad averceli depositati qualcuno, sono anche il frutto della cattiva gestione del conferimento del rifiuto. Se tutti, compresi cittadini e istituzioni, riuscissero a gestire il controllo dei rifiuti in modo ottimale, il rischio di contaminazione dei corpi idrici superficiali si abbatterebbe di molto.
Come sappiamo, i rifiuti sui territori fortemente antropizzati, sono abbandonati un pò ovunque in particolare nei posti più dimenticati. Intercettarli e conferirli deve essere l’obiettivo da raggiungere.
L’immagine in testa alla pubblicazione, che richiama l’abbandono o la caduta accidentale dei rifiuti nel corso d’acqua Controfosso Destro, chiamato dalla popolazione circostante all’area, Piccolo Sarno, non è altro che il risultato di quanto abbiamo già scritto in questo articolo. In questo caso ha contribuito un aspetto molto importante, le alluvioni. Infatti quest’area nel mese di marzo, ha subito delle inondazioni e allagandosi strade e campi, tutti i rifiuti presenti in questi sono stati trascinati dalla corrente nei corsi d’acqua. Non è stato solo questo aspetto a generare il deposito di rifiuti nel controfosso, ma anche l’inciviltà di qualche cittadino che ha ritenuto opportuno violare le norme ambientali riversando i propri rifiuti o in qualche punto del canale o nel punto in foto.
Il Cnsbii, proporrà ai Sindaci del Bacino del Sarno, di nuovo, di rivalutare il conferimento dei rifiuti nelle vicinanze dei corsi d’acqua essendo un dato di fatto quanto accade, ma che parallelamente deve essere portato avanti da azioni deterrenti nei confronti dei criminali che riversano quintali di rifiuti ogni giorni nei Bacini Idrografici in particolare in quello del Fiume Sarno.
Come avrete potuto comprendere in questo caso, non sono solo i reflui urbani e industriali ad inquinare i corsi d’acqua, ma anche i rifiuti solidi urbani che secondo dei nostri studi, ammontano addirittura a circa 30 quintali al giorno che transitano nei corpi idrici superficiali del Bacino del Sarno.